Ancora raid nella notte. Gaza in fiamme, con colonne di fumo che si
alzano qua e là nella città. La notte appena passata è stata
caratterizzata da un’intensa attività bellica. Anche da parte della
resistenza palestinese che ha combattuto duramente, anche con il lancio
di 14 razzi verso diverse città israeliane.
E di fronte alla mattanza israeliana, nel silenzio della diplomazia
internazionale, arrivano fortunatamente alcuni segnali di solidarietà.
Come quello delle tante manifestazioni in tutto il mondo, come la
clamorosa rottura da parte di Caracas delle relazioni diplomatiche con
Israele, dopo che nei giorni scorsi il governo del presidente Chavez
aveva cacciato i rappresentati israeliani dal territorio venezuelano.
E intanto le violenze israeliane continuano. Ancora notizie di armi al fosforo bianco,
bombardamenti su Gaza, Kahn Yunis e Rafah con altri 16 morti
palestinesi, movimenti di carri armati verso il quartiere periferico di
Gaza City. Questa mattina i tanks israeliani, con la copertura aerea di
elicotteri, sono entrati nel quartiere Tal Al-Hawa. Incursioni di
blindati si starebbero inoltre verificando in due altri quartieri di
Gaza, Sajaiya e Zaitun. Colpita anche la Torre di Ashruq, l’edificio
che ospita gli studi televisivi a Gaza City. Colpita la sede centrale della Mezza Luna Rossa e l’ospedale di Tell Al Hawa. Colpita anche, proprio poco fa (tarda mattinata), dall’artiglieria israeliana, la sede delle Nazioni Uniti, l’agenzia per i rifugiati Unrwa.
E’ la seconda volta dall’inizio del conflitto: la prima aveva provocato
decine di vittime, di rifugiati nelle strutture nell’Onu. Per ora si
parla di tre feriti.
Reazioni del mondo politico, quello internazionale, che ha assistito
dalle proprie comode poltrone al massacro di Gaza. La cancelliera
Merkel e il premier inglese Gordon Brown si dicono scioccati. Il
Segretario Onu Ban Ki Moon è indignato. Parole futili che si perdono
nell’inferno di Gaza.
E intanto arriva una conferma. A bombardare la sede Unrwa non sono
stati normali colpi d’artiglieria, o bombardamenti aerei, ma bombe al
fosforo bianco. Lo afferma il sito Peacereporter,
citando una intervista al portavoce dell’Unrwa Chris Gunness da
Gerusalemme. "Tre tiri di artiglieria al fosforo bianco hanno raggiunto
l’edificio – ha detto Gunnes – e il deposito è andato in fiamme. Tre i
feriti fra il personale. Ancora una volta il lavoro degli umanitari è
sotto tiro".