[Verso Chiaiano] 1° giugno 2008: corteo nazionale per la salute, l’ambiente, il diritto al dissenso!


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|Chiaiano, maggio 2008| Sono oramai cinque mesi che la Campania è inghiottita in un’emergenza rifiuti senza fine. Un’emergenza diventata tale, non tanto per l’inconsistenza (strumentale) del piano rifiuti, ma per il problema sociale e politico che le resistenze territoriali hanno posto: soprattutto nei quartieri popolari delle città e nei paesi di provincia, in aggiunta ai servizi ridotti all’osso e alla penuria dei salari insufficienti, l’immondia arriva al primo piano dei palazzi, alimentando un tasso di invivibilità addirittura fuori dai "parametri normali"; nella regione delle discariche disseminate dappertutto sul territorio si insiste nella logica cieca delle discariche e degli inceneritori, ignorando le istanze arrivate dal basso che parlano (ed agiscono tramite l’autorganizzazione! vedi esperienza del quartiere Gianturco di Napoli) di compostaggio di raccolta differenziata e di riduzione della quantità d’immondizia.

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Chiaiano, l’ultima barricata
Il quartiere napoletano Chiaiano è solo l’ultimo focolaio di un’opposizione diffusa andata in crescendo negli ultimi mesi. Barricate e presidi, scontri e assemblee, questo è stata la Campania da gennaio in avanti, questo il fatto principale che è emerso nella turbina di proposte e minacce portate avanti dalle istituzioni contro le popolazioni in lotta. Pianura, Giugliano, Acerra, Santa Maria La Fossa, Savignano, Pignataro Maggiore, Sant’arcangelo Trimonte: solo alcuni dei territori dove la resistenza è stata determinata, tenace. Le popolazioni campane hanno resistito nonostante siano state il bersaglio preferito di stampa e politica, unanimi nel condannare "l’egoismo del popolo del no"..

Contro ‘O Sistema Rifiuti
La camorra quando parla di se stessa si definisce "’o sistema". E la camorra, ovviamente, c’entra anche con la ramificazione monnezzara di questo, così come ci c’entra la politica, l’imprenditoria, l’associazionismo di facciata. Il sistema rifiuti è una struttura trasversale, attinge ad ogni pozzo in cui vi sia possibilità di lucrare e accumulare quindi capitale, dove vi sia terreno per inseriarsi ed il puzzo del compromesso. Il commissariato straordinario per l’emergenza è un suo figlio, come le ultime inchieste giudiziarie tornano a confermare, palesemente, evidenziando contraddizioni che, seppur potenzialmente potranno esplodere, vengono assopite dallo strumentario classico del sistema. Un gioco la cui composizione si snoda a più livelli: magari parte dal camorrista o dall’amministratore comunale per passare allo sbirro o all’ispettore ambientale, per finire al presidente della regione. Tutto però è mobile, ogni "macchietta" architettata ha la sua storia, nonostante la base da cui si parta ha una determinata gerarchia: politica e criminalità organizzata si accordano, il ceto imprenditoriale progetta, altri eseguiranno. Faccia legale ed illegale del sistema escono a fosche mischiate, la divisione tra buoni e cattivi è impossibile nel momento che questi soggetti sono forgiati dallo stesso ossigeno, si sorreggono e riproducono a vicenda: i 15 anni di caos prodotto dai molteplici e inauditi piani rifiuti ne sono la testimonianza.

In piazza "per l’ambiente, per la salute, per la democrazia"
La chiamata nazionale segue le ultime settimane di mobilitazione a Chiaiano, le quali sono state intense e (parzialmente) vincenti. Le barricate e gli scontri in piazza Titanic hanno messo (ancora una volta) i bastoni tra le ruote dell’ennesimo governo giunto a Napoli un pò troppo sopra le righe, come a voler fare il "San Gennaro della monnezza", costringendo il governo al ruolo che i movimenti gli han paventato nei corteo di protesta del 21 maggio: il "gallo sulla monnezza". Dopo Prodi anche Berlusconi, nonostante le dichiarazioni pompose e le minacce muscolari, ha trovato l’opposizione, l’obbligo di abbassare la testa e scendere a patti, o comunque quantomeno ad ascoltare il riottoso vento napoletano, dilungando i tempi e facendo un volto più accondiscente, per salvare (o almeno, tentare!) la faccia di fronte ad un nuovo fallimento governativo, ottenuto, oggi come in passato, al di la dei colori degli schieramenti (..), prima dalla sinistra ora dalla destra. Il comitato in difesa delle cave di Chiaiano e la Rete Campana Salute e Ambiente han quindi indetto un corteo nazionale che vada a rimarcare e rivendicare quel che i concetti "ambiente" e "salute" comprendono, contro le logiche mortali degli sversamenti e dell’incenerimento, per proporre un altro modello rifiuti, ma anche per denunciare il carattere pericoloso del decreto rifiuti del governo, che molto si concentra sull’aspetto repressivo, per sottolineare quindi le istanze di libertà e protesta, per il diritto al dissenso.


Se da un lato la repressione degli apparati governativi finora si è fermata alla normale amministrazione, con la politica che ha forgianto una paura più mediatica/legislativa che altro (il che ha lasciato spazio a letture irrealistiche, fuorvianti), giocando anche sulla composizione sociale delle proteste, dalla quale emerge il carattere popolare dell’opposizione, quindi con una soggettività non militante, dall’altro lato è bene prendere atto della determinazione con cui il popolo di Chiaiano ha risposto, non facendosi intimidire, scendendo in piazza, così come si farà il 1° giugno, portando per le strade di Marano e Chiaiano le parole d’ordine dei movimenti in difesa della salute e dell’ambiente: contro la devastazione ambientale e la militarizzazione dei territori, in difesa dei beni comuni e del diritto alla protesta.

DOMENICA 1 GIUGNO 2008 – ORE 16
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A CHIAIANO
PER LA SALUTE PER L’AMBIENTE PER LA DEMOCRAZIA!
concentramento: fermata della metropolitana di chiaiano

> leggi il comunicato che indice il corteo nazionale <


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