Manifestazione di Azione Giovani
ROMA
– "Ce l’ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere
antifascista ma non l’ho proprio trovato anzi ne ho trovati molti per
non esserlo", è uno dei passaggi della lettera aperta che Federico
Iadicicco, consigliere provinciale del Pdl e presidente di Azione
Giovani, rivolge sul sito www.azionegiovaniroma.org agli italiani in
merito al dibattito di questi giorni sull’antifascismo. Il Pd: "Cosa ne
pensa il ministro Meloni?".
Dibattito aperto dalle parole del sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle leggi razziali e dal ministro della Difesa Ignazio La Russa
su resistenza e Salò. Fino alle parole del presidente della Camera: "La
destra politica italiana e a maggior ragione i giovani – ha detto Gianfranco Fini
alla festa di Azione giovani ‘Atreju 08’ a Roma – devono senza
ambiguità dire alto e forte che si riconoscono in alcuni valori della
nostra Costituzione, come libertà, uguaglianza e solidarietà o
giustizia sociale".
"Circa due anni fa – scrive oggi Iadicicco -, non nel 1943, il più
importante sito della rete antifascista italiana, Indymedia, pubblicò
un articolo di commento a una iniziativa di Azione giovani di Roma e
ritenne utile mettere vicino al mio nome anche il mio indirizzo di
casa, con l’evidente intento di puntare l’indice contro di me e di
indicarmi come bersaglio da colpire. Ho pensato: ‘Come potrei aderire
alla cerchia dei miei aguzzini? Come potrei dichiararmi
antifascista?’".
Ed ancora: "Sono andato un po’ indietro nel tempo fra gli anni Settanta
e Ottanta, comunque non nel 1943, e mi è venuto alla mente che alcune
decine di ragazzi come me, che facevano quello che faccio io oggi, sono
stati uccisi dall’odio degli antifascisti e francamente a quel punto
sono crollato".
"Ce l’ho messa tutta – conclude Iadicicco – per trovare un motivo
valido per essere antifascista ma non l’ho proprio trovato anzi ne ho
trovati molti per non esserlo. A questo punto ti prego di capirmi e con
me tutti i ragazzi di Azione Giovani. Prego Dio affinché ci dia la
forza di perdonare chi in nome dell’antifascismo ha ucciso giovani vite
innocenti; ma cerca di comprenderci noi non possiamo essere, non
vogliamo essere e non saremo mai antifascisti".
La presa di posizione di Iadicicco arriva dopo molti segnali di
malessere espressi da esponenti della destra italiana, in particolare
di Azione giovani: "In proposito, vorremmo conoscere la posizione del
ministro Meloni, ancora oggi presidente di Azione giovani – diceva ieri
Pina Picierno, ministro ombra del Pd per le politiche giovanili -,
visto che si è trincerata dietro un incomprensibile silenzio. Bisogna
essere chiari. Ministro Meloni, il suo silenzio ci inquieta poichè
tradisce un conflitto insanabile tra la sua carica di Presidente di
Azione giovani e il suo ruolo di ministro che si deve occupare dei
giovani italiani di una Repubblica nata proprio dopo aver sconfitto
quel fascismo che ogni sincero democratico ripudia con tutte le forze".