CONTRO I NUOVI LAGER. NO CPT! PRESIDIO A BOLOGNA E CORTEO A MODENA

Il disegno di legge Ferrero-Amato traccia i principi e i criteri direttivi della nuova normativa sull’immigrazione e i centri di permanenza temporanea, ovvero delinea le linee guida di quella che sarà la nuova disciplina giuridica in continuità ideologica con la Bossi-Fini e la Turco-Napolitano.
Le novità tecnico legislative, e quindi politiche, sono tese ad irreggimentare i nuovi flussi migratori dentro un meccanismo funzionale al mercato del lavoro sempre più precarizzato. Le nuove figure sociali inserite in questo contesto sono le cooperative e buona parte dell’associazionismo.
Uno dei punti più importanti della nuova normativa quadro è evidenziato nella lettera a) punto 1 dove il principio cardine dell’impianto repressivo e di controllo prevede la promozione dell’immigrazione regolare favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro di immigrati attraverso una programmazione triennale delle quote massime di entrata con
la cogestione connivente di enti pubblici, dei sindacati confederali e delle associazioni “assistenziali”.
Una rigida pianificazione dei flussi che paradossalmente diventa flessibile annualmente in base alle dirette esigenze di chi gestisce e controlla il mercato del lavoro.
In questo senso aumenteranno i termini di validità iniziali e di rinnovo dei permessi di soggiorno che il disegno di legge dei ministri Ferrero (Rifondazione Comunista ) e Amato (futuro PD) prevede come elemento umanitario, ma che in realtà è connesso specularmente allo sfruttamento di nuova manodopera. Precari stranieri che si sommano a quelli italiani per infittire le maglie del precariato sociale.
Un altro punto decisivo lettera a) 4-5-6, è rappresentato dal ruolo dei Consolati e dagli enti nazionali e internazionali convenzionati con lo Stato italiano che gestiscono liste di lavoratori dei paesi d’origine, classificati secondo una graduatoria determinata da titoli e qualifiche professionali e dalla fondamentale conoscenza della lingua italiana.
Questo permette allo stato italiano di filtrare a monte la forza lavoro attraverso i canali diplomatici-militari dei Consolati.
Un altro elemento inquietante emerge dal punto 10 dove è prevista la possibilità per un aspirante migrante (iscritto alle esclusiva graduatoria) di poter accedere in Italia per un periodo di un anno se in possesso di risorse finanziare adeguate, o se richiesto nominativamente da un cittadino europeo o azienda che garantisce per il suo sostentamento.
Questa nuova forma di Caporalato si esprime in maniera più evidente dalla definizione dell’eventuale proroga, concessa esclusivamente dalla dimostrazione dell’inserimento lavorativo dell’immigrato affittato.
Per quanto riguarda l’infame ruolo svolto dai CPT , questi avranno una veste nuova ma di fatto rimarranno i Lager che oggi conosciamo, con la differenza volutamente poco chiara del ruolo dei nuovi centri di accoglienza e delle strutture per le espulsioni.
Il disegno di legge del centrosinistra discrimina i clandestini che si assoggettano all’identificazione e alle procedure di collaborazione coattiva con le A.s.l. ed organizzazioni umanitarie, da quelli che rifiutano questa schedatura. Inoltre verranno “premiati” gli immigrati che accetteranno di sottoporsi ai programmi di rimpatrio con uno sconto nella durata del divieto di reingresso e nella riduzione delle sanzioni penali.
L’espulsione, chiamata dai ministri rimpatrio volontario, è finanziata da un “Fondo nazionale rimpatri” alimentato da padroni, enti, ed associazioni, gli stessi che sfruttando le graduatorie degradano i precari stranieri a mera merce di scambio di forza lavoro.
All’interno di questo nefasto quadro si insinuano le Coop.
In questo clima politico due cooperative aderenti alla Lega Coop hanno vinto la gara d’appalto con un ribasso del 30% per la gestione del Centro di Permanenza Temporanea di Lampedusa. Il consorzio bolognese, che ha curato l’appalto per conto delle due associate, ha letteralmente sbaragliato i concorrenti proponendo un tetto di spesa per persona
detenuta nel centro pari a 33 Euro, una cifra nettamente più bassa della precedente quota.
Si prevedono nuovi e lauti profitti per la cooperazione neodemocratica che speculando sui lager garantiranno a questo governo e allo Stato una sicura e poliziesca gestione dei flussi migratori, tagliando i costi e abbassando il livello dei servizi di sopravvivenza per gli immigrati incarcerati.

Contro questo oscuro progetto dei nuovi CPT
Contro le nuove e vecchie galere

PRESIDIO Venerdì 20 Aprile h. 11:00
presso la sede della LEGA COOP a Bologna
viale Aldo Moro 16.

CORTEO A MODENA Mercoledì 25 Aprile
Contro ogni Revisionismo – Contro la Guerra – Per la chiusura dei CPT
appuntamento in Stazione a Bologna h. 14:00

Lab. del precariato CRASH!
http://www.ecn.org/baz

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