Ancora una volta bombe israeliane contro scuole delle
Nazioni Unite nella Striscia di Gaza. Secondo i portavoce
dell’esercito con la stella di Davide, la scuola, trasformata in
centro di raccolta profughi, sarebbe stata colpita per errore durante
una battaglia tra i loro carri armati e i miliziani di Hamas.
Non
si sa quanti siano i morti. Secondo alcune testimonianze sarebbero due,
secondo altre potrebbero essere una ventina. Tra loro, certamente una
donna e suo figlio piccolo.
E’ la quarta scuola gestita
dall’Onu che viene bombardata dagli isrealiani da quando,
ventidue giorni fa, è cominciata l’operazione Piombo Fuso.
Oltre alle scuole dell’Onu, i razzi israeliani hanno colpito
più volte gli ospedali, hanno distrutto il magazzino della Croce
Rossa Internazionale dove erano contenute scorte di cibo e medicine per
la popolazione civile, hanno devastato la sede della mezzaluna rossa, e
infine hanno distrutto il palazzo dove avevano sede le principali
emittenti televisive internazionali e dove lavoravano giornalisti di
tutto il mondo.
La scuola colpita si trova nell’area
settentrionale di Beit Lahiya. Nell’edificio colpito questa
mattina si trovavano civili fuggiti dalle loro case nelle aree di al
Atara e al Salatin. Dopo una notte di sporadici colpi d’arma da
fuoco, riferiscono i media israeliani, l’aviazione dello stato
ebraico ha ripreso i raid nella Striscia attorno alle 05.00 del mattino
(ora locale). Sono stati colpiti 50 obiettivi, fra cui 16 tunnel per il
contrabbando di armi, due moschee, tre bunker, otto rampe di lancio di
missili e sei aree minate. Durante i combattimenti notturni un soldato
israeliano è rimasto ferito.
Nella fotosequesnza che vi
mostriamo, appare evidente che la scuola è stata colpita da
bombe al fosforo, vietate dalle convenzioni internazionali.