mattina all’alba un ingente quantitativo di forze di polizia attrezzato
di tutto punto ha fatto irruzione nella ex manifattura tabacchi di
Gianturco, Napoli, occupata da circa una settimana dal comitato salute
ambiente Napoli est per protestare contro la decisione del commissario
straordinario De Gennaro di adibirla a sito "temporaneo" per lo
smaltimento di "ecoballe" composte da rifiuti. Gli attivisti avevano
iniziato a gestire la raccolta differenziata.
Un compagno,
militante del vicino centro sociale Officina 99 è salito su una
ciminiera dell’ex Manifattura per protestare contro lo sgombero
del sito attuato dalle forze dell’ordine.
Come ha scritto in un comunicato la Rete campana dei comitati x la difesa della salute e dell’ambiente:
"L’
unico modo per uscire da un’ emergenza voluta ed alimentata
dall’intera classe politica per drenare soldi pubblici a
speculatori ed Ecomafie rimane infatti l’avvio della
differenziata porta a porta e l’uso di impianti a freddo al posto
dei nocivi ed antieconomici termovalorizzatori.
Cio che serve
è che la classe dirigente insieme all’incapace
commissariato tornino a casa e venga scritto con la partecipazione
concreta delle comunità un nuovo piano rifiuti rispettoso della
salute, dell’ambiente e capace di creare nuova occupazione."
Il
pugno duro delle forze di polizia è arrivato anche a Marigliano,
sia al presidio contro la riapertura della discarica che ai blocchi in
autostrada A30. Anche il sindaco di Marigliano è stato caricato
dalle divise blu e ha denunciato che la polizia voleva anche
strappargli la fascia tricolore. Sono stati rimossi anche i blocchi
attuati sulla linea ferroviaria Salerno – Cancello, all’altezza di
Nola. Resta il presidio allo svincolo di Marigliano, sull’Asse 7 bis
Nola – Villa Literno.
Pozzuoli, gli ex Lsu hanno poi occupato la sede del Comune in via
Luciani. Blocco stradale anche a Quarto, fatto in prevalenza da donne,
in via Crocillo per protestare contro i cumuli di rifiuti accanto ad
una scuola elementare. Nella notte, inoltre, roghi di rifiuti sono
stati appiccati a Melito, Casalnuovo, Casoria, Afragola e San Giorgio a
Cremano.
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29 gennaio 2008 – Scontri a Marigliano. Contuso un bambino (Intervista)
Ancora
una giornata di proteste, blocchi stradali e incendi di rifiuti nel
napoletano e in Campania. La crisi non rientra e continua ad essere
"emergenza". E’ una giornata di rivolta, quella di oggi per decine di
comunità campane sempre più determinate ad opporsi allo
scellerato piano De Gennaro, che prevede la riapertura di decine di
discariche sul territorio regionale.
Questi i comuni toccati: Ariano Irpino, Giugliano, Marigliano, Santa Maria La Fossa/Ferrandelle, Montesarchio.
Scontri
sono avvenuti a Marigliano tra i manifestanti che protestano contro la
riapertura della discarica e le forze dell’ordine in tenuta
antisommossa. Sono soprattutto ragazzi quelli che hanno dato vita ad
una protesta per dire no all’apertura del sito predisposta dal Piano De
Gennaro che dichiara "così non andiamo avanti" quando gli
arrivano le notizie degli scontri e delle proteste a Marigliano, ad
Ariano Irpino, a Giugliano. E la reazione è seccata – segno
dell’impossibilità di governare: nella regione, spiega,
"c’é una crisi di nervi, ma tutte le mediazioni sono state
attivate, le rivolte sono un nonsenso".
La risposta delle istituzioni
Secondo
le testimonianze un bambino di otto anni e’ rimasto contuso, insieme
con altre persone, durante scontri tra le forze dell’ordine e
manifestanti. I manifestanti stavano facendo un sit-in davanti alla
discarica per impedire l’accesso alle ruspe nell’area, quando sono
entrati in contatto con le forze dell’ordine durante il cambio di
guardia tra carabinieri e guardia di finanza. Tra i cittadini, circa un
migliaio, alcuni bambini sono stati soccorsi dai genitori e portati in
ospedale per controlli medici. Secondo quanto riferito dai
manifestanti, anche alcune donne, tra le quali una incinta, sarebbero
rimaste coinvolte negli scontri.
La risposta dei movimenti
(> I luoghi della raccolta)
Dentro questo quadro significativa la proposta dei disoccupati autorganizzati che propongono di coniugare l’emergenza con una risposta di occupazione per i tanti senza lavoro.
Ancora Tensioni sul piano di emergenza di De Gennaro
Rifiuti, a Gianturco polizia sotto attacco
I manifestanti lanciano sassi e petardi contro le forze dell’ordine. Lacrimogeni per disperdere le folla
Manifesti durante il blocco stradale nei pressi dell’area della ex manifattura tabacchi (ansa)
NAPOLI – I manifestanti che si oppongono alla riapertura della
discarica di Gianturco, diverse centinaia di cittadini, hanno attaccato
la polizia nella serata di mercoledì. Nella zona est di Napoli le forze
dell’ordine sono state fatte oggetto di un fitto lancio di sassi e di
petardi nel corso di una manifestazione di protesta contro
l’allestimento del sito di stoccaggio per i rifiuti nell’area dell’ex
manifattura tabacchi.
BUS DI TRAVERSO – Lo schema è quello che è stato seguito molte altre
volte da quando è scoppiata la crisi dei rifiuti a Napoli e nella
Campania. Da questa mattina sono in corso blocchi della circolazione
tra via Galileo Ferraris e via Reggia di Portici, nella zona orientale
del capoluogo partenopeo. Blocchi stradali messi in atto anche ponendo
di traverso alla strada un autobus di linea, cumuli di immondizia
riversi e cassonetti rovesciati. L’intervento della polizia è stato
sollecitato dai vigili urbani che presidiavano la zona. All’arrivo
delle volanti sono stati lanciati petardi e sassi e alcune pietre hanno
rotto il parabrezza di un’auto della polizia. A quel punto le forze
dell’ordine hanno lanciato in aria quattro lacrimogeni disperdendo la
folla.
NO A RIAPERTURA MONTESARCHIO – Nel frattempo, i tecnici incaricati
di valutare le condizioni della discarica di Montesarchio, in provincia
di Benevento, in località Tre Ponti, ritengono che l’area non possa
essere riaperta per sversare altra immondizia. Nella perizia effettuata
lo scorso 27 gennaio si legge che «allo stato dei fatti non sussistono
le necessarie condizioni per la riapertura del sito e il conferimento
in sicurezza dei rifiuti». Il parere contrario è stato espresso da
geologi, geometri e ingegneri del Consorzio Napoli 3, dell’Agenzia per
la protezione dell’ambiente regionale (Arpac) e dell’Asl Benevento 1,
tranne che dal tecnico rappresentante del Commissariato di governo
secondo il quale «l’eventuale riapertura della discarica, in sicurezza
e nel rispetto della vigente normativa, non rappresenta fonte di
rischio per la salute pubblica».