IN NOSTRO NOME: Comunicato di Facciamo Breccia

IN NOSTRO NOME

Comunicato di solidarietà ai compagni condannati a 7
anni a Firenze per resistenza alla guerra

Facciamo breccia esprime la
propria solidarietà ai 13 manifestanti condannati a 7 anni per
resistenza pluriaggravata per i fatti avvenuti di fronte al Consolato
americano di Firenze nel maggio del 1999. Sette anni a fronte di una
richiesta del pubblico ministero di 4-5 anni. Mentre Berlusconi viene
prosciolto dall’accusa di falso in bilancio perchè “i fatti non sono
più previsti dalla legge come reato” (dato che lui medesimo ha
provveduto a cambiarla), mentre scopriamo che le truppe italiane in
Afghanistan compiono la loro “missione di pace” con la palma
dell’Afrika Korps hitleriano dipinta sulle jeep, a Firenze la vendetta
si compie contro chi iniziò un movimento contro la guerra che avrebbe
portato in piazza, sempre a Firenze, 1.000.000 di donne ed uomini nel
2002. E’ quel movimento ad essere attaccato, ma anche quello che quel
movimento avrebbe in seguito prodotto. Siamo tutt* noi. Della sentenza
di Firenze ribadiamo quanto già detto rispetto a quella dei mesi scorsi
di Genova: dai processi non viene giustizia ma volontà di vendetta.
Come a Genova così a Firenze la parte lesa furono proprio le compagne e
i compagni, selvaggiamente picchiate/i in piazza dalla polizia. Dalla
cronaca del tempo: “Gli agenti si lanciano alla carica mentre alcuni
manifestanti tentano di legare uno striscione sui cancelli della sede
diplomatica e bruciano una bandiera Usa. La carica dell’ottavo reparto
mobile è spontanea, senza nessun ordine del funzionario di servizio.
Contemporaneamente il lancio di lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo e
botte da orbi con inseguimenti e vere e proprie aggressioni. "Ho visto
picchiare una ragazza da quattro poliziotti, lei non poteva difendersi
perché era scivolata e i poliziotti le davano calci e manganellate",
testimonia Marco uno del corteo. Alla fine il bilancio è di 4 feriti
tra i manifestanti e tra questi Orietta Lunghi (al tempo consigliera
regionale) e una ragazza, Valentina, ricoverata nella clinica
oculistica per lesioni ad un occhio causate da una manganellata.
Quattro gli agenti contusi.” Il tutto è testimoniato da un video (
http://it.youtube.com/watch?v=Bp70ZLG8CpQ ), al tempo trasmesso anche
in tv. Fu l’assaggio di ciò che sarebbero state Napoli e Genova nel
2001. Ricordiamo che in quei giorni l’Italia stava bombardando il
Kossovo con uranio impoverito. Chi sarebbe oggi da condannare? La
nostra solidarietà è anche il riconoscimento della comunanza di un
percorso che, insieme, ci ha via via portat* ad individuare i poteri
forti globali e a denunciarne le loro alleanze e strategie.

Questo
pagano oggi i compagni condannati.

Questo sì, anche in nostro nome.

E
non possiamo permetterlo!

 

Facciamo Breccia

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