Ieri Giovedì 11 dicembre alle 8 del mattino è stato
effettuato per la seconda volta in poco più di un mese lo
sgombero del nuovo centro sociale ExKarcere, di via forlanini.
L’ennesima operazione di polizia volta a reprimere con la forza i
percorsi di lotta che da otto anni ExKarcere porta avanti nella
metropoli Palermo dal quartiere dell’Albergheria e che negli ultimi 2
mesi hanno avuto come base operativa questo nuovo spazio occupato per
la prima volta l’11 ottobre al termine di un corteo nazionale.
Forti e determinati in quella data avevamo voluto riprenderci solo una
piccola parte di ciò che ci spettava, avevamo voluto
riappropiarci di uno spazio che ci era stato sottratto da chi tramite
l’abbandono degli immobili specula e si arricchisce in barba a chi di
casa e spazi di socialità ne ha reale necessità.
Il 22 ottobre all’alba ci svegliavamo alla luce della nuova politica
repressiva della questura di Palermo, regista il neo insediato ed ex
questore di Padova, Alessandro Marangoni.
Erano in 150, le merde.
6 camionette e 4 volanti. Polizia e carabinieri. In assetto
antisommossa. Avevano assediato il quartiere, circondato l’isolato,
divelto l’ingresso sul retro.
Saliti su per le scale e telecamere alla mano ci identificavano e sgomberavano l’immobile.
Il 15 Novembre per noi nulla era cambiato. Con la stessa voglia,
ricominciavamo/continuavamo riprendendoci ciò che che ci era
stato tolto e che ci spettava. Un altra occupazione, altre stanze da
sistemare, altre iniziative da organizzare, la solidarietà
dell’Albergheria, le assemblee del comitato di quartiere, manifesti,
striscioni…l’1 dicembre piovono denunce, e convocazioni in questura.
Un intimidazione dietro l’altra, pensano di riuscire a schiacciarci,
mattone dopo mattone, sperano che i compagni non reggano il peso delle
trafile giudiziarie, degli avvocati, dei poliziotti sotto casa.
E invece all’Albergheria, fino alle 8 di ieri mattina, tutto procedeva nella sua ordinaria e regolare conflittualità.
Fino alle 8 di ieri mattina ExKarcere, nel cuore dell’Albergheria, ha
battuto e scandito il tempo di questa conflittualità dai locali
di via forlanini.
E’ il tempo delle lotte che oggi, momentaneamente fuori dallo spazio
occupato, continua a battere nelle nostre università, per le
strade del nostro quartiere, nella determinazione dei compagni…
Questa per noi è l’ennesima provocazione. Hanno fatto la loro prevedibile mossa.
Noi faremo la nostra.
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