Al di là degli aspetti squisitamente tecnici, a cui tanto si
appellano gli esponenti di una classe politica sempre più attaccata
alle proprie poltrone e sempre più lontana dai reali bisogni delle
classi sociali più basse, il nuovo protagonismo dal basso nelle lotte a
Pianura e nelle altre città del napoletano presentano molti
interessanti spunti di riflessione.
Innanzitutto non possiamo che
esprimere il nostro più incondizionato appoggio e la nostra solidarietà
a chi non è affatto intenzionato a svendere la propria terra e la
propria salute ma ha deciso di opporsi con tutte le propri forze ad una
speculazione sul problema rifiuti e sulla nocività.
Questa volta le
viscide strategie mediatiche e governative hanno incontrato una
resistenza popolare attiva e non incline al dialogo che non è caduta
nella ormai rituale divisioni tra buoni e cattivi dovuta alle
fantomatiche infiltrazioni di “no-global” e “professionisti della
violenza vari” (ci chiediamo cosa sarebbe, invece, De Gennaro se non
l’artefice delle vere e proprie mattanza a Genova nel 2001).
Si è
creato un vero e proprio fronte che non è potuto passare inosservato
come sarebbe successo in altre circostanze, lasciando inascoltati gli
appelli di chi, ipocritamente, invitava alla calma.
Come al solito,
ci schieriamo al fianco di chi non sceglie la passività e lotta
autonomamente ed in maniera radicale per i suoi diritti e ci auguriamo
che possa essere da esempio per altre situazioni analoghe dove la lotta
rimane in parte ancora legata alle istituzioni ed alle loro promesse.
Centro Popolare Occupato Gramigna
www.cpogramigna.org
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Padova, gennaio 2008