2 marzo 2008 @ Laboratorio occupato Crash (via
Zanardi 106 – Bologna) 2 gg di confronto e discussione:
"Istituzioni/Movimenti/Crisi della rappresentanza"
la caduta del governo Prodi, lo scenario della politica istituzionale
italiana si appresta a rimodellarsi sulla base di nuove esigenze e di
nuovi modelli di amministrazione del sociale. Sebbene la crisi di
legittimità della rappresentanza politica si estenda ben oltre i
limiti spaziali e temporali di quest’ultimo turn-over governativo, con
difficoltà si colgono segnali positivi di una ripresa della
conflittualità sociale, solo occasionalmente questa lontananza
della politica istituzionale dalla sostanzialità del sociale
trova forma in istanze di radicale cambiamento dell’esistente. Si
aprono spazi in cui i conflitti si delineano come non mediati e non
mediabili, ma, dall’altro lato, essi sembrano inscriversi all’interno
di una tendenziale incapacità di individuare priorità
nelle lotte, di innescare a catena altri conflitti, di estendere le
proprie maglie fino a divenire crisi sistemica.
Consci della
caduta, assieme a questo governo, della illusoria prospettiva di un
cambiamento da ricercarsi all’interno del quadro istituzionale, che
aveva connotato alcuni settori del movimento reduce dei social-forum,
rimane ora il compito di rilanciare su una base più organica
battaglie e lotte che in questi anni hanno saputo in ogni caso darsi
passaggi di forte visibilità. Per farlo fondamentale è
ricercare quel sistematico confronto, quella potenziale unità di
intenti che costituiscono condizione necessaria per ancorare le
battaglie che quotidianamente portiamo avanti nei territori ad un
progetto più esteso e complessivo, capace di divenire proposta
concreta e materiale di nuove lotte e battaglie.
Da qui nasce
l’esigenza di avviare percorsi di confronto ad un livello più
esteso: la capacità di essere agenti protagonisti dei conflitti
che emergono passa inevitabilmente dalla ricomposizione dei soggetti
che li agiscono, dall’individuazione delle contraddizioni sistemiche,
dalla capacità di articolare battaglie laddove queste
contraddizioni possono diventare punti critici della tenuta
complessiva.
comunque quello di eleggere, destinandoli a successivi momenti di
confronto a partire dall’appuntamento di Torino in occasione delle
iniziative di boicottaggio del Salone del Libro, altri argomenti sui
quali intavolare una discussione ed un confronto.
All’interno
della 2 gg i compagn* di Torino presenteranno anche il percorso di
mobilitazione che, assieme ad altre forze politiche e sociali, stanno
costruendo in direzione dell’edizione annuale della Fiera del
Libro (la più grossa kermesse culturale del capoluogo
piemontese) che quest’anno vede come ospite d’onore lo
stato d’Israele.
Lungi dalla casualità, l’invito
fatto allo stato sionista si configura come una decisa e interessata
scelta politica volta ad offrire una vetrina d’immagine ad uno
stato d’apartheid nel 60° anniversario della sua fondazione,
senza considerare che per qualcun altro quell’evento ha
costituito l’inizio di una catastrofe (Nakba) sempre rinnovata.
Né convince la retorica letterarista rivendicante una supposta
autonomia del culturale, Retorica questa delle più pericolose,
non a caso abbracciata da una miriade via via crescente di scrittori di
tutti i generi (e qualità) tanto desiderosi di pensarsi e
palesarsi nella propria separatezza.
Boicottare questa Fiera del
Libro non corrisponde a nessuna pregiudiziale ostilità contro la
cultura ebraica ma si definisce anzi come scelta politica lucida e
consapevole di quante e quanti non accettano il ricatto morale che pone
sullo stesso piano l’antisionismo (posizionamento politico) con
l’antisemitismo (ideologia razzista).
@ Laboratorio Occupato Crash
via Zanardi 106 – Bologna
1-2 marzo 2008