Questa mattina verso le 8.20 sono arrivati al laboratorio Paz il reparto mobile delle forze dell’ordine, le volanti dei vigili urbani, la celere con l’ordinanza di sgombero alla mano e due camion pronti a svuotare l’edificio.
Ad aspettarli gli attivisti del centro sociale, i comitati cittadini e gli spazi sociali della rete regionale, datisi appuntamento da questa mattina alle 5.00 per un presidio antisgombero presso il Laboratorio Sociale Paz.
All’esterno anch eil legale del Paz, l’Avv. Paola Urbinati. Importante sottolinere come lo sgombero avvenga un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro Forza nuova che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che questa mattina ha accolto le forze dell’ordine applaudendo.
Quello che non è riuscito a Forza nuova con l’attentato del 24 settembre, è riuscito all’amministrazione comunale.
Ascolta un primo contributo audio di Roberto, centro sociale TpO |audio|
Ore 8.40
La tensione aumenta, la barricata esterna al laboratorio, simbolo di queste giornate di resistenza, è stata smantellata da parte delle forze dell’ordine.
Le tre strade d’accesso per raggiungere il Paz sono tutte bloccate.
Ascolta il contributo di Manila, laboratorio PaZ |audio 1 | audio 2|
Ore 9.30
Le forze dell’ordine sono entrati all’interno del PaZ. La seconda barricata, all’interno della struttura, ha impedito di fatto l’accesso al laboratorio, infatti i vigili e le forze dell’ordine sono entrati da una finestra laterale. |audio|
Ore 10.30
Le barricate hanno rappresentato una barriera fisica ma soprattutto una barriera simbolo della resistenza di fronte al comando del potere. |audio 1 | audio 2|
Questo sgombero rappresenta infatti l’ennesimo tassello esplicativo delle motalità d’azione dell’amministrazione del Comune di Rimini. |audio|
Contributi Rete Regionale
Commento – Roberto, TpO |audio|
Commento – Michele, Aq16 |audio|
Corrispondenza Manila (Lab. Paz) su Radio Onda D’urto
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La costruzione delle barricate, le finestre blindate, sono dei mezzi per evidenziare come di fronte alla violenza del potere, i corpi e le forme di vita si ribellano. Si ribellano all’idea della socialità a senso unico, delle esistenze normate a suon di precarietà e sfruttamento, all’idea della punizione come mezzo educativo. E si ribellano anche a chi pensa di poter rappresentare in termini partitici ciò che è eccedenza e soggetivizzazione. Apriamo spazi di libertà..
Agenzie di Stampa
Zic
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