Una grande vittoria, una pagina
importante della vita politica del paese. Non tanto e non solo
perché il papa ha deciso di rinunciare all’inaugurazione
dell’anno accademico de La Sapienza previsto per giovedì
17 gennaio, ma anche e soprattutto perché una verità
è stata confermata. La decisione del papa, infatti, dimostra in
modo evidente che le istituzioni ecclesiastiche di Benedetto XVI non
accettano dissenso, né differenza, né libertà di
parola.
L’occupazione del rettorato che abbiamo fatto
quest’oggi è stata un grande successo perché ha
ottenuto un risultato che qualifica la democrazia e ne garantisce il
funzionamento: la libertà di espressione, la libertà di
contestare opinioni, posizioni e poteri che vengono ritenuti lesivi dei
diritti di tutt*. Non si è trattato né di violenza,
né di una cacciata, ma di un esercizio di libertà!
L’attacco ai diritti e alle libertà da parte di papa
Ratzinger non è cosa nuova e non è invenzione
intollerante di un gruppuscolo di laici: ogni giorno gli attacchi alla
194, alla decisione delle donne; ogni giorno l’attacco alle
libere scelte sessuali; ogni giorno la crociata contro la
laicità delle istituzioni pubbliche. Per non parlare della
richiesta pressante di destinare le risorse pubbliche alle strutture
formative e di cura cattoliche (lo schiaffeggiamento per Veltroni e
Marrazzo della scorsa settimana). Questo papa è persona di
grande intelligenza, dotato di un pensiero forte, indisponibile alle
mediazioni: oggi lo ha dimostrato in modo chiaro (a noi e a tutti
quelli che per il loro vuoto politico attendevano una benedizione) !
Dicendo di no all’inaugurazione Ratzinger non lascia dubbi,
né ambiguità: non accetta la possibilità di
critica e di dissenso. Non è il pericolo sicurezza che lo ha
spinto a rinunciare, ma il fatto che docenti e studenti ritenevano la
sua visita inopportuna e hanno lottato in questi giorni per poter
pronunciare queste parole. La richiesta di non militarizzare
l’università, la richiesta di poter contestare la sua
presenza all’interno della città universitaria
evidentemente lo ha indispettito. La disarmonia che tiene lontano il
papa per noi ha un altro nome, si chiama democrazia.
L’università non è una famiglia, ma uno spazio
pubblico, dove la ragione si esercita con il confronto e le divergenze,
anche aspre.
Chi sono dunque gli intolleranti? È questa la
domanda che rivolgiamo alla stampa e alla politica. È
intollerante chi chiede di poter manifestare all’interno della
propria università o chi voleva una vetrina senza incrinature e
senza rumori dissonanti?
Un elogio va al coraggio dei tanti docenti che con
fermezza e passione hanno detto quanto tutta la comunità
scientifica italiana avrebbe dovuto dire a gran voce: il pensiero di
Ratzinger non ha a cuore la scienza e l’autonomia della ricerca.
Questa affermazione che da sola giustifica tanto coraggio sembra suono
impercettibile per i tanti che nel mondo politico attaccano docenti e
studenti, definendoli mostri laici e integralisti. Ci vuole davvero
scarsa dignità a non prendere sul serio le parole di Ratzinger,
perché solo chi non le prende sul serio può ritenerle
innocue per la scienza, per i diritti, per la libertà, per i
desideri.
Invitiamo, infine, tutt*, studenti e precari,
ricercatori e docenti, sindacati di base e centri sociali, associazioni
della società civile, a partecipare alla conferenza stampa di
domani, sotto la statua della Minerva finalmente libera, e alla
manifestazione che si svolgerà sotto la scalinata di Lettere
giovedì mattina a partire dalle ore nove. Una festa e una
manifestazione nello stesso tempo, tenendo in conto che per gli
studenti e i precari le politiche della sinistra di Veltroni e di Mussi
in materia di università e di ricerca sono inaccettabili, oltre
che lesive.
W la Minerva libera!
Rete per l’Autoformazione – Roma
www.uniriot. org – Network
delle facoltà ribelli, spazio di dibattito, autorganizzazione,
autoformazione e conflitto nell’università.
il punto è proprio che la Chiesa NON E’ un’istituzione democratica, non l’hanno mai detto né scritto. Il Papa E’ un Sovrano di uno Stato estero.
per il resto sono perfettamente d’accordo con te, soprattutto per la sostanza del suo intervento. O accetti un dialogo, oppure con l’università non hai nulla a che vedere.
se ti interessa domani sera andrà in onda su http://www.fusoradio.net una puntata di oscuroscrutare proprio sulla vicenda. Cercheremo anche di ricostruire l’evoluzione dei rapporti Stato Italiano/Vaticano negli ultimi 100 anni…e anche se non potessi, ci sono i podcast.
Un saluto.