Non cercate la Grecia su Liberazione

 

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Confessiamo un certo stupore. Non per aver visto il tg3 che parla,
mentre racconta le sommosse in Grecia, di "gruppi anarchici che fanno
il gioco del centrodestra". Del resto il mondo dei media in mano al PD
ha una visione ristrettissima della realtà: chiunque non faccia
le primarie e non tifi per le primarie altrui è oggettivamente
un fascista. Lo stupore è invece per non aver trovato,
nell’edizione di Liberazione di domenica, neanche una riga dedicata
alla Grecia. E questo quando già la rivolta era esplosa nella
sua gravità da almeno un giorno e mezzo. Ma si sa l’isola di
Corfù, la rivolta è arrivata persino lì, non
è l’isola dei Famosi: probabilmente l’inarrivabile Sansonetti
deve aver pensato questo. Inoltre si tratta della realtà non del
reality: non si vede quindi come la domenica, giorno dedicato alla
riflessione sulla carta stampata, ci si debba dedicare a questo
dettaglio fenomenologico.
Il punto è proprio questo dettaglio fastidioso della
realtà che proprio si ostina ad emergere tramite i movimenti. La
polizia ammazza un ragazzo di 15 anni e i giovani greci, invece di una
petizione all’Onu o ai fraticelli di Assisi, cosa fanno? Una rivolta. E
questi partiti di sinistra greci invece di processare i "violenti" e di
condannarli davanti all’opinione pubblica cosa ti fanno? Organizzano
scioperi di solidarietà con i giovani e contro il governo. E
cosa dire dei professori universitari greci? Invece di condannare ogni
sospiro, anch’esso potenzialmente violento, di politicizzazione dei
loro studenti cosa combinano? 3 giorni di sciopero di
solidarietà.
Veramente un mondo alla rovescia, deve aver pensato Sansonetti. Peccato
sia la realtà. Meglio farla sparire e mettere in prima pagina
l’imprescindibile servizio sulle dimissioni di Nanni Moretti da
direttore del festival del cinema di Torino. Quanto alla Grecia,
qualcosa si inventerà. Magari se Bertinotti riesce a inventarsi
qualche sermone pacifista.

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