COMUNICATO DEL CSA DEPISTAGGIO

Non
bastano 400mila tonnellate di rifiuti, una inchiesta per sversamento
nella discarica di rifiuti non conformi a quanto prescritto dalla legge
e dai regolamenti ed ordinanze relative alla discarica (autorizzata
solo per fos e sovvalli), violazione delle procedure di ammissione dei
rifiuti in discarica, disastro ambientale e inquinamento atmosferico e
del suolo con lo sversamento di rifiuti pericolosi e no, determinando
la creazione di ingenti quantità di percolato, non basta tutto questo
per capire che questa provincia e questa regione non ne possono più.

Non
ne possono più di un’emergenza diventata cronica, di imprese del nord
che fanno affari per sversare i rifiuti tossici e nocivi in questa
regione ed in questa provincia, di imprese che collezionano avvisi di
garanzie, ma che continuano ad imperversare nella nostra regione
facendo ancora affari d’oro, di super commissari, mini commissari,
sotto commissari che con le loro ordinanze e il loro super piani
colpiscono sempre le stesse zone, le stesse popolazioni, la stessa
terra.

Tre Ponti come Pianura, come Acerra, come
Villaricca ha già dato, ha già pagato il prezzo della devastazione
ambientale, alla camorra, alla fibe, ai commissari e super commissari.

Sembra
quasi surreale la situazione che si è venuta a creare con De Gennaro
che "carica" verso Tre Ponti, mentre stava per partire la bonifica di
un territorio martoriato nel giro di pochi mesi. E la cosa più assurda
è che gli accordi di bonifica erano stati presi anche con la struttura
commissariale che lo sceriffo oggi capeggia e con la Regione Campania
oramai anch’essa in emergenza per l’emergenza.

Non si può
più chiedere alla gente di Tre Ponti, di Pianura, di Villaricca, di
Acerra di accettare altro sversamento, altri fanghi, percolati, rifiuti
"tal quale", mentre qualche piccolo imprenditore del nord tenterà
ancora, nell’emergenza, di smaltire qualche rifiuto tossico.

Non
si può più chiedere perchè queste popolazioni, questi cittadini e
questi territori hanno già pagato il prezzo dell’emergenza.

La
nostra solidarietà e la nostra partecipazione ai presidi attivati in
queste ore dalle popolazioni della Valle Caudina in lotta per la
sopravvivenza del proprio territorio e per la tutela della loro salute.

Anche
l’emergenza "monnezza" si risolve partendo dal basso, bisogna essere
capaci di avviare seriamente la raccolta differenziata in quelle zone
dove è praticamente inesistente, in quelle zone di questa martoriata
regione dove gli enti locali, i comuni, le provincie latitano in questo
senso e dove non c’è uno straccio di piano per la differenziata.


CENTRO SOCIALE DEPISTAGGIO

http://www.csadepistaggio.org

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