DI QUALE SICUREZZA PARLATE?! NEWS SULLE MORTI ” BIANCHE”…

Lavoro, la "sicurezza" che manca… e che uccide: 10 morti nelle ultime 24 ore!

|11/12 giugno 2008|

Di quale sicurezza parlate!

Dieci, dieci!, omicidi sul lavoro in un solo giorno. Il tragico computo di un’ordinaria giornata di lavoro nel nostro paese. Ammalati al macello in una (una sola?) clinica privata milanese che lavora lungo le linee del modello di sanità “competitiva” alla Formigoni-Lega-Pd lùmbard che a breve verrà proposto a scala nazionale con la riforma federalista. E poi -come emerge senza grandi possibilità di fraintendimenti anche dal recentissimo dossier Cgil-Antigone- un paese effettivamente insicuro ma solo su reddito e lavoro. Una condizione materiale, complessiva e sempre più generalizzata, che produce la percezione di fondo di precarietà esistenziale su cui la casta e i media al di là del colore partitico costruiscono, deviandola, la loro “politica della sicurezza”. Ma fino a quando la gente comune si accontenterà di promesse (illusorie) e capri espiatori (reali, purtroppo)? “Quei lavoratori di Mineo andati cinque metri sotto terra senza attrezzature e prevenzioni adeguate, rappresentano una quotidianità italiana vergognosa… Feriscono la coscienza di chi ce l’ha ancora. Promettono rabbia e violenza, altro che clima nuovo". Slogan antagonisti? No parole da un articolo di Gad Lerner – che per quelli come lui, ovviamente, valgono come un esorcismo…

Catania, 11_06_2008
6 operai morti in un depuratore

Sono morti dentro una stanza dell’impianto di depurazione del Comune di Mineo (Catania) probabilmente per l’esalazione di sostanze tossiche, anche se non viene esclusa l’ipotesi di una scarica elettrica e quella, trapelata in serata, che nella vasca sia entrata in funzione una pompa che avrebbe riversato fango e creato condizioni simili alle sabbie mobili. A formulare quest’ultima tesi, tutta da verificare, è il comandante provinciale dei carabinieri di Catania, Giuseppe Governale.
Intanto, i corpi dei sei lavoratori, che erano uno sopra l’altro, come se ognuno di loro avesse cercato di salvare il collega di lavoro, sono stati recuperati in serata.

Le vittime della strage, che si e’ consumata in un paesino della piana di Catania, sono due operai specializzati di Ragusa, Salvatore Tumino di 47 anni e Salvatore Smecca di 51, e quattro dipendenti del comune di Mineo (Giuseppe Zaccaria, di 47 anni, Giovanni Natale Sofia, di 37 anni, Giuseppe Palermo, di 57 e Salvatore Pulici, di 37.
I cadaveri sono stati scoperti da un dipendente del comune che nel pomeriggio si e’ recato nell’impianto, a circa quattro chilometri dal centro abitato, dopo che alcuni familiari dei lavoratori, non vedendo tornare i propri congiunti per l’ora di pranzo, si sono recati in municipio per avere notizie.
"Sono morti abbracciati uno con l’altro, quasi certamente nel tentativo di salvarsi a vicenda", dice Don Mine’ Valdini, parroco della chiesa di Sant’Agrippino, patrono di Mineo. "Sono morti – aggiunge il sacerdote – con un gesto d’amore. Un atto di generosità che purtroppo non e’ servito a nulla".
(da rainews24)

Imperia: Sciopero generale contro le stragi sul lavoro
Altre due omicidi sul lavoro la notte scorsa in Italia. Nelle valli del Natisone, vicino Udine, un 33enne è morto. L’uomo è scivolato in un pendio ed e’ stato travolto da una ruspa mentre era al lavoro in un campo. L’altra vittima è un operaio di 42 anni, originario di Sondrio. L’uomo è morto sempre nella notte a Imperia in un incidente avvenuto nei cantieri per il raddoppio della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia. L’operaio stava lavorando nella galleria Poggi in fase di costruzione, quando è stato travolto dal crollo di una centina, una struttura di sostegno che serve ad armare la volta della galleria. I sindacati di Imperia hanno proclamato, per venerdì prossimo, una giornata di sciopero generale in segno di protesta contro la mancanza di sicurezza nei cantieri.
(da radiondadurto.org)

Ma il governo non perde tempo…
Ed ecco come si è espressa la Confindustria all’assemblea dei giovani industriali di S. Margherita della scorsa settimana: "Rendere ancora più complesse e difficili le norme che presidiano la sicurezza sul lavoro impone costi crescenti agli imprenditori che già seguono il dettato della legge mentre non sfiora neppure chi dell’illegalità fa una prassi". Quando si dice tutela della sicurezza…
Intanto: avanti con la deregulation della contrattazione, fino ai “contratti individuali”.
Vai alla pagina di InfoAut: Addio al contratto nazionale

Un paese insicuro, ma solo su reddito e lavoro. E’ quanto emerge dal voluminoso dossier sui diritti globali 2008 presentato ieri dalla Cgil e dall’associazione Antigone. Ne presentiamo di seguito i dati più interessanti.

1,19

Sono tanti gli omicidi ogni 100.000 abitanti nel nostro paese. Un dato molto basso, se rapportato al resto del continente. Così anche per i reati di strada, che sembrano essere quelli che creano maggior allarme sociale, e che però non raggiungono le cifre del resto d’Europa. Non siamo i peggiori neanche per quanto riguarda i reati contro il patrimonio. Unico primato negativo: le rapine ai danni delle banche. Mentre i furti in casa sono 143.000 l’anno contro i 177.000 della Francia e i 292.000 del Regno Unito. Morale della favola: la percezione della minaccia tra la popolazione rimane troppo alta rispetto all’effettività dei fenomeni criminali.

24%
È la percentuale di donne immigrate vittime di violenza sessuale. È il dato più emblematico del capitolo riguardante le violenze di cui gli stranieri sono vittime nel nostro paese. Sono infatti in aumento anche i casi di omicidio, al 21,2%. Inoltre, il 5,7% degli scippi sono a danni di stranieri, così come il 12,3% delle rapine in casa e il 9,9% delle estorsioni. La maggior parte dei reati che colpiscono gli immigrati avviene al centro-nord, anche se tanti perdono la vita ancor prima di toccare il suolo italiano. Dal 1988 ad oggi sono stati censiti 11.865 morti, tra cui si contano 4.256 dispersi. Solo nel 2007 sono morti in 556.

32,1
È questa la percentuale degli italiani che si definisce più povera o a rischio povertà. Una percentuale aumentata rispetto al 2007, quando già si percepiva l’impoverimento e già il 25,7% parlava di un peggioramento economico. Tra il 1992 e il 2006 i prezzi nel nostro paese sono saliti del 49%. Tra i beni percepiti come i più colpiti dall’aumento ci sono la benzina, gli alimentari, la casa e i trasporti. Nel frattempo, i redditi non sono aumentati in proporzione, e il lavoro è diventato sempre più precario per larghe fette di popolazione. E ora si attendono gli effetti della crisi economica.

1/5
Un’azienda su cinque assume immigrati per lavori faticosi e dequalificanti, e nonostante le retoriche anti-immigrazione la loro presenza si rivela sempre più basilare. Sempre di più sono gli immigrati che rischiano di ammalarsi a causa delle condizioni lavorative. La migrazione stessa comporta stress dovuto allo sradicamento e all’ambientazione difficoltosa, a cui si sommano le condizioni di vita spesso povere, a partire da quelle abitative. Troppo spesso i migranti sono, ancora oggi, oggetto di diritti negati. (da il manifesto.it)

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L’articolo di Lerner da cui abbiamo preso la citazione

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