La 3 giorni No Tav fa il pienone: 800 persone in assemblea (AUDIO degli interventi), 5.000 alla fiaccolata
Contro l’Osservatorio…
La delicatezza del momento è data da un’incomprensione sicuramente superabile, che vede il movimento propriamente detto e la maggioranza degli amministratori comunali della valle non coincidere circa il giudizio da dare sull’Osservatorio Tecnico presieduto dal professionista in inciuci Mario Virano.
Per i comitati – opinione espressa fin da subito – l’Osservatorio ha svolto una funzione pericolosa, da "cavallo di Troia" in seno al movimento, lavorando ad una divaricazione e spezzzettamento dell’unità del movimento da tutti ritenuta fondamentale e vincente.
Gli amministratori hanno invece ritenuto utile utilizzare questo tavolo di discussione per mostrare e spiegare "le ragioni del No".
Di fronte allo stanziamento dei fondi europei, e l’indifferenza circa le 32.000 firme raccolte, il coordinamento dei comitati contesta oggi agli amministratori l’utilità di tale strumento, vera e propria arma nelle mani della lobby No tav. Strumentalità oggi tanto evidente che un’ottantina tra sindaci della valle e consiglieri comunali hanno sottoscritto un documento congiunto che chiede ai loro colleghi di ri-considerare la permanenza della Comunità Montana a quel tavolo.
Questi firmatari ieri erano presenti a Venaus; mancava Ferrentino e quanti sostengono la sua politica. Una mancanza spiacevole in un contesto che non si proponeva alcun processo sommario ma un momento sereno e dialettico di chiarificazione.
… e ogni ipotesi di Referendum
I vari interventi che si sono succeduti in quasi 4 ore di assemblea hanno anche ribadito l’inutilità e la non volontà d’istituire alcun referendum sulla questione Alta Velocità in Val Susa ribadendo che il responso chiaro è già contenuto nelle 32.000 firme consegnate a Strasburgo, Roma, Torino e Nizza.
La Val Susa e l’appendice metropolitana del movimento No Tav hanno del resto dimostrato, che la forza e l’imbattibilità di queste istanze di liberazione sapranno di nuovo darsi, all’occorrenza, nelle assemblee, nelle piazze, sulle barricate.
5.000 Fuochi No Tav
La serata è continuata all’insegna della più classica mobilitazione popolare made in No Tav: una fiaccolata di migliaia e migliaia di persone che, ancora una volta, hanno attraversato e circondato il paese simbolo di una resistenza popolare determinata e duratura; un momento di festa, simbolico ma densamente reale, teso a ricordare a vecchi e nuovi nemici che il No tav è ancora in piedi, sereno, pronto e vigile.
Alla fiaccolata ha fatto la sua comparsa anche il presidente della Comunità Montana Antonio Ferrentino – gradita presenza, nonostante le divergenze.
Tanti gli amici presenti
Ai 2 momenti di lotta sono stati tanti gli amici e i compagni che hanno fatto visita al popolo No Tav, dalla delegazione di vicentin* contro la base di guerra Dal Molin al pulmino dei giovani compagni baschi di Kamaradak, dai No Tav del trentino ai No OffShore di Livorno, compagn* di Milano e della cintura torinese.
>>>scarica/leggi a fianco in pdf la rassegna stampa
Prima dell’assemblea, una delegazione del Presidio Permanente No Dal Molin ha letto una lettera "agli uomini e all donne del movimento No Tav" in cui veniva riaffermata la comunanza degli obiettivi e dei sentimenti che ispirano i 2 movimenti, ricordando la lezione, l’impulso e il punto di riferimento che la val Susa continua a costituire per il No Dal Molin e rinviando all’appuntamento del prossimo 15 dicembre per la manifestazione contro la base Usa di guerra.
>>> Ascolta l’intervento/lettura della lettera (audio disturbato)
>>> Leggi la lettera: "Alle donne e agli uomini della Val Susa"