Un momento del corteo contro il razzismo
MILANO – Disordini a Milano durante il corteo di 200 studenti "per esprimere affetto ad Abba", il giovane Abdul Guiebre ucciso domenica
scorsa nel capoluogo lombardo. Della vernice bianca e una bottiglia di
vetro sono stati gettati contro le saracinesche del bar Shining i cui titolari sono stati fermati nei giorni scorsi per l’omicidio del diciannovenne del Burkina Faso.
LE FOTO DEL CORTEO
Mentre un ragazzo saliva sopra una macchina, la polizia è riuscita,
dopo alcuni momenti di tensione, a riportare la calma e a far
proseguire il corteo, che è sfilato davanti alle strisce pedonali dove
Abdul si è accasciato domenica scorsa.
E’ stato osservato un minuto di silenzio. Poi la sorella di Abdul ha
parlato al microfono. Parole dure contro la famiglia che ucciso suo
fratello: "Non accettiamo la richiesta di comprensione avanzata dalla
signora Cristofori. Lei almeno può andarlo a trovare in carcere suo
figlio. Noi lo andremo a trovare Abba?" E agli studenti che scrivevano
a terra "Abba vive. Stop razzismo", la sorella di Abdul ha rivolto un
appello: "Chi domenica ha visto qualcosa, se ha un cuore, si faccia
avanti e dica la verita. Dobbiamo combattere ancora perchè non succeda
più: l’Italia è troppo indietro".
Non distante, nell’istituto di Medicina legale, i medici hanno condotto
sul cadavere l’autopsia ordinata dal procuratore. I familiari di Abdul
hanno visto sul corpo del ragazzo plurime lesioni ad un braccio, al
capo e anche alle gambe. L’esame autoptico sarà fondamentale per capire
se il giovane è stato ammazzato con un colpo solo alla testa come
sostengono Fausto Cristofoli e suo figlio Daniele detenuti in carcere
per omicidio volontario, oppure se c’è stato un accanimento sul suo
corpo come invece sostengono gli amici di Abdul.