In 20.000 a Napoli contro le mega-discariche! AGGIORNAMENTI E NEWS

In 20.000 a Napoli contro le mega-discariche

|9 gennaio 2008| sera

E’
sato un successo il corteo indetto oggi per le strade di Napoli per
dire un grosso e corale "NO" di tutta la Campania ai progetti
governativi d’installazione di enormi sversatoi per aggirare
l’emergenza-rifiuti. Una manifestazione importante che ha aiutato gli
uomini e le donne di Pianura a uscire dall’isolamento in cui media e
istituzioni cercavano di rinchiudere la loro lotta.

Il
corteo di oggi ha ribadito che il problema dei rifiuti è un problema
complessivo, "di sistema" e che necessità altre politiche, complessive
e capaci di costruire un’altra cultura politica e ambientale.
In
20.000 hanno attraversato oggi le strade del centro di Napoli, in
solidarietà con la resistenza di Pianura e con i futuri territori
minacciati.
Mentre il corteo passava nei pressi di un commissariato è partito un fitto lancio di uova…


>>> Ascolta la corrispondenza con Ennio (InfoAut)

Segui la diretta e i i servizi su RadioLina

Mattino| Dopo
le intense giornate di lotta culminate con le dichiarazioni del
governo, la nottata passata è stata relativamente tranquilla intorno
alla discarica di contrada Pisani; una
notte di stallo in attesa della presa dei poteri di De Gennaro. Non si sono registrati scontri ma sono continuati i roghi.


Un
gruppo di cittadini di Terzigno (Napoli) si è recato invece da
stamattina sul sito individuato dal Governo per aprire una delle prime
discariche "atte a fronteggiare l’emergenza". I manifestanti, circa un
centinaio, hanno incontrato il sindaco al quale hanno chiesto la
disponibilità della sala consiliare per il tardo pomeriggio di oggi,
per poter discutere delle future iniziative da intraprendere per
opporsi all’apertura della discarica.

A Pianura alcune
associazioni di cittadini sono impegnate a raccogliere firme per
presentare ricorso al Tar contro la riapertura della discarica chiusa
nel 1996. Passo propedeutico alla presentazione di un ulteriore ricorso
alla Corte di Giustizia di Strasburgo.

Oggi pomeriggio corteo per le vie di Napoli

 

Un lungo corteo attraversa il centro storico di
Napoli per protestare contro la riapertura della discarica di Pianura.
La manifestazione è partita da piazza del Gesu’ per
raggiungere il palazzo della Prefettura, in piazza del Plebiscito.

Più
di sei mila persone si sono radunate in Piazza del Gesù. Alle
18.00 il corteo ha mosso i suoi primi passi. Nell’aria si respira
una forte determinazione, per impedire che a Pianura venga riaperta
alla discarica.
In testa al corteo, tra i cori “ No alla
discarica” e i tanti striscioni, gli abitanti di Pianura, che in
questi giorni si sono mobilitati per impedire al riapertura del sito,
chiuso nel ‘ 96.
Con loro non solo Napoli, ma anche tutti i
comitati della rete campana, contro il piano smaltimento rifiuti
proposto da Prodi e la nomina come "supercommissario" di Gianni De
Gennaro per i prossimi 4 mesi. Tra i simboli esposti, un sacchetto dei
rifiuti con un simbolo di divieto di sosta.
L’obiettivo
è quello di ribadire l’opposizione alla riapertura della
discarica di Pianura, di chiedere che le forze dell’ordine
lascino subito il quartiere e che siano riviste le politiche di
gestione del ciclo dei rifiuti, proponendo iniziative immediate, come
l’avvio della raccolta differenziata domiciliare e la promozione
di politiche di riduzione, per il riuso, il riciclo e il recupero dei
rifiuti, anziché la costruzione di discariche e inceneritori.
Ascolta la prima corrispondenza con Annamaria
-  [ audio ]
Il portavoce della Rete campana di salute e ambiente ha spiegato:
"Pianura non deve aprire, deve invece iniziare una politica per i
rifiuti. Deve cessare l’emergenza del commissariamento. De
Gennaro non risolverà nulla". Sulla scelta di Gianni de Gennaro
come "supercommissario", ci si chiede se il governo pensa di "risolvere
la situazione manganellando più forte".
Ascolta
l’intervista con Daniele di Giuliano, presidio permanente taverna
dal re, che commenta queste giornate di mobilitazione. Una
mobilitazione che cresce e che segna anche un nuovo ciclo di lotte
frutto di una sempre maggiore consapevolezza maturata in questi anni,
che cresciuta anche alla condivisone dei percorsi di lotta che hanno
attraversato i movimenti dalla Val di Susa a Vicenza.
-  [ audio 01 ]

Il corteo è arrivato sotto le finestre del
palazzo da dove oggi De Gennaro si è insediato. Un cordone ha
circondato l’edificio.
Un fitto lancio di uova ha ricoperto
la facciata, mentre per protesta il coreto ha deciso di depositare
sacchi dell’immondizia. Dopo una quindicina di minuti il portone
è stato letteralmente sotterrato.
Un azione simbolica per
ribadire come l’ennesimo commissario non sia altro che
l’ennesima presa in giro da parte del governo. Dal suondsystem si
è ribadito come non sarà un “
supercommissario” ha risolvere i problemi di Napoli, ma la vera
soluzione sta altrove.
“ Siamo un popolo di gente civile, che
continuerà a dimostrare la legalità e la verità.
Noi la discarica non la voglimo!” . Queste le parole di un
cittadino di pianura, durante l’azione.
Ascolta la corrispondenza con Annamaria.
-  [ audio 03 ]
Il corteo è ormai giunto in piazza del Plebiscito, dove ha sede
la Prefettura. Al sound system si stanno susseguendo gli interventi
finali di questa manifestazione.
Grande soddisfazione per la
partecipazione, per la composizione stessa del corteo che ha visto come
protagonisti non solo i comitati, movimenti e una grande partecipazione
dalla gente di Napoli.
Venerdì l’appuntamento è
a Roma presso il Ministero dell’ambiente per contestare il piano
presentato dal governo Prodi e ribadire che la discarica di Pianura non
verrà riaperta.
La giornata non finisce qui, per gli uomini
e le donne campani è tempo di andare a proseguire i blocchi, che
anche questa notte rimarranno attivi.
Ascolta il commento di Antonio Musella – Insurgencia (Napoli).
-  [ audio 04 ]

da www.repubblica.it
 
 NAPOLI – Giornata di calma relativa nel napoletano, segnata,
però, da momenti di vera e propria guerriglia urbana. Dopo gli
scontri tra gli abitanti di Pianura che si oppongono alla discarica e
le forze dell’ordine, oggi tutta l’attenzione è stata
concentrata sulla manifestazione che nel tardo pomeriggio si è
snodata lungo le strade di Napoli. Una manifestazione pacifica,
guastata dalla notizia di un agguato (nel Rione Toiano, lontano dal
corteo) contro due squadre dei vigili del fuoco, con le loro autobotti
che sono state assaltate ed incendiate. Sette pompieri sono stati
ricoverati in ospedale. In precedenza anche una pattuglia dei
carabinieri era finita nel mirino di un gruppo di teppisti. In serata
gli abitanti di Pianura sono tornati a presidiare la discarica.

L’assalto ai pompieri.
Il raid contro i vigili del fuoco è avvenuto al Rione Toiano,
nella zona dei Damiani, dove un’autobotte stava intervenendo per
spegnere un incendio di spazzatura. Poco dopo le 19.30 due squadre dei
vigili del fuoco arrivate di rinforzo da Foggia e di stanza alla
caserma di Pozzuoli (Napoli) sono state aggredite da una trentina di
teppisti, con i volti coperti da sciarpe o passamontagna. Sono stati
loro ad appiccare il fuoco alla spazzatura, dopodiché il gruppo
ha atteso l’arrivo dei pompieri per picchiarli.

Il primo automezzo è stato bersagliato di un lancio di pietre,
poi i teppisti hanno bloccato le ruote con un estintore. All’interno
dell’abitacolo sono state fatte esplodere due bombe carta, mentre i
cinque vigili dell’equipaggio cercavano riparo nel secondo automezzo.
Anche all’interno di quest’ultimo è stata lanciata una bomba
carta. Alcuni pompieri sono stati feriti dalle schegge di vetro
provocate dall’esplosione, mentre altri sono stati raggiunti dalle
pietre scagliate dagli aggressori. Alla prima autobotte i teppisti
hanno poi appiccato le fiamme, l’altro veicolo è stato
seriamente danneggiato.

Poco più tardi anche contro gli altri due automezzi giunti per
spegnere l’incendio dell’autobotte sono state lanciate pietre. I
protagonisti del raid hanno costretto i due equipaggi a restare
all’interno dei camion e a non intervenire per domare le fiamme. Anche
un’auto dei carabinieri che transitava nella zona è stata
bersagliata da una sassaiola.

Sassi contro i carabinieri.
In mattinata quattro persone, tra le quali un 17enne, sono state
arrestate per un blocco stradale con un lancio di sassi contro i
carabinieri intervenuti sul posto. E’ accaduto all’altezza dello
svincolo di Monteruscello Sud della strada statale VII quater dove
circa 40 persone hanno occupato la carreggiata in entrambi i sensi di
marcia, costringendo l’Anas e la polizia stradale a deviare il traffico
agli svincoli di Cuma in direzione Nord e di Licola in direzione Sud.
Alcune delle persone erano con il volto coperto, per cui sono
intervenuti i militari dell’Arma per identificare i manifestanti.

Un gruppo ha opposto resistenza, mentre altre persone ai margini della
carreggiata hanno iniziato un fitto lancio di sassi contro i
carabinieri. Riportata la calma, i militari hanno effettuato gli
arresti. Un carabiniere nello scontro ha riportato lesioni lievi
guaribili in 4 giorni e un mezzo dei militari dell’Arma è stato
danneggiato. I maggiorenni sono trattenuti in attesa di rito
direttissimo mentre il minorenne è stato accompagnato ad un
centro di prima accoglienza.

Amato convoca vertice.
Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, ha convocato per domani
mattina al Viminale una riunione con il Capo della Polizia, il
Comandante generale dei Carabinieri e il Direttore dell’Aisi, il
servizio segreto per la sicurezza interna, per una valutazione della
situazione dell’ordine pubblico a Napoli e in Provincia. Amato, in
particolare, riferisce il suo portavoce, "vuol vederci chiaro in questi
ripetuti attacchi ai Vigili del Fuoco. L’ultimo di questa sera
sembrerebbe essere stato proprio un agguato teso a freddo. Non a caso i
Vigili del Fuoco sono disarmati e soprattutto, ha commentato Amato,
sono coloro che spengono i roghi".

Il corteo.
Un lungo e fitto corteo, in testa gli abitanti del quartiere di
Pianura, dietro tutte le sigle possibili, dalle cosiddette liste
storiche dei disoccupati come i "Banchi nuovi" ai no-global e gli amici
di Beppe Grillo, le Assise per Bagnoli e il Meetup di Napoli; ma anche
semplici cittadini e curiosi. E soprattutto, oltre le fiaccole, le
bandiere con falce e martello, quelle con Che Guevara, gli immancabili
cartelloni contro il presidente della Regione Campania Antonio
Bassolino e il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, e due slogan:
"Non permetteremo si sversi nulla a Pianura" e "basta inceneritori,
sì alla raccolta differenziata".

La protesta del quartiere ovest di Napoli è partita poco dopo le
17.30 da piazza del Gesù Vecchio, nel pieno del cuore storico
della città. Su un grande striscione ottenuto da due pezzi di
lenzuolo cuciti insieme, campeggiava la scritta ‘Regione
spazzatura-congiura su Pianura’.

Il corteo si è poi diretto verso la prefettura con l’obiettivo
di sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgerà in una
battaglia per non riaprire una discarica che ha ingoiato rifiuti anche
pericolosi per 43 anni da tutta la regione. Al neo commissario De
Gennaro i manifestanti hanno chiesto di lasciare l’area e alle
istituzioni di rivedere il piano di smaltimento dei rifiuti, dando
soprattutto uno slancio alla differenziata.

Il corteo si è sciolto in maniera pacifica dopo essere giunto
alla prefettura di Napoli al termine di un percorso che ha interessato
la zona più centrale di Napoli. In migliaia hanno sfilato,
soprattutto donne e bambini, ma con una percettibile ‘separatezza’ tra
la gente comune, gli abitanti del quartiere di Pianura e i gruppi
più legati alla politica.

Le persone in testa al corteo hanno sfilato portando sacchetti di
immondizia e decine di buste di plastica per rifiuti, che sono state
accumulate davanti alle camionette di polizia. Qualcuna è stata
anche lanciata insieme a uova contro la sede del commissariato rifiuti
in via Medina durante il passaggio della manifestazione.

Presidio notturno.
Terminata la manifestazione decine di persone sono tornate a presidiare
l’ingresso della Contrada Pisani, in via Montagna spaccata. Resta il
blocco a pochi passi, rinforzato con un camion che impedisce di
imboccare la strada, rendendo difficile il transito al buio anche a
piedi. Lungo via Montagna spaccata sfrecciano anche i motorini. In
sella giovanissimi che intonano cori da stadio e suonano
prepotentemente il clacson. Fra gli striscioni di protesta,
all’ingresso del presidio, campeggia anche uno slogan che cerca di
incanalare la protesta, "Pianura non violenta".

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