Proteste contro l’apertura della discariche in Campania
NAPOLI –
Oltre 80 interventi dei vigili del fuoco in 16 ore per spegnere le
fiamme appiccate ai cumuli di spazzatura riversati per le strade di
Napoli e provincia. La protesta per l’emergenza rifiuti non si placa,
con numerose manifestazioni e blocchi stradali. Quello a Marigliano, in
Campania, ha mobilitato per alcune ore un centinaio di persone che
hanno bloccato l’asse 7 bis, che collega Nola a Villa Literno, nel
tratto compreso fra Acerra e Nola; nel primo pomeriggio è stato
rimosso, e anche la rampa d’accesso che conduce al centro commerciale
Vulcano Buono e al polo distributivo Cis di Nola, bloccata a lungo,
è stata liberata. I cittadini protestano contro la riapertura
della discarica prevista dal piano del commissariato di Governo per
l’emergenza rifiuti.
Immonidizia data alle fiamme a Pianura, teatro nei giorni scorsi di
violente proteste dopo l’annunciata riapertura della discarica. Roghi
anche nei comuni di Mugnano, Giugliano e Casoria. E a San Giorgio a
Cremano l’emergenza è così grave che diversi cittadini
hanno segnalato difficoltà anche a prendere la propria auto,
bloccata dai cumuli.
Ieri il super commissario De Gennaro si è incontrato con i
rappresentanti politici di Benevento dove migliaia di persone hanno manifestato
contro l’apertura della discarica Tre Ponti di Montesarchio. De Gennaro
ha promesso verifiche alla discarica: "Non sono qui coi ministri, ma
con tecnici che hanno a cuore la salute dei cittadini. Devo togliere
l’immondizia dalle strade, e non posso vedere in tv le immagini dei
bambini che vanno a scuola tra i rifiuti".
Ma la protesta non accenna a diminuire. Martedì sarà la
volta di Ariano Irpino in provincia di Avellino dove l’intenzione di De
Gennaro è quella di riaprire la discarica di Difesa Grande.
Già montato un maxi-gazebo che sarà il quartier generale
della protesta, dove "le sentinelle" vigileranno per evitare l’arrivo
dei camion carichi di spazzatura.
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Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino interviene dopo la veglia
di preghiera officiata venerdì dal cardinale Crescenzio Sepe che
ha chiesto l’intercessione di San Gennaro per risolvere l’emergenza
rifiuti. "Ad ognuno il suo mestiere: il cardinale faccia il cardinale",
dice il primo cittadino. Poi corregge: "Dichiarazioni carpite al volo:
nessun attacco alla Chiesa".
Sepe ha pregato San Gennaro perché rimuova "i cumuli di
peccato", parlando di città umiliata, scempio, egoismi e di
rifiuti che sporcano mani e coscienze. "Abbi compassione della
città". Tutto mentre il sangue del santo patrono restava
immobile, solido dentro le ampolle, davanti a mille fedeli. Un presagio
questo – per i credenti – di eventi nefasti. Come successe nel
Seicento, l’anno del colera. Intanto, oggi il cardinale ha ricevuto De
Gennaro per un lungo colloquio sull’emergenza.
Si avvicina un altro braccio di ferro, stavolta con la Ue, per la
procedura d’infrazione contro l’Italia. È in agenda per domani
un vertice tra le istituzioni italiane; mercoledì dovrebbe
esprimersi Bruxelles.