Giornata di mobilitazione nazionale contro la repressione

[Euskal Herria] Giornata di mobilitazione
nazionale contro la repressione e lo stato d’eccezione: scontri,
arresti, blocchi, barricate


14
febbraio 2008 – Dopo l’impennata repressiva dell’ultima settimana, le
condizioni minime per potere ancora parlare di uno stato di diritto
sembrano venir meno nel territorio rivndicato dai baschi come Euskadi.

Tra venerdì 8 e marted’ 12 febbraio, sono stati a decine gli arresti di militanti baschi della sinistra indipendentista (abertzale); nuovi coordinamenti elettorali sono stati sospesi
dalla "concorrenza democratica". A gestire questa manovra, ancora una
volta, il super-giudice Baltazar Garzon, emblema e simbolo di una
"sinistra" cultura giustizialista che sembra fare scuola. Dietro le sue
operazioni repressive, la convinzione che tutto in Euskal Herria sia
"Eta".
In questi anni tutti i settori della vita politica e sociale
in cui si esprime l’indipendentismo di sinistra (e non solo) sono stati
metodicamente smantellati, colpiti e repressi dal super-giudice
applicando la nota tecnica contro-insurrezionale secondo la quale
"bisigna togliere l’acqua in cui il pesce galleggia".

Un
capolavoro di cultura giuridica che pone però qualche problema:
se tutto quel che si muove nei Paesi Baschi è Eta (cosa
improbabile dentro una cultura politica dinamica e fortemente
articolata in diverse posizioni come è quella basca) – se anch
questo assunto fosse vero, ciò equivarrebbe a dire che Eta
rappresenta una parte consistente del popolo basco, con tutte le
conseguenze (e il bisogno) di un approccio necessariamente "politico"
alla "questione basca".
Ma Garzon e Zapatero non la pensano così!
Il
presidente spagnolo sta anzi preparando la sua futura ri-elezione a
suon di dichiarazioni anti_Eta ribadendo che, in caso di sua
rielezione, non ci saranno alcube trattative con i "terrorosti". In
Spagna la campagna anti-Eta funziona sempre in termini elettorali.

> Ascolta l’intervista con Nicola La Torre da Bilbao

La risposta di un popolo: una nazione bloccata!

Da
questa mattina la nazione basca sta riempendo le strade, le piazze, le
ferrovie e le principali vie di comunicazione dei Paesi Baschi del Sud
(quelli sotto controllo spagnolo). Una mobilitazione indetta come
"sciopero generale contro la repressione" per dire NO allo stato
d’eccezione con cui il governo centrale spagnolo sta strozzando ogni
ambito della vita civile basca.

> Spot video per la manifestazione di oggi

Oltra
ai cortei autorizzati dislocati nei principali centri urbani (il
più grosso corteo mattutino si è tenuto a Donostia-San
Sebastian) ci sono stati blocchi
e barricate lungo alcune tratte ferroviarie e stradali.
Gli
arresti si contano già a decine ma sono certamente destinati ad
aumentare visto che le manifestazioni del pomeriggio sono tutte vietate.

> Video di azioni di blocco stradale

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