Il Riesame smonta le tesi dei pm. “Niente eversione per i no global”

Ecco le motivazioni con cui il tribunale bocciò la richiesta della Procura

Non basta ’sognare’ di rovesciare lo stato per finire in galera con l’accusa di averci provato. Non basta ’coltivare nel proprio intimo’ l’idea della rivoluzione. Nel nostro ordinamento ci vuole di più della ’matrice ideologica’: occorre che siano stati usati ’mezzi idonei e potenzialmente suscettibili a realizzare’ l’obiettivo eversivo. Ora: di tutto questo non c’è traccia nella contestazione incontrollata del 10 ottobre scorso, quando l’assemblea del circolo La Fattoria si trasformò in una bagarre minacciosa e in un’aggressione contro il presidente di S.Donato Riccardo Malagoli e l’assessore alla casa Virginio Merola, considerati gli ispiratori degli sgomberi di sei appartamenti fatti dal comune poche ore prima. crash

Ecco le motivazioni con cui il tribunale bocciò la richiesta della Procura

Non basta ’sognare’ di rovesciare lo stato per finire in galera con l’accusa di averci provato. Non basta ’coltivare nel proprio intimo’ l’idea della rivoluzione. Nel nostro ordinamento ci vuole di più della ’matrice ideologica’: occorre che siano stati usati ’mezzi idonei e potenzialmente suscettibili a realizzare’ l’obiettivo eversivo. Ora: di tutto questo non c’è traccia nella contestazione incontrollata del 10 ottobre scorso, quando l’assemblea del circolo La Fattoria si trasformò in una bagarre minacciosa e in un’aggressione contro il presidente di S.Donato Riccardo Malagoli e l’assessore alla casa Virginio Merola, considerati gli ispiratori degli sgomberi di sei appartamenti fatti dal comune poche ore prima. Ancora una volta i giudici del Riesame prendono per un orecchio la procura e la bacchettano per aver ipotizzato per l’ennesima volta l’aggravante dill’eversione dell’ordine democratico, (malgrado le molte bocciature del passato recente), riproponendo la richiesta di misure cautelari (domiciliari, obblighi di firma, obblighi di dimora) già respinte dal gip, nei confronti di 41 disobbedienti che il pm Paolo Giovagnoli accusa di ’violenza e minaccia ad un corpo politico amministrativo e giudiziario’, un reato grave, che anche senza l’aggravante eversiva può costare da uno a sette anni di carcere. Ecco, scrive il tribunale, addirittura in grassetto laddove volutamente ripete frasi delle passate ordinanze: ’Escludendosi che l’azione degli indagati fosse diretta a turbare l’attività della commissione casa’, ma solo ’a minacciare e offendere mediante comportamenti sicuramente illeciti, determinati esponenti di spicco dell’amministrazione, ritenuti fautori di un orientamento politico non condivisibile’ è sufficiente a far scattare ’ le misure repressive previste dal codice penale, ampiamente in grado di far fronte a tali eccessi senza scomodare aggravanti del tutto sproporzionate rispetto alle condotte illecite da fronteggiare’. Anche sul reato contestato dalla Procura, i giudici hanno molti, moltissimi dubbi.
In un quadro ’dai contorni assai incerti’, con ’una ricostruzione accusatoria allo stato carente’ tutt’al più si può parlare di ’violenza privata e ingiuria’. Altro non c’è, altro non emerge neppure dai filmati… di indymedia.
In sette inchieste aperte dalla procura l’aggravante eversiva è stata contestata 183 volte, le misure cautelari richieste sono state 52 (tutte respinte) e riguardanti per lo più giovani (età media 25 anni). I giudici lo dicono a chiare lettere: se fosse vero che ’qualunque azione violenta compiuta in modo da ostacolare o precludere l’esercizio della pubblica amministrazione,… fosse suscettibile da minare per ciò solo … le fondamenta della democraticità… l’intera categoria dei delitti contro la pubblica amministrazione sarebbe automaticamente aggravata dalla finalità eversiva’. Un esempio? Il reato di corruzione , ’diretto a piegare l’operato del pubblico ufficiale.. a fini egoistici’.

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