Il giudice conferma gli arresti per Emiliano
E’ bastato leggere il Corriere o Panorama per capire che l’operazione in corso in Italia, rispetto all’università, è un’operazione tutt’altro che marginale. Si usano le destre noefasciste per alzare il polverone e per perseguire due obiettivi: normalizzare socialmente l’università, mettere all’angolo il conflitto studentesco; rompere l’egemonia di quel che rimane della sinistra nel corpo docente. Un’operazione doppia ma congiunta, che non fa sconti e usa i media come sciabole taglienti.
L’università, nodo produttivo metropolitano, deve diventare uno spazio liscio, dunque bisogna separare il sapere dalla critica, la conoscenza dall’etica, la formazione dalla libertà.
Allora la falsità della rissa, per nascondere l’aggressione; poi la falsità del sequestro, per mettere a tacere le responsabilità di Pescosolido; adesso la conferma degli arresti per Emiliano da parte del tribunale del riesame.
Inaccettabile e indegno!
Ma non siamo spaventati e non ci sentiamo sconfitti. Il corpo vivo dell’università, gli studenti e i ricercatori, hanno attraversato a migliaia le mobilitazioni di fine maggio e si sono dati appuntamento per un grande evento giovedì 19 giugno. Si tratterà di un momento di incontro e di discussione, ma anche di un happening artistico e musicale, per chiedere la libertà di Emiliano, per difendere l’anomalia Sapienza.
Il sapere ha sempre un corpo e il corpo è sempre collettivo e sa resistere.
Emiliano libero!
Tutt* alla Sapienza giovedì 19 giugno!
La verità non si arresta!
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