PROVOCAZIONE SIONISTA E POLIZIESCA A MILANO
Sabato 29 marzo all’interno della campagna nazionale di
boicottaggio del governo israeliano nel ruolo di ospite d’onore
alla fiera del libro di Torino si è¨ tenuta un iniziativa di
controinformazione in preparazione del corteo nazionale del 10 maggio.
Il presidio, con continui interventi al megafono, un volantinaggio di
massa e l’affissione di striscioni per tutta la piazza, si è¨
svolto davanti alla Feltrinelli di piazza Piemonte per denunciare la
sua partecipazione alla fiera del libro, avallando cosi di fatto la
legittimazione del governo terrorista israeliano e lâoccupazione
militare della Palestina e delle sue politiche genocide e di
apartheid.
Il presidio è¨ stato oggetto, durante tutto il pomeriggio, di
continue provocazione da parte di componenti della comunità ebraica
milanese a cui non abbiamo risposto se non con interventi politici di
denuncia dell’arroganza e della violenza verbale del sionista
di turno incapace di rispondere al carico di responsabilità
criminali del governo israeliano.
Nel tardo pomeriggio però le provocazioni hanno raggiunto un
livello insostenibile quando un militante sionista ha platealmente
strappato uno striscione di 10 metri su cui c’era la scritta :con il popolo palestinese che resiste.
A questo punto, all’avvicinarsi dei compagni e delle compagne
per allontanare il provocatore, la polizia presente ha caricato a
freddo il presidio ferendo al volto e al torace con manganellate e
colpi di casco alcuni dei nostri compagni e compagne.
Denunciamo con forza questa provocazione combinata che fa capire come
Israele sia e rimanga il nervo scoperto e intoccabile di una politica d’aggressione imperialista in tutta l’area mediorientale.
Ribadiamo che siamo e saremo sempre a fianco del popolo palestinese
in lotta per la propria autodeterminazione e che in sintonia con la
campagna nazionale di boicottaggio lavoreremo per essere in massa al
corte nazionale del 10 maggio a Torino.
Boicottiamo Israele
!
Con il popolo palestinese che resiste.
I compagni e le compagne del Centro Sociale Vittoria