1000 in piazza per il corteo a difesa degli spazi e contro l’Autodromo!

[MODENA] 1000 in piazza per il corteo a difesa degli spazi e contro l’Autodromo! (intervista)


14 giugno ’08 – Un migliaio di persone ha partecipato oggi al corteo medenese contro il folle progetto di costruzione di un nuovo autodromo in un quartiere periferico della città che verrebbe totalmente "ri-disegnato" (come dicono gli architetti di grido e le amministrazioni comunali che li commissionano) dall’ennesima quanto inutile grande opera.

La realizzazione del progetto prevede lo sgombero dello spazio autogestito Libera, da 7 anni attivo nella città. Un corte dunque, anche per difendere gli spazi sociali, sempre più attaccati dalle politiche bi-partisan della politica istituzionale, come dimostra il repentino sgombero dell’ex-Stamperia avvenuto neanche una settimana fa.


> Ascolta la cronaca del corteo con Alessandro (Coll. Autonomo Modenese) [a lato]
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Giugno 2008 – In un’Emilia sempre pù terra di cooperative-da-grande-appalti e tentazioni padane, l’amministrazione della città di Modena brilla da anni in esemplarità per la voglia di "Legalità" e chiusura degli spazi sociali. Dopo lo sgombero dell’ex-Stamperia, è ora lo spazio di Libera ad essere messo in discussione per far posto all’ennesima – inutile – grande opera: un autodromo!

 

Sabato 14, un corteo autorganizzato proverà a rispondere alle ventate securitarie e di chiusura di questa amministrazione, feudo incontrastato del Partito Democratico.


Nel pomeriggio del 7 giugno, dopo poche ore di occupazione, l’amministrazione modenese pone fine, con forza ed arroganza, all’ esperienza del Centro Sociale Occupato Autogestito Ex-Stamperia.

Lo sgombero è stato effettuato da una ventina di Digos e 40 celerini in assetto antisommossa, del reparto di Bologna, giunti a bordo di 4 camionette e altrettanti defender.
Lo spazio occupato stava da poco riempiendosi di persone e realtà politiche che hanno condiviso con noi lotte e percorsi di riappropriazione, o che semplicemente hanno intrecciato rapporti e conoscenze con la nostra attività sociale.
L’esperienza di autogestione, durata poche ore, parlava di collaborazione con il quartiere negli ambiti in cui le politiche sociali del Comune sono deboli ed inefficaci, dal tempo libero dei bambini, a quello degli anziani, passando per le attività autorganizzate di lavoratori, studenti, e donne.


> IL volantino del Collettivo Autonomo Modenese in solidarietà con Libera, per gli spazi sociali e contro il progetto-Autodromo:


NESSUNO SGOMBERO FERMERA’ LA NOSTRA VOGLIA DI LIBERTA’!

Oggi siamo in piazza in solidarietà a Libera, per difendere la sua esistenza di fronte al progetto autodromo, che l’amministrazione modenese vuole costruire su quell’area.
Scendiamo in piazza dopo una settimana dallo sgombero dell’ex-stamperia, occupata dal C.A.M. nella mattinata del 7 giugno e sgomberata il pomeriggio stesso, con un blitz militare condotto dalla celere di Bologna, chiamata in forza a porre termine, ancor prima che iniziasse, ad una nuova esperienza di autogestione in città.
E’ chiarissimo il pensiero del sindaco Pighi, e del Partito Democratico che lo sostiene, in merito alla volontà di aprire in città spazi di libertà. E’ chiaro anche come Pighi guardi con ammirazione, e forse un po’ di invidia, al suo vicino collega Cofferati, sindaco di Bologna, da tutti considerato uno “sceriffo” che non ci pensa un attimo ad usare repressione e controllo sociale per impedire qualsiasi forma di dissenso, e che fa delle politiche securitarie il suo cavallo di battaglia, sgomberando con le ruspe dormitori di fortuna, come le baracche sul lungo Reno, che se la prende con i lavavetri, e che è in prima fila ad applicare il decreto legge contro i Rom.
A Modena siamo di fronte ad un tentativo di attacco senza precedenti alle possibilità di costruire una società altra, basata sull’autogestione e l’uguaglianza: in poco più di un mese l’amministrazione ha sgomberato il Rivoluzio occupato a San Prospero, ha approvato il progetto autodromo, rendendo questione di tempo lo sgombero di Libera, ed ha chiuso sul nascere l’esperienza dell’ex-stamperia occupata.
Come Collettivo Autonomo Modenese questa giornata ha una duplice valenza: da una parte sostenere Libera e contestare il progetto autodromo, dall’altra dimostrare chiaramente che la lotta per gli spazi sociali a Modena non è terminata.
In una città che non ha nulla da offrire ai propri cittadini se non la noia della vita provinciale, in una città in cui c’è un Cpt , in cui le campagne per la sicurezza si traducono in progetti di riqualificazione/speculazione che lasciano intere famiglie sulla strada, in cui non esistono luoghi di aggregazione giovanile slegati dal guadagno e dal profitto gli spazi sociali autogestiti rappresentano l’unica risorsa di cambiamento, l’unica possibilità di creare insieme una società diversa, antifascista, antirazzista ed antisessista.
I padroni di questa città non vogliono dover fare i conti con realtà che producono ingovernabilità e conflitto, luoghi di produzione culturale e libera circolazione di saperi, luoghi in cui si sviluppa una socialità altra, non mercificata, luoghi in cui confluisce chi si pone a difesa del territorio e di chi è alla conquista di più dignitose condizioni di vita.
L’amministrazione modenese ha paura a confrontarsi con queste esperienze, che parlano chiaro e rendono esplicite le miserie di questa società, che deve ricorrere alla guerra permanente ed alla paura e criminalizzazione del diverso per restare in vita.
Nessuno sceriffo fermerà la nostra voglia di autogestione, la voglia di stare insieme a costruire e progettare il mondo che vogliamo, un mondo senza sfruttamento e senza ingiustizie.
La lotta per la conquista di spazi collettivi è appena iniziata e noi non ci tiriamo indietro…

C.OLLETTIVO A.UTONOMO M.ODENESE

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