Il ministro della Difesa italiana, Arturo Parisi, è in partenza per Vilnius,
in Lituania, dove giovedì e venerdì si tiene un vertice a porte chiuse dei responsabili
della Difesa di tutti i Paesi membri della Nato per discutere l’invio di nuove
truppe da combattimento in Afghanistan, in vista dell’offensiva talebana di primavera.
Ogni nazione dovrà mettere sul tavolo la sua risposta alla perentoria richiesta di rinforzi giunta due settimane fa dal Pentagono. Il ministro Parisi presenterà agli alleati
il documento elaborato dal Comando operativo interforze (Coi) dello Stato maggiore
della Difesa, che prevede l’invio di almeno altre due compagnie di fanteria (2-300 uomini) le quali, sommandosi ai 250 fanti già schierati,
andranno a formare un ‘Battle Group’ per combattere contro i talebani.
in Lituania, dove giovedì e venerdì si tiene un vertice a porte chiuse dei responsabili
della Difesa di tutti i Paesi membri della Nato per discutere l’invio di nuove
truppe da combattimento in Afghanistan, in vista dell’offensiva talebana di primavera.
Ogni nazione dovrà mettere sul tavolo la sua risposta alla perentoria richiesta di rinforzi giunta due settimane fa dal Pentagono. Il ministro Parisi presenterà agli alleati
il documento elaborato dal Comando operativo interforze (Coi) dello Stato maggiore
della Difesa, che prevede l’invio di almeno altre due compagnie di fanteria (2-300 uomini) le quali, sommandosi ai 250 fanti già schierati,
andranno a formare un ‘Battle Group’ per combattere contro i talebani.
Monta la rabbia contro i Paesi ‘imboscati’. Analoghe offerte arriveranno anche da Polonia (400 soldati), Germania (200 soldati,
ma nel tranquillo nord afgano), Francia (200 forze speciali) e Belgio (140 soldati
e quattro caccia F-16). Gli Usa hanno già detto che invieranno altri 3.200 marines.
Mentre la Spagna, per ora, pare orienatata a non inviare rinforzi. Rispetto alle
richieste della Nato, mancano all’appello ancora quasi 4mila uomini.
Una situazione che sta facendo saltare i nervi agli Stati Uniti e agli altri
Paesi che già hanno truppe da combattimento operative nel sud – Canada, Gran Bretagna,
Olanda e Polonia – e che non tollerano più la non-belligeranza degli alleati ‘imboscati’.
Mercoledì il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, è tornata a sollecitare
gli alleati riluttanti della Nato a “condividere il carico dei combattimenti in
Afghanistan”, sottolineando che “soltanto un esiguo numero di nazioni dell’Alleanza
atlantica ha truppe nelle aree più pericolose del Paese”. Simili appelli sono
giunti martedì da parte del ministro della Difesa australiano, Joel Fitzgibbon,
dal ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, e dal premier canadese,
Stephen Harper, il quale ha addirittura minacciato di ritirare le proprie truppe
se gli altri alleati non invieranno rinforzi.
Paesi che già hanno truppe da combattimento operative nel sud – Canada, Gran Bretagna,
Olanda e Polonia – e che non tollerano più la non-belligeranza degli alleati ‘imboscati’.
Mercoledì il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, è tornata a sollecitare
gli alleati riluttanti della Nato a “condividere il carico dei combattimenti in
Afghanistan”, sottolineando che “soltanto un esiguo numero di nazioni dell’Alleanza
atlantica ha truppe nelle aree più pericolose del Paese”. Simili appelli sono
giunti martedì da parte del ministro della Difesa australiano, Joel Fitzgibbon,
dal ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, e dal premier canadese,
Stephen Harper, il quale ha addirittura minacciato di ritirare le proprie truppe
se gli altri alleati non invieranno rinforzi.
Consiglio di guerra a porte chiuse. Visto il surriscaldarsi dei toni e le crescenti tensioni tra gli alleati, i
vertici Nato, preoccupati per l’immagine pubblica dell’Alleanza atlantica e per
le ricadute di queste polemiche sulle opinioni pubbliche nazionali, hanno chiesto
maggiore discrezione ai governi alleati.
Anonime fonti Nato citate dalle agenzie hanno espresso fastidio per il fatto
che “sia finita sui giornali” la dura lettera con cui il segretario alla Difesa
Usa, Robert Gates, chiedeva rinforzi agli alleati europei.
che “sia finita sui giornali” la dura lettera con cui il segretario alla Difesa
Usa, Robert Gates, chiedeva rinforzi agli alleati europei.
Il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, ha chiesto a tutti
gli alleati di evitare dichiarazioni pubbliche polemiche sulla faccenda afgana
e ha auspicato che a Vilnius “la discussione sui rinforzi torni a svolgersi a
porte chiuse”.
gli alleati di evitare dichiarazioni pubbliche polemiche sulla faccenda afgana
e ha auspicato che a Vilnius “la discussione sui rinforzi torni a svolgersi a
porte chiuse”.
Come se la guerra fosse un affare privato dei politici e dei generali, un affare
del quale i cittadini è meglio che sappiano il meno possibile.