Manifestazione nazionale NoGlobal a Cosenza
Oltre diecimila persone alla manifestazione
nazionale No Global di Cosenza. Appello di Scalzone a Sarkozy
02/02 Oltre diecimila persone secondo gli organizzatori
(cinquemila secondo le autorità), hanno partecipato al corteo
no global, a Cosenza, a sostegno degli imputati del processo alla
rete del Sud ribelle. Tra i partecipanti alla manifestazioni anche
gli indagati, tra i quali il parlamentare di Rifondazione Comunista,
Francesco Caruso, ed il leader delle "tute bianche", Luca
Casarini. Presenti anche l’eurodeputato Vittorio Agnoletto, Silvia
Baraldini, Haidy Giuliani, mentre alla partenza del corteo hanno partecipato
anche il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, ed il presidente
dell’Amministrazione provinciale, Mario Oliverio, entrambi esponenti
del Pd. Il corteo si è svolto in un clima di massima serenita’
e molti negozi delle principali zone della citta’ sono rimasti aperti.
A parte qualche piccola provocazione nei confronti delle forze dell’ordine,
non si sono registrati atti particolari. Il corteo si è concluso
nella zona della villa vecchia a Cosenza ed in serata, nella zona
del mercato dell’Arenella, ci sara’ l’esibizione di alcuni gruppi
musicali. Così dopo sette anni Cosenza ha ospitato un corteo
di attivisti noglobal di solidarietà La mobilitazione, che
ha carattere nazionale, è stata indetta dal coordinamento "Liberi
tutti" e segue di qualche giorno la requisitoria del pm, Domenico
Fiordalisi, per gli incidenti a Napoli e Genova del 2001. Il pubblico
ministero ha chiesto, fra l’altro, sei anni di reclusione per Francesco
Caruso, parlamentare di Rifondazione comunista, e per Luca Casarini
e Francesco Cirillo. All’iniziativa, che ha ottenuto la solidarietà
del Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, sono arrivati militanti
no global da tutto il centro sud con pullman e treni.
Il video della manifestazione
In corteo tra canti e balli. Tenendosi
per mano tra canti, balli ed inni di gioia i partecipanti al corteo
dei no global (quasi 10 mila, secondo la Questura) sta attraversando
le strade principali della citta’ di Cosenza. Per i manifestanti,
contraddistinti da bandiere, striscioni e degli adesivi sugli abiti
con la scritta ”sovversivi” e con i tamburelli in mano, e’ ”un
momento di festa ma soprattutto un momento di riflessione e di pacifica
e intelligente protesta”. La citta’ sta assistendo al corteo con
un misto di curiosita’ e di partecipazione. In molti, affacciati dalle
finestre, salutano e partecipano ai canti ed ai cori intonati. A differenza
della manifestazione del 2002, la maggior parte degli esercizi commerciali
sono aperti, tranne qualcuno che e’ chiuso per turno. In pochi avevano
abbassato le saracinesche nel timore che potesse succedere qualcosa,
ma sono stati convinti dagli stessi manifestanti a riaprire l’attivita’.
Oltre a scandire cori di protesta contro il pm Fiordalisi, i manifestanti
stanno coinvolgendo anche i curiosi sulle note di ”Il cielo e’ sempre
piu’ blu” di Rino Gaetano, cori da stadio e altre canzoni. ”Sto
partecipando ad una festa – ha detto una donna – soprattutto perche’
credo molto nelle loro idee e in quello che fanno e la mia presenza
qui e’ di solidarieta’ e partecipazione”
l’appello di Oreste Scalzone
Appello di Scalzone. Con un appello
di Oreste Scalzone affinche’ le autorita’ francesi ritirino l’autorizzazione
all’estradizione di Marina Petrella, la ex brigatista rossa condannata
all’ergastolo nel 1992 nel corso del processo Moro-Ter, ed arrestata
in Francia, dove aveva cambiato vita cancellando quel passato ingombrante,
il 21 agosto 2007, si e’ conclusa stasera a Cosenza, in piazza Prefettura,
la manifestazione dei no global promossa per protestare contro le
richieste di condanna nei confronti di 13 esponenti del movimento
del Sud ribelle. ”Mandiamo – ha detto Scalzone – tante cartoline
al presidente francese Nicolas Sarkozy”. Finita la manifestazione,
i partecipanti si ritroveranno in serata per assistere ad un concerto.
Una festa come nel 2002. I no global
raddoppiano e cosi’, come nel 2002, si ritrovano nuovamente a Cosenza
per manifestare la loro protesta contro il processo a 13 esponenti
della rete del Sud ribelle, imputati per associazione sovversiva per
gli incidenti accaduti nel 2001 a Genova e Napoli. E come in quella
occasione il risultato e’ una festa popolare alla quale non rimangono
estranei neanche i cosentini. In almeno diecimila, secondo fonti della
Questura, si sono ritrovati oggi alla stazione ferroviaria Vaglio
Lise, per dare vita al corteo di protesta contro le richieste di condanna
avanzate dal pm Domenico Fiordalisi per i 13 imputati del dibattimento,
giunto alle battute conclusive. Il luogo di ritrovo scelto dai promotori
del movimento Liberi tutti e’ lo stesso di sei anni fa, quando la
protesta scatto’ dopo gli arresti. ”Siamo sempre sovversivi”, lo
slogan usato stavolta e scritto sullo striscione che apre il corteo.
Dietro migliaia di persone, rappresentanti istituzionali nazionali
e locali, associazioni, movimenti, partiti, sindacati e anche gli
ultras di alcune squadre di calcio. Ci sono alcuni imputati, tra cui
il parlamentare del Prc Francesco Caruso e Luca Casarini. C’e’ Heidi
Giuliani, la madre di Carlo, il giovane ucciso a Genova durante il
G8. Ci sono Oreste Scalzone e Silvia Baraldini; Vincenzo Miliucci,
dell’esecutivo nazionale Cobas; Giorgio Cremaschi, segretario nazionale
della Fiom-Cgil, e Vittorio Agnoletto, eurodeputato ed ex portavoce
del Genova Social Forum. Tante le bandiere cosi’ come gli striscioni.
Su uno ci sono alcune foto degli scontri di piazza di Genova e sotto
la scritta ”pm Fiordalisi. I colpevoli”. ”La montatura giudiziaria
deve cadere” e’ scritto su un altro. E ancora: ”Genova-Cosenza i
processi non ci fermano”. Uno ha un taglio localistico: ”La Calabria
e’ bella se si ribella”. Il corteo si snoda per le strade della citta’,
con i manifestanti che, tenendosi per mano, cantano e ballano. ”E’
un momento di festa – dice qualcuno – ma soprattutto un momento di
riflessione e di pacifica e intelligente protesta”. Anche la citta’
non resta indifferente. Non ci sono i banchetti organizzati nel 2002
per offrire ai manifestanti di allora (100 mila, sostennero gli organizzatori)
dolci e piatti tipici. Ma come allora la gente assiste con simpatia,
chi per strada, chi alla finestra, al corteo e viene coinvolta in
canti e balli. ”E’ un successo – dice Agnoletto -. Il movimento di
Genova che oggi sfila a Cosenza continua a chiedere giustizia e verita”’.
Le stesse cose chieste da Heidi Giuliani.”Da quasi sette anni – dice
– chiedo verita’ e giustizia per mio figlio e per le molte vittime
di Genova e continuo invece ad assistere ad una giustizia al contrario”.
Caruso e Casarini sottolineano la grande solidarieta’ dimostrata verso
gli imputati. Una solidarieta’ che si traduce in slogan, canti, balli
e nient’altro. Ed al termine del corteo, la festa continua con il
concerto organizzato nel centro della citta’.
Scalzone e Cirillo
Sindaco Perugini e Presidente Oliverio “In
piazza per la libertà d’espressione”.
”Io scendo in piazza ogni volta che c’e’ da manifestare per la liberta’
d’espressione”. A dirlo e’ stato il sindaco di Cosenza, Salvatore
Perugini, presente, insieme ad altri sindaci calabresi, alla manifestazione
dei no global che si sta svolgendo a Cosenza. ”Sono un cittadino
– ha aggiunto – che manifesta insieme ad altri per i diritti costituzionalmente
garantiti. Ovviamente si parla di liberta’ quando si esercita senza
prevaricazioni e in maniera non violenta”. Al corteo e’ presente
anche il presidente della Provincia, Mario Oliverio. ”La mia presenza
qui – ha detto – e’ quella di un uomo che ha le proprie convinzioni
ed esprimo in modo libero il mio no ad una legislazione ormai superata.
Ero qui nel 2002 e lo sono anche oggi. Credo che la citta’ e la provincia
di Cosenza stiano rispondendo bene”.
Mario Oliverio, “Cancellare le norme
che mortificano la libertà”: ”Siamo profondamente
convinti che bisogna cancellare norme che costituiscono una vera e
propria mortificazione dei principi di liberta’ e di democrazia per
un Paese come il nostro”. A dirlo e’ stato il presidente della Provincia
di Cosenza, Mario Oliverio, che oggi ha partecipato al corteo dei
no global. ”Infatti – ha aggiunto – norme assunte in un periodo storico
segnato da una grave restrizione delle liberta’, quale e’ stato il
Fascismo, continuano a vivere e ad essere riferimento degli organi
dello Stato e della Giustizia. Sto parlando di norme del Codice Rocco
che contemplano i reati di opinione e li perseguono come reati criminali
e delinquenziali. E’ necessario cancellare definitivamente queste
norme che costituiscono una vera e propria vergogna per un Paese civile
ed avanzato ed una grave limitazione delle liberta’. La nostra presenza
qui, oggi, ha proprio questo significato”. ”Attraverso la nostra
presenza, infatti – ha concluso Oliverio – sentiamo di dover dare
un contributo nell’interesse della democrazia e per l’affermazione
e il consolidamento pieno di principi liberali. La liberta’ non puo’
avere limitazioni, soprattutto nelle sue espressioni di pensiero e
di opinione”
Baraldini “Gente processata per quello
che pensa”. ”Mi sembra che ci sia tutta una serie
di processi in cui la gente viene processata piu’ per quello che pensa
che per quello che ha fatto. Percio’ e’ necessario ripristinare uno
spazio sociale”. A dirlo e’ stata Silvia Baraldini che oggi partecipa
a Cosenza alla manifestazione dei no global. Il segretario nazionale
della Fiom, Giorgio Cremaschi, dal canto suo ha sostenuto che ”bisogna
dire di no a questa incredibile montatura che colpisce giovani e movimenti
che hanno fatto tanto fino a questo momento e soprattutto bisogna
iniziare a prepararsi per la cosiddetta stagione delle riforme costituzionali”.
Vincenzo Miliucci, dell’esecutivo nazionale Cobas, ha sostenuto che
”oggi e’ una giornata nazionale per sostenere il diritto a mantenere
aperta in Italia la speranza di cambiare radicalmente le sorti del
paese per le future generazioni sottoposte nell’attualita’ ad un futuro
di precarieta’ e repressione”
Luca Casarini
Caruso e Casarini “Solidarietà
per gli imputati”. ”Questa e’ una manifestazione che
dimostra la solidarieta’ dei movimenti meridionali nei confronti degli
imputati. A differenza dei Cuffaro, dei Mastella, dei Dell’Utri e
degli altri inquisiti per mafia e tangenti, la partecipazione di massa
a questo corteo dimostra che i veri criminali sono loro e non certo
noi”. A dirlo e’ stato il deputato del Prc, Francesco Caruso, imputato
nel processo in corso a Cosenza a 13 militanti no global. Per gli
imputati il pm di Cosenza, Domenico Fiordalisi, ha chiesto la condanna
per associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel
corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Per Caruso, in particolare,
il pm ha chiesto sei anni di reclusione. ”Noi – ha aggiunto Caruso
-abbiamo lottato e continuiamo a lottare contro le ingiustizie e le
disuguaglianze del nostro tempo. Qui non ci sono poche decine di raccomandati
o aspiranti raccomandati come a Ceppaloni, ma migliaia di giovani
che rivendicano un altro sud”. Alla manifestazione sta partecipando
anche un altro imputato, Luca Casarini. ”Noi imputati – ha detto
– siamo in testa al corteo non perche’ siamo la testa, ma perche’
oggi tutta questa gente e’ qui per dire che i movimenti sono fatti
piu’ di cuore che di testa”
Il video dell’Intervista a Francesco
Caruso
Scalzone “La Galera una risposta brutale
alla politica”. ”Perche’ sono qui? Per prima cosa
sono contro i processi, le manette, la soluzione penale anche quando
viene presentata come una cosa buona per noi”. A dirlo e’ stato Oreste
Scalzone, l’ex leader di Potere Operaio, per anni ”rifugiato” in
Francia, oggi a Cosenza per partecipare al corteo dei no global. ”Penso
– ha aggiunto – che sia una falsa soluzione quella della galera e
dei processi. Figurarsi quando si parla di un processo per i compagni
che hanno partecipato ad un grande movimento di resistenza che ha
attraversato tutto il mondo, tramite sperimentazioni e forme di vita
diverse. Questo processo fa parte della risposta, anche sinistra e
brutale, a questa lotta che ha insanguinato il selciato a Genova con
la morte di Carlo Giuliani”.
Heidi Giuliani “La giustizia accusa
le vittime”. ”Da quasi sette anni chiedo verita’ e
giustizia per mio figlio e per le molte vittime di Genova e continuo
invece ad assistere ad una giustizia al contrario che accusa le vittime
e promuove i delinquenti in divisa”. A dirlo e’ stata Heidi Giuliani,
la madre di Carlo, il manifestante ucciso in occasione del G8 di Genova,
spiegando il perche’ della sua partecipazione alla manifestazione
di oggi a Cosenza dei no global. ”Con questo – ha aggiunto – e devo
chiarirlo anche se per me e’ implicito, non penso che tutte le persone
in divisa siano delinquenti, ma penso che se anche le forze dell’ordine
non fanno pulizia al loro interno, la nostra sara’ sempre una democrazia
piu’ a rischio”. Stamani Heidi Giuliani, parlamentare di Rifondazione
comunista, ha visitato il carcere di Cosenza e ha incontrato alcuni
detenuti.
Agnoletto “Da Cosenza una richiesta
di giustizia e verità”. ”E’ un successo. Ci
sono decine di migliaia di persone nonostante la crisi politica e
la distanza che in questi mesi vi e’ stata tra i movimenti sociali
e il Governo”. Cosi l’europarlamentare Vittorio Agnoletto, portavoce
del Genoa Social Forum in occasione del G8 di Genova del 2001, commenta
la manifestazione dei no global in corso a Cosenza alla quale sta
partecipando. ”E’ inaccettabile – ha aggiunto – che un pm cerchi
di ridurre il piu’ grande movimento europeo degli ultimi decenni a
una cospirazione di una quindicina di persone per sovvertire l’ordine
costituito. Il movimento di Genova che oggi sfila a Cosenza continua
a chiedere giustizia e verita’. Questo e’ il messaggio lanciato da
Cosenza ed e’ importante la presenza di tanti rappresentanti delle
istituzioni locali compresi i tanti sindaci che sono presenti”. ”La
battaglia per la verita’ e’ patrimonio di tutti gli italiani – ha
aggiunto Agnoletto – e non solo di chi in quei giorni era a Genova.
Auspico che la magistratura si renda conto che le accuse del pm sono
prive di qualunque riscontro e sono solo un tentativo di riscrivere
la storia”. ”Posso testimoniare personalmente – ha detto ancora
l’europarlamentare – come nei giorni immediatamente seguenti il G8,
tra il 23 e il 25 luglio 2001, girasse gia’ un dossier con cui si
cercava di accusare tutto il Genova social forum di associazione sovversiva,
ma all’epoca nessun magistrato della Procura di Genova si rese disponibile
a firmare quel documento. Quel dossier ha poi trovato disponibilita’
da parte di magistrati della Procura di Cosenza per l’inchiesta che
poi ha coinvolto una parte del movimento”. ”Non potendo inquisire
tutto il Genova social forum – ha concluso Agnoletto – hanno provato
a inquisire una parte del movimento. Quella del dossier era e rimane
solo un’operazione politica”
Cirillo e Malanga travestito da ufficiale
del KGB
Striscioni e curiosità. "Siamo
sempre sovversivi": è questo lo striscione che
apre il corteo dei no global partito da pochi minuti a Cosenza ed
organizzato "contro la repressione per le libertà e per
la giustizia sociale Genova 2001-Cosenza 2008. Sette anni di vergogna".
Il corteo è stato promosso dopo che il pm, Domenico Fiordalisi,
ha chiesto la condanna di 13 militanti no global imputati a Cosenza
di associazione sovversiva per gli incidenti accaduti nel 2001 nel
corso delle manifestazioni a Genova e Napoli. Alla manifestazione
nazionale stanno partecipando alcune migliaia di persone tra rappresentanti
istituzionali nazionali e locali, associazioni, movimenti e partiti
e sindacati. Alcuni manifestanti espongono uno striscione in cui,
sotto alcune immagini in cui sono ritratte immagini di scontri tra
la polizia ed i manifestanti in occasione del G8 di Genova, c’é
la scritta "pm Fiordalisi. I colpevoli". Al corteo, promosso
dal movimento Liberi tutti, tra striscioni, cori e bandiere, stanno
partecipando tra gli altri Oreste Scalzone; Luca Casarini, leader
delle tute bianche ed il deputato del Prc Francesco Caruso, entrambi
tra i 13 imputati nel processo al Sud ribelle;. Ci sono anche Silvia
Baraldini; la madre di Carlo Giuliani, Heidi; Vincenzo Miliucci, dell’esecutivo
nazionale Cobas; Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil;
Vittorio Agnoletto, eurodeputato ed ex portavoce del Genova Social
Forum; il presidente della Provincia e il Sindaco di Cosenza, Mario
Oliverio e Salvatore Perugini; Damiano Guagliardi, capogruppo del
Prc al Consiglio regionale; il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza,
il Sindaco di Acquaformosa e numerosi rappresentanti delle istituzioni
locali. Tanti gli striscioni. "La montatura giudiziaria deve
cadere" è scritto su uno striscione dello Slai Cobas Cosenza,
mentre l’area antagonista scrive: "Genova-Cosenza i processi
non ci fermano". Su un altro ancora c’é la scritta "La
Calabria è bella se si ribella". Folta la rappresentanza
degli ultras del Cosenza calcio. Esposto anche uno striscione contro
le discariche: "né discariche, né inceneritori".
Nel 2002 erano in centomila. Non
e’ la prima volta che i no global ”invadono” le strade di Cosenza
per protestare contro l’inchiesta coordinata dalla locale Procura
della Repubblica e che e’ giunta adesso alle fase finali con le richieste
di condanna nei confronti dei 13 imputati avanzate nei giorni scorsi
dal pm Domenico Fuiordalisi. Il 23 novembre 2002, a pochi giorni dall’operazione
dei carabinieri del Ros che arrestarono gli imputati, i no global
scesero in piazza per una grande manifestazione che, secondo gli organizzatori,
richiamo’ 100 mila persone. Piu’ che una manifestazione di protesta
contro gli arresti, che furono definiti ”medievali”, quella di allora
fu soprattutto una festa. Ai cori contro i giudici, definiti ”da
codice Rocco”, si unirono applausi, lanci di fiori, lenzuola esposte
ai balconi dalle famiglie e persino dolci e piatti tipici offerti
ai ”sovversivi” da casalinghe sistemate ai lati delle strade. I
manifestanti, che sfilarono dalla stazione ferroviaria Vaglio Lise
sino a piazza Fera, nel centro della citta’, ballarono, cantarono
e suonarono tra gli applausi dei cosentini, che seguirono il corteo
con simpatia e senza alcun timore. Ed infatti la manifestazione si
concluse la sera, con un concerto, senza alcun incidente.