LETTERA DAL CARCERE DEL COMPAGNO MAX ARRESTATO IL 12 FEBBRAIO.PARTE SECONDA

 

 

 

 

Ciao compagni, ho ricevuto l'opuscolo e la cartolina e vi ringrazio molto.
Certo che in confronto alle esperienze vissute dai prigionieri in fies la mia è una passeggiata di salute… quasi.
Comunque anche da noi la repressione non si risparmia nei tentativi di rendere più possibile precaria la condizione morale dei prigionieri, per fiaccarne la resistenza.
Come sapete sono stato trasferito da Bollate (MI) ad Alessandria con la motivazione che qui c'è un reparto di e.i.v. adatto a me.
Di fatto con questi trasferimenti improvvisi, la cui destinazione rimane segreta fino all'ultimo, puntano a farti sentire in una condizione di imprevedibile precarietà; impotente, in balia dei carcerieri.


Puntano ad allontanarti ulteriormente per isolarti ancora di più dai tuoi affetti (difficoltà oggettive per i parenti a venire a colloquio), e dagli altri arrestati.
Adesso poi i colloqui li faccio sorvegliato a vista dagli agenti e la censura è più oppressiva: mi hanno già bloccato 2 lettere, senza motivo perchè poi l'autorità giudiziaria le ha subito sbloccate. Tutto questo per farti sentire il fiato sul collo nei pochi momenti di contatto con la realtà esterna, rendendoli sempre più difficoltosi con la distanza e il ritardo della corrispondenza. D'altra parte continua per me il divieto di incontro con il resto della popolazione detenuta; provvedimento che per altri comincia a sbloccarsi.
Questo nuovo attacco repressivo non ci stupisce, come non ci ha stupito il 12 febbraio l'uso indiscriminato delle custodie cautelari; sappiamo come funziona la repressione; sono tutte cose già viste e che vedremo ancora. Ma si è visto anche che per quanti siano i loro sforzi non sono mai riusciti a fermare la lotta delle masse e questo ci dà forza per resistere.
E poi c'è la solidarietà che è sempre viva e forte a testimonianza che lavoratori, studenti, proletari riconoscono chi è al loro fianco nella lotta in difesa dei loro interessi.
A pugno chiuso.
Max.

Massimiliano Toschi
via Casale 50/a 15040
S. Michele, Alessandria (AL).

cassa anarchica di solidarietà anticarceraria, via dei messapi 51 Latina 04100

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