ASSURDO: FIORDALISI CHIEDE 6 ANNI PER CARUSO, CASARINI E CIRILLO NEL PROCESSO AI 13 DI SUD RIBELLE

<B>No global, la requisitoria del pm<br>Chiesti 13 anni a Caruso e Casarini</B>

L’onorevole Francesco Caruso, al centro, davanti al palazzo di giustizia di Cosenza


COSENZA
– Sei anni per Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione
comunista, e per Luca Casarini e Francesco Cirillo. Sono le richieste
di condanna presentate dal pm Domenico Fiordalisi, nel processo contro
13 militanti no global imputati a Cosenza, in Corte d’assise, di
associazione sovversiva.

Secondo il pm, i rappresentanti della Rete meridionale del sud ribelle
sono colpevoli di aver preparato con scientificità gli incidenti
durante il Global forum a Napoli e i G8 di Genova del 2001. "Volevano
bloccare i vertici politici ma anche costituire un gruppo sovversivo",
ha detto il procuratore nella requisitioria durata sette ore. Condanne
comprese tra tre anni e sei mesi e due anni e mezzo sono state chieste
per gli altri imputati.

Se la prende con internet e i siti della contestazione il magistrato
che punta l’indice contro "gli strumenti informatici che, in questa
vicenda, sono stati fondamentali per diffondere idee di violenza.
Alcune intercettazioni – ha ribadito il pm – sono insistenti
sollecitazioni pubbliche a far veicolare un messaggio di violenza. Il
programma dell’organizzazione era tale da creare lo scontro e queste
forme di resistenza a pubblico ufficiale costituiscono reato".

Le repliche di Luca Casarini e Francesco Caruso non si sono fatte
attendere. "E’ una requsitoria vergognosa", ha contestato Casarini. "E’
basata su un teorema tutto politico che vuole sostanzialmente rendere
criminale ciò che ha coinvolto milioni di persone, da Seattle a
Genova". Pesanti anche le parole usate da Francesco Caruso "orgoglioso"
di essere accusato di "cospirazione politica": "Fu la stessa accusa
rivolta a Pertini e Mazzini. Per questo entriamo in tribunale a testa
alta convinti che le nostre battaglie contro le ingiustizie non possono
essere fermate da un pm".

 

 Cosenza – sei anni per Francesco Caruso, parlamentare di Rifondazione
comunista, e per Luca Casarini e Francesco Cirillo. Sono queste le richieste di condanna più
alte fatte dal pm, Domenico Fiordalisi, nel processo ai 13 militanti no global imputati a Cosenza,
in Corte d’assise, di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel corso delle
manifestazioni a Genova e Napoli.
Per Caruso, Casarini e Cirillo Fiordalisi ha chiesto anche tre anni di libertà vigilata.

Il pm ha chiesto inoltre la condanna a tre anni e sei mesi per Lidia Azzarita,
Alfonso De Vito, Michele Santagata, Anna Curcio, Antonino Campennì, Salvatore Stasi e Peppe
Fonzino e due anni e sei mesi per Vittoria Oliva, Claudio Dionesalvi ed Emiliano Cirillo.
La Corte d’assise, prima della requisitoria del pm, ha rigettato tutte le eccezioni sollevate dai
difensori nella precedente udienza per l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche
ambientali e telematiche.

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NEWS E AGGIORNAMENTI SULLA MANIFESTAZIONE DEL 2 FEBBRAIO A COSENZA

 GENOVA 2001 - COSENZA 2007 - SEI ANNI DI VERGOGNE!!!

 

 

Comunicato di adesione alla manifestazione del 2 febbraio a Cosenza da parte dei c.s. dell’Emilia Romagna

Vogliamo, prima di tutto,
parlare direttamente a tutti coloro che, come noi e con noi, hanno
condiviso, vissuto, partecipato, riso e pianto in quella felice
stagione di insubordinazione diffusa che, dal primo ciclo di lotta
globale, ci ha portato qui. Coloro che abbiamo incontrato tra il sole e
le cariche di Napoli, in mezzo ai lacrimogeni e dietro gli scudi di
Genova, stretti nei cordoni che accompagnavano la marcia del colore
della terra degli zapatisti in Messico, tra le barricate che bloccavano
il vertice di Praga, coloro che ci hanno passato i cacciaviti per
smontare il CPT di Bologna. Ci piacerebbe incontrarvi di nuovo tutti
per le strade di Cosenza.

Perchè tutti noi dovremmo sentirci imputati in
questo processo. Perchè tutti noi ci siamo liberamente associati
per cambiare questo mondo. Perchè una libera associazione di
uomini e donne si chiama in un modo molto semplice:
“democrazia”. Altrettanto semplicemente non
c’è nessuna accusa di “devastazione e
saccheggio” che tenga, nessuna “sovversione
dell’ordine economico” da punire. Ci siamo solo noi. Da
sempre corpi elettrici e non assoggettabili. E allora: o siamo tutti
colpevoli, o questo processo semplicemente non si deve fare.

Saremo a Cosenza. A fianco delle decine di compagn@ e
imputat@ di un processo folle ingiusto, che si regge su reati
associativi morali e immateriali e che in buona sostanza insiste sulla
tesi per la quale organizzare, partecipare, promuovere discussione
politica e iniziativa sociale al di fuori dei partiti è
criminale.
Il desiderio di molti non può diventare
responsabilità penale di pochi. Lo smontaggio di questo processo
può e deve diventare occasione pubblica per tutti noi, per
indagare fino a fondo l’enorme responsabilità che ha la
società politica contemporanea nell’attacco ai diritti
politici e civili, in questo paese ora e adesso.
E’ ora e
adesso che viene pubblicato ed applicato "il decreto sicurezza". Ovvero
la caccia ai rom, ovvero la caccia al diverso, ovvero un progetto
paranoico-securitario che vuole sorvegliare e punire adottando criteri
“etnici”.
E’ ora e adesso che oltre un secolo di
carcere viene comminato ai manifestanti di Genova e i pm
dell’accusa di quell’infame processo continuano a far parte
di magistratura democratica, mentre i più alti dirigenti della
polizia di quelle giornate sanguinose sono promossi e premiati da
questo governo.
E’ ora e adesso che nei cpt umanizzati si muore.
E’ ora e adesso che tre morti al giorno in cantiere sono la regola.
E’ ora e adesso che la precarietà dilaga al ritmo di un impoverimento incessante dei lavoratori.
E’ ora e adesso che lo stato laico si piega ai voleri di una chiesa oltranzista ed oscurantista.

Torniamo a noi: ora e sempre quelli in basso e a
sinistra. Un nuovo ciclo di lotta, disobbedienza, pratiche di esodo e
di decostruzione del comando del capitale sulla vita, sono in essere. E
finalmente, ora e per sempre, senza più alcun centro, alcun
nord, alcun sud: Vicenza come la provincia di Napoli, la Val Susa come
la battaglia per la chiusura del Cpt di Gradisca D’Isonzo,
raccontano di nuovi cicli di lotte a sud di nessun nord.

Come centri sociali dell’Emilia Romagna saremo a Cosenza sabato 2/2/2008.
Per reclamare libertà immediata, e senza alcuna condizione per
tutti gli imputati e per connettere immediatamente la nostra esperienza
con la cartografia dei fuochi d’Europa.

A Sud di nessun nord:
TPO (Bologna), AQ16 (Reggio Emilia), Paz (Rimini), SPAM (Parma)

 

 

ADESIONI NAZIONALI

Arcihttp://www.arci.it
Associazione Beati i costruttori di pacehttp://www.beati.org
Associazione per la Pacehttp://www.assopace.org
Attachttp://www.attac.it
Confederazione Cobashttp://www.cobas.it
Federazione Giovanile Comunisti Italianihttp://www.fgci.it
Fiom-Cgilhttp://www.fiom.cgil.it
Forum Ambientalistahttp://www.forumambientalista.it
Fronte di resistenza ultrashttp://balprovli.tifonet.it/resistenza/resistenza.htm
Giovani Comunisti/ehttp://www.giovanicomunisti.it
Global Meeting Networkhttp://www.globalproject.info
Partito Comunista dei lavoratorihttp://pclavoratori.it
Partito della Rifondazione Comunistahttp://www.rifondazione.it
Partito di Alternativa Comunistahttp://www.partitodialternativacomunista.org/
RDB/CUBhttp://www.rdbcub.it
Rete controg8 per la globalizzazione dei dirittihttp://ospiti.peacelink.it/controg8/
Rete dei Comunisti http://www.contropiano.org/
SdL intercategorialehttp://www.sdlintercategoriale.it/
Sinistra Criticahttp://www.sinistracritica.org
Sinistra Euromediterraneahttp://www.sinistraeuromediterranea.it/
Un ponte perhttp://www.unponteper.it
Unione degli Studentihttp://www.unionedeglistudenti.it

ADESIONI REGIONALI – Calabria

Arci Savuto "Circolo Peppino Impastato"
Ass. cult. Algo Mas-la bottega del mondo, Lamezia
Associazione Baobab
Associazione culturale JoggiAvantFolk, Joggi – Cosenzahttp://www.joggiavantfolk.org/
Associazione Culturale per il Sostegno Sociale e ambientale (ACSSA), Montalto Uffugo
Associazione La Kasbah
Associazione Yairaiha Onlushttp://www.yairaiha.org
Aula Liberata ZENITh – UniCal Arcavacata di Rendehttp://www.aulazenith.org
Centro Sociale Autogestito Ex Villaggio del Fanciullo, Cosenza
CGIL, Cosenzahttp://www.cgilcosenza.it/
CGIL, Decollatura CZ
circolo culturale Rua Sao Joao, Lamezia
Circolo del PRC "F. Gullo" di Cosenza coordinamento provinciale dei giovan* comunist* (provincia di cosenza)
Circolo PRC "G. Mazzotta" Cosenzahttp://www.circolomazzotta.it
Circolo PRC, Decollatura CZ
Circolo PRC, Platania, Catanzaro
Circolo PRC, S.Pietro Apostolo, Catanzaro
Circolo Rifondazione Comunista di Melissa (KR)
Cobas Cosenza
Collettivo Macondo, Lamezia Termehttp://collettivomacondo.splinder.com/
Comitato di lotta per la casa, Cosenza
Cooperativa delle donne, Cosenza
Cooperativa Khorakhanéhttp://www.coopkhorakhane.it/
Coordinamento Comunista Autonomo, Decollatura CZ
CPOA Rialzo, Cosenza
CSOA Cartella, Reggio Calabriahttp://www.csoacartella.org
CUC – Coordinamento per l’Unità dei Comunisti
Curva Nord Cosenzahttp://www.curvanordcosenza.com
eoS arcigay calabria
EquoSud – Autoproduzioni, Reggio Calabria
FAI FMB Federazione Municipale di Base, Spezzano Albanese
Federazione Anarchica "Spixana", Spezzano Albanese
Federazione giovanile dei comunisti italiani Calabria
Forum Ambientalista Calabria
Forum Cosenza United http://www.cosenzaunited.org/forum/
Forum Fuori Dal Comunehttp://fuoridalcomune.netsons.org/
Giovani Verdi provincia, Cosenza
Laboratorio disabiliberta, Reggio Calabriahttp://www.disabiliberta.org/
Laboratorio sociale AltraCatanzarohttp://www.altracatanzaro.it
Libera associazione di idee per un commercio equo e solidale – Bottega del mondo "KARIBU"
Mad Noises – collettivo espressivista, Cosenzahttp://www.madnoises.com/
MDT Calabriahttp://www.mdtcalabria.org
Mo.C.I. Movimento Cooperazione Internazionale, sede di Cosenza
Movimento ambientalista del Tirreno
Movimento Studentesco Crotone
Nodo Meridionale ARNM – ASSOCIAZIONE RETE DEL NUOVO MUNICIPIOhttp://retesudnuovomunicipio.blog.tiscali.it/
Partito Comunista dei Lavoratori Calabriahttp://www.pclcalabria.it/
PdCI, Cosenzahttp://www.pdci-cs.it/
PdCI, Decollatura CZ
Radicazioni – festival delle Culture Popolari, Alessandria del Carretto CShttp://www.radicazioni.it/
Radio Ciroma, Cosenzahttp://www.ciroma.org/
Radio30metri, webradio, Cosenzahttp://www.radio30metri.com/
Rete antirazzista calabrese
SDI Cosenzahttp://www.federazionesdics.org/
Sinistra Critica Calabriahttp://www.sccalabria.altervista.org/
Spazio sociale autogestito "filo rosso" Università della Calabria, Arcavacata di Rende CShttp://www.filorosso.it/
Tam Tam e Segnali di Fumo libera voce della curva più folle del mondo, Cosenzahttp://www.tamtamesegnalidifumo.org/
Taranta Terapy, gruppo musicale Cosenzahttp://www.tarantaterapy.it/
The Blast, gruppo musicale Cosenzahttp://www.theblastmusic.com/
Totarella – gruppo musica popolare, Terranova del Pollino Pz e Alessandria del Carretto CShttp://www.totarella.it/
Unione degli universitari, Cosenzahttp://www.unical.it/portale/studenti/associazioni/udu/

ADESIONI DA ALTRE REGIONI

Action, Roma
Acustimantico, gruppo musicalehttp://www.acustimantico.it
Amisnet.org
Area Antagonista Campana
Ask191, Palermohttp://www.ask191.org
Associazione assudd, Monopoli Barihttp://www.assudd.it
Associazione GLBT Open Mind, Cataniahttp://www.openmind.too.it
Associazione Radio Aut, Palermohttp://www.associazioneradioaut.org
Attac Foggiahttp://attacfoggia.wordpress.com
C.S.O.A Ex-Snia Viscosa, Romahttp://www.exsnia.it
C.S.O.A. Terra di nessuno, Genovahttp://isole.ecn.org/csoatdn
Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella
Casa Comune, Augusta (SR)http://www.casacomune.it
Centro ligure di documentazione per la pace, Genova
Centro sociale Depistaggio, Beneventohttp://www.csadepistaggio.org
Circolo di sinistra democratica "Vincenzo Barretta", Pianura, Napoli
Cobas, Palermo
Collettivo 20 luglio, Palermo
Collettivo Antifà "Claudio Miccoli" – Cava de’ Tirreni, Salerno
Collettivo di lettere e filosofia, Università degli studi di Bari
collettivo femminista Degeneri, Napoli
Collettivo malefimmine, Palermo
Collettivo Piano Arte Casertahttp://http://pianoarte.laboratoriomillepiani.org
Collettivo Sparo, Palermo
Collettivo Universitario Autonomo, Palermo
Comitato antifascista "16 settembre", Catania
Comitato Autorganizzato Senza Casa, Palermo
Comitato di Quartiere "Città Vecchia", Taranto
Comitato di Quartiere "Città Vecchia", Taranto
Comitato Piazza Carlo Giuliani Onlus, Genovahttp://www.piazzacarlogiuliani.org
Comitato "Verità per Aldo" Bianzino, Perugiahttp://veritaperaldo.noblogs.org/
Comunita’ San Benedetto al porto, Genovahttp://www.sanbenedetto.org
Coordinamento nord sud del mondo, Milano
CSOA DAMM, Napolihttp://isole.ecn.org/damm
CSOA ExKarcere, Palermohttp://isole.ecn.org/excarcere/
CSOA Officina 99, Napolihttp://www.officina99.org
Effetti Collaterali, music’n’art band, Potenzahttp://www.effettocollaterale.it
Eskerra associazione culturale e solidale, Taranto http://www.myspace.com/eskerra
Fanzine "Tutti Morimmo A Stento", Potenza
Federazione Milano del PRChttp://www.rifondazionemilano.org
Forum delle Donne "DannAzione" – Cava de’ Tirreni, Salerno
Giovani comunisti di Catania
Giovani Comunisti, Ennahttp://gcenna.wordpress.com
Infoxoa, redazione della rivista di quotidiano movimento, Romahttp://www.infoxoa.org
Laboratorio Occupato SKA, Napolihttp://isole.ecn.org/ska
Laboratorio sociale MillePianihttp://www.laboratoriomillepiani.org
Laboratorio Zeta, Palermohttp://www.inventati.org/zetalab
Licenziati della Terex Comedil di cusano milanino, Milano
Megafono Rosso – per l’unità degli studenti in lottahttp://www.megafonorosso.it
Movimento antagonista toscano
Movimento Disoccupati Cavesi "Benito D’Elia" – Cobas – Cava de’ Tirreni, Salerno
N.R.N.P. nessuna repressione nautico presente
Polisportiva Antirazzista Assata Shakur, Ancona
Precari dello Spettacolo, Palermohttp://precaridellospettacolopalermo.blogspot.com
R.A.P. rete per l’autorganizzazione popolare, Campobasso
R.S.U. Arsenale, Taranto
Radici nel cemento, gruppo musicalehttp://www.radicinelcemento.it
Radio Dissident – Avola, Siracusahttp://radiodissident.wordpress.com
Radio Vostok – Cava de’ Tirreni, Salernohttp://www.radiovostok.com
Rete Campana Salute Ambiente
Rete contro il carovita, Salerno
Rifondazione Comunista di Cava de’ Tirreni, sez. "Giovanni Fortunato", Salerno
Rottaindipendente, Palermo
Sinistra critica, Napolihttp://www.sinistracriticanapoli.org/
Sinistra Europea Comune di Mantova
Spazio autogestito di aggregazione sociale Centro Iqbal Masih Librino, Cataniahttp://www.centroiqbalmasih.it
Strike/spazio pubblico autogestito (Roma) http://strike-spazio-pubblico-autogestito.noblogs.org
Teleimmagini, Bolognahttp://isole.ecn.org/xm24/article/10/teleimmagini
Tete de bois, gruppo musicalehttp://www.tetesdebois.it
Unione degli Universitari, Romahttp://www.uniroma.org
Unità Popolare Valle Brembana BG
 
INFO
 

http://www.cosenza2febbraio.org/index.php

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Non è folclore quello nato a Vicenza: NO DAL MOLIN!

Nelle parole del Commissario Costa, pubblicate da questo giornale il 17
gennaio, leggiamo la difficoltà di chi è consapevole di
vendere fumo e non sa più come nasconderlo; sostenere che la
nuova base Usa progettata al Dal Molin non avrebbe alcun impatto
negativo dal punto di vista ambientale, urbanistico e sociale, infatti,
equivale a negare una realtà che è sotto gli occhi di
tutti e che anche il Commissario ha più volte evidenziato,
dichiarando che «Vicenza deve essere compensata per il sacrificio
a cui è chiamata».
Nelle ultime settimane abbiamo assistito al tentativo di costruire
quella che i sociologi chiamano la “profezia che si
autoadempie”; dichiarando che la nuova base Usa è entrata
nella fase operativa, infatti, statunitensi, Governo italiano e molti
rappresentanti del Partito Democratico – del quale, è bene
sottolinearlo, non si è ancora capita la posizione –
vorrebbero creare una realtà artificiale diversa da quella
quotidiana, nascondendo sotto il tappeto le tante difficoltà che
stanno incontrando i fautori della militarizzazione di Vicenza. Tutti
sanno, infatti, che la realizzazione del progetto non è affatto
scontata: a Vicenza decine di migliaia di persone hanno deciso,
nell’ultimo anno, di mettersi in gioco in prima persona per
difendere la propria terra, ma anche la propria dignità e quei
pochi stracci di una democrazia calpestata in modo arrogante quanto
superficiale da chi siede a Palazzo Trissino e a Palazzo Chigi.
L’opposizione che Vicenza ha saputo creare non è un
elemento di folklore, bensì la variabile più importante
di questa vicenda: chi dice che «bisogna adeguarsi alle decisioni
prese dal Governo» insulta la democrazia e il diritto di ogni
cittadino di difendere la propria vita e il domani dei propri figli.
Accettare le imposizioni senza opporsi è tipico delle dittature
e dei regimi autoritari, non certo delle democrazie mature tra le quali
il nostro Paese vorrebbe annoverarsi.
In questi mesi, decine di iniziative hanno portato Vicenza alla ribalta
delle cronache nazionali. Donne e uomini qualunque, padri e madri,
studenti e pensionati: tante persone hanno messo in gioco la propria
quotidianità mettendo nel conto le conseguenze che potrebbero
derivare da blocchi e occupazioni; sono, queste, persone con una
famiglia e un lavoro che, però, hanno deciso di sacrificare una
parte importante della propria vita per difendere la propria
città da un’opera che avrebbe conseguenze devastanti. Lo
sanno bene i vicentini che lo scorso 15 dicembre hanno partecipato in
decine di migliaia al corteo legittimando questo percorso di
opposizione e voltando le spalle a chi, incapace di avere una
maggioranza reale, si appella a indeterminabili “maggioranze
silenziose”.
L’ultima iniziativa in ordine di tempo, l’occupazione
pacifica della Prefettura, ha segnalato la determinazione di chi non
vuole testimoniare la propria contrarietà, bensì vuol
raggiungere un obiettivo concreto: impedire la realizzazione della
nuova base Usa, anche bloccandone fisicamente i cantieri.
Chi parla di legalità dimentica che, in questa vicenda, ogni
ombra di legalità è stata cancellata
dall’imposizione di un progetto che viola la Costituzione
italiana e le più banali norme sulla trasparenza; difatti, i
militari statunitensi dichiarano di aver tutte le autorizzazioni
necessarie, ma ai cittadini vicentini non è dato il diritto di
accedere a queste pratiche e consultare autorizzazioni e decreti. La
legalità, spacciata per valore assoluto, viene spesso utilizzata
per mettere il bavaglio a chi si batte contro le imposizioni.
A chi dichiara che «la legalità è un confine»
insuperabile rispondiamo con le parole di Gandhi: «sono le azioni
che contano; i nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono
perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni». In
questi mesi tante donne e uomini di Vicenza hanno praticato i propri
pensieri, assumendosi con coraggio la responsabilità delle
proprie azioni, sempre pacifiche e ispirate ad un obiettivo concreto
come quello di mettere un granello di sabbia nei meccanismi della
guerra e della cementificazione.
«L’obbedienza non è una virtù»,
scriveva Don Milani. Qualcuno spieghi ai vicentini per quale ragione
dovrebbero accettare di mettere a rischio la propria salute, la propria
sicurezza, il proprio futuro per obbedire ad una decisione sulla quale
non sono stati coinvolti e per la quale nessuno ha ricevuto mandati
politici. I vicentini sono legittimati ad opporsi, con gli strumenti
che sono accessibili: di fronte al rifiuto della politica di ascoltare
la volontà popolare, occupazioni e blocchi sono le sole forme
che restano a quanti non vogliono limitarsi a portare una
testimonianza, ma vogliono vincere questa battaglia. Il futuro di
Vicenza è nelle mani dei vicentini: lo sanno bene gli sponsor
della nuova base Usa che, non a caso, vorrebbero dipingere questo
movimento come minoritario e criminale; un tentativo che non riesce
perché si basa sulla convinzione che le persone siano stupide e
si facciano convincere da facili slogan.
Ma i vicentini hanno imparato a comprendere i termini della questione,
riconoscendo la coerenza dall’incoerenza, il giusto dallo
sbagliato, l’interesse della comunità dal profitto di
pochi.
E, soprattutto, hanno imparato a conoscere questo movimento fatto prima
di tutto di donne e uomini radicali nel voler difendere la propria
città e che non vogliono, con la propria indifferenza, rendersi
complici di questo scempio.

Presidio Permanente
No Dal Molin

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SUD RIBELLE. IL 24 GENNAIO IL PM VOMITERA’ TUTTO

 

Cosenza, 21.01.08. L’udienza di oggi, del processo ai tredici
militanti – accusati di sovversione dell’ordine economico costituito
nello stato con la finalita’ di distruggere le citta’ di Napoli e
Genova nel 2001 – ha partorito una certezza: giovedi’ 24 gennaio dalle
ore 9.30 il dottor Domenico Fiordalisi, in rappresentenza di ROS,
DIGOS e altro, vomiterà tutto il suo odio verso le lotte sociali.
Oggi era presente l’avvocato dello stato, che con due parole ("Mi
associo") ha esaurito il suo intervento, cosi’ anche lui giovedi’
mattina dirà la sua.
Sono stati poi ascoltati, periti e consulenti tecnici. Il ctu del
Tribunale (Raffaele Borretti) che ha depositato la memoria il 16.12.07
sulle 26 telefonate che il pm si era "dimenticato" di peritare ricorda
– dietro domanda delle difese – che molto del materiale audio
consegnato su supporto megnetico e informatico non e’ stato ritrovato
nel materiale consegnatogli. E non e’ dato sapere dove sono finiti.
Quindi, poi, un piccolo giallo sulla tecnica delle intercettazioni,
per la cronaca oltre 5.000 pagine. Moltissime intercettazioni infatti
contengono voci registrate prima dell’invio della telefonata o della
ricezione effettiva, infondendo il dubbio che l’intercettazione non
sia stata effettuata con apparecchiatura autorizzata, ma con
attrezzature "fai da te" in vendita in qualsiasi negozio
specializzato, ma non autorizzato dalla legge per operazioni di
polizia giudiziaria; o quantomeno effettuate con un doppio canale.
Strani fatti.
L’opposizione del pm e’ incentrata tutta sulla questione che
l’avvocato chiami "scienziato" il ctu: . Deve intervenire il
presidente a "difesa della difesa".
Dopo una pausa di 20 minuti prende la parola – di livello nettamente
superiore – il consulente della difesa, il prof. Luciano Romito
(http://blog.aisv.it/ [1] http://www.gidaf.it/dblog/ [2]). E spiega
anche tecnicamente come avvengono tutte le operazioni di
registrazione, tiene una lezione di fonetica e linguistica in aula.
Confutando nei fatti la deposizione del collega.
Al termine la Corte stabilisce il calendario: 23 gennaio c’e’
astensione degli avvocati; quindi si passa al 24 per riserve su
eccezioni presentate oggi (incentrate soprattutto sulle
intercettazioni) e requisitoria del pm e della parte civile; il 29,
30, 31 gennaio, 4 febbraio, 5 marzo dedicati alla difesa; terminati i
quali la Corte determinera’ eventualmente nuove date per la difesa e
quindi la sentenza.
Le difese quasi al termine dell’udienza depositano:
– il dispositivo della sentenza ai 25 e quindi anche la
documentazione contenente la trasmissione degli atti al pm per Mario
Mondelli e Antonio Bruno (testimoni del pm anche a Cosenza) per la
possibile falsa testimonianza (assieme a Paolo Faedda e Angelo
Gaggiano) che avrebbbero arricchito di particolari non veri i loro
racconti davanti ai giudici per sostenere la drammaticità degli
eventi;
– la trascrizione del teste D’Agostino Rosario, della digos di
Cosenza, fatta nel processo Diaz
http://supportolegale.org/?q=node/1285 [3], in cui le argomentazioni
delle difese dei poliziotti sono state "smontate".
Fiordalisi spiazzato, cala il suo "asso": la richiesta di rinvio a
giudizio del processo ai 25, con i capi di imputazione ai 25.

Tutti al presidio sotto al Tribunale di Cosenza, giovedi’ 24 gennaio,
ore 9.00.

 

Supportolegale

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Contro tutte le guerre Contro tutte le devastazioni: Torino 26 Gennaio

Torino 26 genn: presidio contro l’Alenia, la guerra e il Tav

Presidio contro l’’Alenia Aeronautica e l’’industria della guerra

Contro il Tav e tutte le nocività

Sabato 26 gennaio dalle 10 alle 13 ritrovo in C.so Marche angolo C.so
Francia a Torino.

Per chi arriva in treno:
da Porta Nuova Metrò direzione Fermi, scendere alla fermata Marche( circa
13 Minuti di percorso)
da Porta Susa la stessa cosa

Striscioni e banchetto informativo / interventi al microfono / azioni
simboliche contro la guerra / volantinaggio nel quartiere, minacciato dal
nodo TAV di Torino / vin brulè & dolci

Il 26 gennaio si manifesta in tutto il mondo contro la guerra.
Per questo giorno noi abbiamo deciso di stare davanti all’Alenia,
fabbrica
di morte di prima qualità.
L’Alenia si è messa in società con la Lockheed Martin, multinazionale USA
specializzata in stermini, per costruire il nuovo cacciabombardiere
americano F-35.
L’Italia ha deciso di partecipare a questa bella impresa: diverse
fabbriche saranno impegnate nella costruzione delle varie componenti del
velivolo.
Poi tutti i pezzi verranno portati in un nuovo stabilimento che vogliono
costruire dalle parti di Novara, dentro il recinto dell’aeroporto
militare
di Cameri, dove assembleranno il tutto per produrre più di un migliaio di
cacciabombardieri nuovi e sicuramente micidiali.
A Torino c’è la direzione dell’Alenia: qui si sono prese le decisioni
strategiche che hanno portato alla partecipazione dell’Italia a questa
ennesima impresa di morte.
I governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni, di destra o di
sinistra che fossero, hanno continuato a perseguire politiche militari di
aggressione nei confronti di territori e di popolazioni di diversi paesi.
Si costruiscono armi in abbondanza. Si mantiene una presenza militare
massiccia in Afganistan, in Libano, nei Balcani ed in diverse altre aree
di crisi qua e là nel mondo. Si vuole partecipare pure ad imprese
ipertecnologiche che vengono propagandate come meramente difensive.
Ma noi sappiamo dove si va a parare.
Come al solito tutto serve per garantire agli USA ed ai loro alleati-servi
europei il controllo di territori e di risorse economiche strategiche.
Qui, in Alenia, passa il fronte avanzato dell’industria degli armamenti.
Tra un po’ di tempo Alenia trasferirà il suo stabilimento di Torino,
potenziando quello che si trova nei pressi dell’aeroporto di Caselle.
La fabbrica della morte si sposta solo di qualche chilometro, lasciando
spazio ad un altro progetto di devastazione e saccheggio del territorio.
Proprio lì infatti passerà il TAV: dove non si preparerà più la
devastazione in armi di territori "nemici" ci si applicherà, con alacre
goduria, alla devastazione ambientale ed economica provocata da ogni linea
ad alta velocità/capacità.

Contro tutte le guerre – Contro tutte le devastazioni

Coordinamento contro gli F-35

– Saldatura rete contro le nocività

 

http://saldatura.org/wordpress/

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FIERA DELLE AUTOPRODUZIONI NATURALI AL CSOA CARTELLA IL 27 GENNAIO

http://www.csoacartella.org/images/stories/volantini/fiera0108.jpg

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PRESIDIO PERMANENTE DELL’MDT CALABRIA A GIOIA TAURO


Presidio Permanente davanti l’inceneritore

 

Si è iniziato un presidio permanente per monitorare
l’attività dell’inceneritore di Gioia Tauro, dopo le
segnalazioni dei cittadini del "Bosco/Sovereto" dell’arrivo di numerosi
camion scortati dalla polizia.
Il presidio, promosso da MDT insieme agli stessi cittadini, vuole
essere anche punto informativo contro l’incenerimento dei rifiuti.

Gli ultimi avvenimenti di Napoli e la disponibilità
dichiarata dal governatore calabrese Loiero ad accogliere rifiuti
provenienti dalla Campania, non sono altro che il tentativo di far
credere ai cittadini che il problema dei rifiuti si risolva con gli
inceneritori. Ciò è spudoratamente falso!

Riteniamo che l’emergenza rifiuti a Napoli non si risolva mandando
in giro per l’Italia l’immondizia, soprattutto in una regione come la
Calabria che è appena uscita (si spera…) da una gestione
commissariale durata 10 anni.

Il presidio è davanti all’inceneritore di Gioia Tauro,
gestito dalla Veolia: chi volesse partecipare, darci un aiuto o anche
passare per un saluto o un gesto di vicinanza, sarà il
benvenuto.

Questo presidio ha bisogno della partecipazione e del sostegno di tutte e tutti!

 

www.csoacartella.org

www.mdtcalabria.org 

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Solidarietà a tutti i compagni denunciati a L’Aquila

Proprio in questi giorni sono state recapitate le denunce a 25 compagni
che hanno partecipato alla mobilitazione del 3 giugno 2007 a L’Aquila.
Tra le accuse compaiono “apologia di terrorismo”, “istigazione a
delinquere”, “deturpamento di cose altrui” (con riferimento alle
scritte murali), e “invasione di terreni” per aver superato una rete di
recinzione del carcere delle Costarelle, a Preturo.
Da diversi giorni prima della manifestazione, il corteo organizzato a
L’Aquila è stato oggetto dell’attenzione dei mass-media, che si sono
adoperati per creare un clima di terrore attorno alla mobilitazione,
allo scopo di depotenziarla e di strumentalizzarla agli occhi della
gente. A seguito della manifestazione, che è anche stata oggetto di
un’interpellanza parlamentare al ministro della “giustizia” Clemente
Mastella, l’indagine a carico dei manifestanti è stata sollecitata da
politici e istituzioni a livello nazionale, ed è stata svolta dalla
questura del capoluogo in collaborazione con quelle delle città di
provenienza dei manifestanti. In seguito la questura de L’Aquila ha
ricevuto numerosi elogi da esponenti istituzionali “per aver saputo
controllare i manifestanti in una situazione di tensione e per essere
riuscita ad evitare scontri”. Insomma, un quadretto in cui tutti i
baluardi della giustizia borghese hanno trovato la propria collocazione.
Tutte queste manovre si pongono all’interno di un clima repressivo in
cui l’attacco da parte dello stato è rivolto a minare la solidarietà di
classe, e a metterla sotto processo. Uno dei contenuti principali della
manifestazione a L’Aquila era mobilitarsi contro la tortura
dell’isolamento che si concretizza nel 41 bis, da diversi anni
applicato ad alcuni comunisti rivoluzionari, proprio per non aver mai
rinnegato la propria identità politica di comunisti e per difendere
tuttora le proprie idee. Una di questi compagni è in 41 bis all’interno
del carcere delle Costarelle, a Preturo, sotto il quale è stato
organizzato il presidio che ha seguito la manifestazione. La
solidarietà di classe a tutti i compagni rinchiusi in isolamento o in
regime di 41 bis, è una pratica che smaschera la natura violenta di
questo stato, e proprio per questo è assolutamente inaccettabile da
parte delle istituzioni: vediamo infatti i nostri parlamentari tutti
tesi ad approvare una mozione contro la pena di morte, e a
salvaguardare una facciata ormai logora, quando restano indifferenti
alle lotte dei detenuti, come il recente sciopero della fame degli
ergastolani, o addirittura inaspriscono torture come quelle
dell’isolamento e del 41 bis (che ad esempio negano ogni contatto umano
o anche la vista del sole per anni, perché le finestre a bocca di lupo
bloccano anche l’entrata della luce, oltre a qualsiasi altra visuale).
Queste non sono definibili se non come torture a tutti gli effetti,
fisiche e psicologiche.
Come dimostrano le numerose denunce scattate da vari anni a questa
parte, il clima che si respira è fatto di continui attacchi alla
solidarietà. In questo contesto si collocano altre quattro denunce, a
due compagni anarchici padovani per alcune scritte murali durante il
corteo del 25 aprile a Milano e ad altre due compagne padovane fermate
durante un volantinaggio in seguito ai due arresti dell’operazione
“Tramonto” del 6 luglio.
Ma la storia stessa dimostra che la repressione non è mai stata un
valido deterrente contro la solidarietà, ma semmai ha fatto in modo che
si rafforzasse, e anche in questo caso non saranno certo queste denunce
a fermarla.
Proprio di fronte a questo, esprimiamo solidarietà a tutti i compagni
denunciati a L’Aquila e rilanciamo la solidarietà a tutti i compagni
prigionieri continuando ad esprimerla a gran voce.

CONTRO IL 41 BIS E LA TORTURA DELL’ISOLAMENTO
LIBERTA’ PER TUTTI I RIVOLUZIONARI PRIGIONIERI!

 

C.P.O. GRAMIGNA
info@cpogramigna.org
www.cpogramigna.org

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Comunicato e iniziativa in solidarietà con gli arrestati del 12 febbraio

Il 27 marzo 2008 avrà inizio il
processo contro i 17 compagni arrestati nell’ambito dell’operazione
"Tramonto", accusati di associazione sovversiva e banda armata,
additati come terroristi da politici e dirigenti sindacali. 17 compagni
che da quasi un anno subiscono criminalizzazioni a mezzo stampa e
vessazioni (isolamento in carcere, censura della posta, divieti di
comunicare per chi è ristretto ai domiciliari) e da quasi un
anno resistono, forti e coerenti.

Quella del 27 marzo sarà la prima di tante udienze che
vedranno sul banco degli imputati operai e studenti comunisti, amati e
stimati per il loro impegno nelle lotte, sui posti di lavoro e tra i
giovani, per una società senza guerre, padroni e sfruttamento;
su quello degli accusatori ci sarà invece la magistratura
rappresentata dalla "toga rossa" Ilda Boccassini, supportata e aiutata
dei fascisti di Forza Nuova, costituitasi parte civile al processo.
Durante quest’anno è stato forte e prezioso il contributo di chi
ha espresso e manifestato la propria solidarietà, ed è
importante continuare a sostenere e far sentire la nostra vicinanza ai
compagni colpiti dalla repressione.

Vi invitiamo al pranzo di solidarietà il 10 febbraio 2008
alle 12.30 presso l’EX MACELLO (COYOTE UGLY) in corso Australia (PD).

Per prenotare: parentieamici@libero.it

Parenti e amici degli arrestati del 12 febbraio 2007

CONTO CORRENTE POSTALE 80152077 intestato a ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA’ PARENTI E AMICI

per bonifici bancari: bban-i-07601-12100-000080152077 iban it-94-i-0760-12100-000080152077

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Intollerante è chi non accetta il dissenso!

Una grande vittoria, una pagina
importante della vita politica del paese. Non tanto e non solo
perché il papa ha deciso di rinunciare all’inaugurazione
dell’anno accademico de La Sapienza previsto per giovedì
17 gennaio, ma anche e soprattutto perché una verità
è stata confermata. La decisione del papa, infatti, dimostra in
modo evidente che le istituzioni ecclesiastiche di Benedetto XVI non
accettano dissenso, né differenza, né libertà di
parola.

L’occupazione del rettorato che abbiamo fatto
quest’oggi è stata un grande successo perché ha
ottenuto un risultato che qualifica la democrazia e ne garantisce il
funzionamento: la libertà di espressione, la libertà di
contestare opinioni, posizioni e poteri che vengono ritenuti lesivi dei
diritti di tutt*. Non si è trattato né di violenza,
né di una cacciata, ma di un esercizio di libertà!
L’attacco ai diritti e alle libertà da parte di papa
Ratzinger non è cosa nuova e non è invenzione
intollerante di un gruppuscolo di laici: ogni giorno gli attacchi alla
194, alla decisione delle donne; ogni giorno l’attacco alle
libere scelte sessuali; ogni giorno la crociata contro la
laicità delle istituzioni pubbliche. Per non parlare della
richiesta pressante di destinare le risorse pubbliche alle strutture
formative e di cura cattoliche (lo schiaffeggiamento per Veltroni e
Marrazzo della scorsa settimana). Questo papa è persona di
grande intelligenza, dotato di un pensiero forte, indisponibile alle
mediazioni: oggi lo ha dimostrato in modo chiaro (a noi e a tutti
quelli che per il loro vuoto politico attendevano una benedizione) !
Dicendo di no all’inaugurazione Ratzinger non lascia dubbi,
né ambiguità: non accetta la possibilità di
critica e di dissenso. Non è il pericolo sicurezza che lo ha
spinto a rinunciare, ma il fatto che docenti e studenti ritenevano la
sua visita inopportuna e hanno lottato in questi giorni per poter
pronunciare queste parole. La richiesta di non militarizzare
l’università, la richiesta di poter contestare la sua
presenza all’interno della città universitaria
evidentemente lo ha indispettito. La disarmonia che tiene lontano il
papa per noi ha un altro nome, si chiama democrazia.
L’università non è una famiglia, ma uno spazio
pubblico, dove la ragione si esercita con il confronto e le divergenze,
anche aspre.

Chi sono dunque gli intolleranti? È questa la
domanda che rivolgiamo alla stampa e alla politica. È
intollerante chi chiede di poter manifestare all’interno della
propria università o chi voleva una vetrina senza incrinature e
senza rumori dissonanti?

Un elogio va al coraggio dei tanti docenti che con
fermezza e passione hanno detto quanto tutta la comunità
scientifica italiana avrebbe dovuto dire a gran voce: il pensiero di
Ratzinger non ha a cuore la scienza e l’autonomia della ricerca.
Questa affermazione che da sola giustifica tanto coraggio sembra suono
impercettibile per i tanti che nel mondo politico attaccano docenti e
studenti, definendoli mostri laici e integralisti. Ci vuole davvero
scarsa dignità a non prendere sul serio le parole di Ratzinger,
perché solo chi non le prende sul serio può ritenerle
innocue per la scienza, per i diritti, per la libertà, per i
desideri.

Invitiamo, infine, tutt*, studenti e precari,
ricercatori e docenti, sindacati di base e centri sociali, associazioni
della società civile, a partecipare alla conferenza stampa di
domani, sotto la statua della Minerva finalmente libera, e alla
manifestazione che si svolgerà sotto la scalinata di Lettere
giovedì mattina a partire dalle ore nove. Una festa e una
manifestazione nello stesso tempo, tenendo in conto che per gli
studenti e i precari le politiche della sinistra di Veltroni e di Mussi
in materia di università e di ricerca sono inaccettabili, oltre
che lesive.

W la Minerva libera!

Rete per l’Autoformazione – Roma
www.uniriot. orgNetwork
delle facoltà ribelli, spazio di dibattito, autorganizzazione,
autoformazione e conflitto nell’università.

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