Video della polizia scientifica
Postato in Senza categoria il 12 Febbraio, 2008 –>
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http://www.kataweb.it/articolo/2902373
Molto clamore ha avuto il video, visto per la prima volta in aula
alla scorsa udienza, girato dall’agente di polizia scientifica
dopo che l’ambulanza era andata via, ma prima, molto prima che
arrivasse il medico legale, che è arrivato solo alle 9,30.
le immagini e i frammenti di dialoghi saranno certo discussi
alla prossima udienza, il 13 febbraio, in cui sono convocati diversi
funzionari, e soprattutto i vertici, della questura di due anni fa.
I dieci minuti di quella registrazione dichiarano
apertamente quel che è stato fatto a Federico, mentre il
suo cellulare squillava e noi lo stavamo cercando, e dichiarano anche
l’abbandono e la desolazione in cui è stato lasciato,
mentre i presenti, lontani in tutti i sensi, parlavano fra loro. Hanno
parlato cinque ore, prima di venirci ad avvisare, e da quel momento
hanno iniziato una serie di menzogne che purtroppo vediamo anche in
aula.
Siamo comunque in Tribunale, davanti alla giustizia. Stabilirà il giudice se gli imputati saranno giudicati colpevoli.
Ma tutto il resto chi lo giudicherà?
Siamo cittadini normali, paghiamo le tasse. Di fronte a tutti gli
errori, pasticci, omissioni e falsi che si sono accavallati in modo
impressionante fin dai primi minuti dopo la morte di mio figlio, chi
pagherà?
Se il magistrato non si è recato sul posto,
se addirittura l’ufficiale di polizia giudiziaria che avrebbe
dovuto indagare ha confessato di aver contribuito a redigere lui stesso
le relazioni di servizio degli indagati,
se sono scomparsi i manganelli,
se molte fotografie non sono state mai consegnate al pubblico ministero
chi ha fatto e permesso tutto questo possibile che non debba pagare?
oppure solo i normali cittadini se sbagliano devono pagare mentre chi non lo è ha licenza di uccidere
chiunque sbagli paga, loro non sono stati nemmeno sospesi, come
succede per qualunque lavoro pubblico nell’attesa di un giudizio.
perchè questo per loro non vale? perchè ai loro amici
è permesso intimidire e minacciare i testimoni impunemente?
restano imperterriti al loro posto, a loro tutto è permesso,
mentre i miei avvocati, per essersi dall’inizio ribellati alle
falsità hanno un procedimento disciplinare in corso? tutto
questo non è degno di un paese civile e democratico.
il processo avrà il suo corso, ma non possiamo ignorare come
esso sia stato falsato da omissioni e falsi commessi in relazione
all’indagine. Chi pagherà per questo?
Servizio di ”Chi l’ha visto?”
dell’11 febbraio 2008. Contiene una parte di una interessante
telefonata dal 113 al 112 alle 7,30 circa del 25 settembre 2005:
1^ parte
http://it.youtube.com/watch?v=C7q9PcmxfPo
2^ parte
http://it.youtube.com/watch?v=5LX8O0yUOPQ
Omicidio Aldrovandi: le verità taciute del nuovo video
febbraio 2008 – Spunta un video di dodici minuti registrato dalla
Polizia Scientifica quando Federico era già cadavere, ma ancora
disteso sull’asfalto, che aggiunge altro orrore alla tragica vicenda di
Ferrara del 25 settembre 2005. Quel giorno appunto, come ormai tutti
sanno Federico Aldrovandi, un ragazzo di diciotto anni viene ucciso
senza motivo o forse bisogna ancora dire, viene trovato morto dopo un
intervento della polizia. Queste immagini che verranno dibattute
nell’udienza del 13 Febbraio sono girate prima dell’arrivo del medico
legale (alle 9.30), e sono state acquisite durante il processo a carico
di quattro agenti accusati di omicidio colposo. Le immagini documentano
la scena del delitto si vedono una decina di poliziotti, si vede il
volto tumefatto di Federico, le sue mani livide e sporche, il suo
telefonino su una panchina molto distante dal suo corpo.
Non
c’è la pozza di sangue accanto al suo volto, non ci sono
manganelli rotti nelle vicinanze, e neanche il portafoglio di Federico.
Elementi che nella ricostruzione portata dagli avvocati della famiglia
di Federico, contrastano nettamente con le fotografie scattate dal
medico legale dove il ragazzo lo vediamo poggiato vicino ad una grande
macchia di sangue, e dove il suo portafoglio appare nella tasca del
giubbotto, con i jeans slacciati mentre nel video appaiono ben
allacciati. E inoltre i manganelli rotti durante la colluttazione tra
gli agenti e il ragazzo, che compiono solo il pomeriggio in questura.
Ancora ombre sui dialoghi del video che forse collegati a una
telefonata, sembra che indichino di un colloquio con un magistrato e
che se accertati chiarirebbero perché il pm di turno quella
mattina non andò sul luogo del delitto. «Si è
ammazzato da solo». «Qui ci vuole la benzina». Altre
frasi, rumori e perfino risate di chi forse si credeva inattaccabile
perché poliziotto.
Ma inattaccabili per questo caso lo
sono sempre meno. E questo grazie ad una madre che sulla morte del
figlio ha voluto vederci chiaro. Si è fatta protagonista, si
è creata un blog, ha costruito intorno a lei una rete fatta di
amici di Federico, fatta di madri che avevano già vissuto la sua
esperienza, fatta di movimenti che hanno saputo ascoltarla. E
così un semplice blog di protesta è diventato una
grandissima manifestazione il 23 Settembre 2006, e così un caso
già archiviato e adeguatamente insabbiato è tornato alla
cronaca. Come alla cronaca deve tornare la legge Reale che da decenni
in questo paese che permette l’incolumità dello Stato quando si
fa assassino.
Per Federico, per Carlo, per Marcello, e per tutti gli altri…
Sito Internet: federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/