Torino – Asilosquat, di nuovo sotto minaccia di sgombero

A soli cinque mesi dal tentativo
– fallito – di sostituire l’occupazione di via Alessandria con la sede
di un’associazione italo-rumena, il comune torna alla carica, fedele ai
principi resi noti pochi mesi prima in circoscrizione 7 dal suo alfiere
Piero Ramasso:
per giustificare lo sgombero dell’Asilo Occupato, e in futuro di
qualsiasi altra occupazione di vecchia data, c’è bisogno di una
“individuazione operativa”, cioè di un progetto approvato con relativo
finanziamento.
Detto – fatto. Se il comune non ha i soldi per finanziare un progetto che giustifichi lo sgombero dell’Asilo, ci pensa l’assessore Marco Borgione
a trovarli: basta utilizzare i fondi del Ministero degli Interni
destinati al recupero di un edificio che possa diventare un nuovo
dormitorio – foresteria per i rifugiati a Torino!
L’assessore Borgione, da buon politico moralmente irreprensibile, non
ci pensa due volte ad utilizzare una somma di denaro pubblico destinata
a dare una sistemazione abitativa per i rifugiati a Torino per
risolvere una mera questione politica, lo sgombero delle case occupate,
che sappiamo bene essere un cruccio che da tempo assilla la “sinistra”
giunta Chiamparino. E’ anche alquanto sospetto che l’ass. Borgione si
dimostri ora così sollecito nel trovare una soluzione al problema
abitativo dei rifugiati, quando quest’inverno la stessa persona si è
dimostrata totalmente sorda alle iniziative ed alle richieste del
gruppo di rifugiati che avevano occupato la palazzina di via Paganini
33 (ex-Fenix2), che pure miravano al riconoscimento da parte del comune delle stesse necessità che cavalca ora l’assessore.
La
questione ci sembra quindi molto chiara: cambiano le facce, ma è
evidente che la giunta Chiamparino sta cercando di fare leva su temi
“di sinistra” (integrazione dei migranti, diritti dei rifugiati) per
mascherare in realtà un’azione repressiva nei confronti di tutte le
realtà che non assecondino o si sottomettano al potere delle
istituzioni o ad una linea di partito. Al posto di Ilda Curti, Antonio Angeleri, Piero Ramasso,
promotori del tentativo di sgombero di pochi mesi fa, ora c’è
l’assessore alle politiche sociali Borgione, che ovviamente non si
muove solo di sua spontanea iniziativa, ma su precise indicazioni dello
sceriffo Chiamparino, che vuole annoverare tra i suoi “devastanti”
successi anche l’eliminazione delle case occupate a Torino.
Quello che ci sembra ancora più becero e meschino rispetto a pochi mesi
fa è che in questa occasione vengano tirati in mezzo, strumentalmente e
a loro insaputa, i richiedenti asilo e rifugiati e che, con la scusa di
fornire loro una sistemazione, si trovi il pretesto per sgomberare una
casa viva e attiva da 13 anni come l’Asilo Occupato, quando la città
continua ad abbondare di edifici che rimangono inutilizzati sotto gli
occhi dei torinesi.
Noi ovviamente siamo di natura refrattari ai giochi politici che vedono
i più deboli vittime e pedine inconsapevoli di progetti repressivi dei
politici di turno e non ci rassicura il fatto che l’affermazione
dell’assessore Borgione dimostri da sola la bassissima statura morale
del politico in questione.
Da consumati giocatori d’azzardo quali siamo vediamo e rilanciamo, il
tavolo da gioco è la città di Torino, la partita è appena cominciata.
Saremo sempre pronti a ribadirlo, L’ASILO NON SI TOCCA!

Asilo Occupato Principe di Napoli
Via Alessandria dudes

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