Manirosse under attack

Nel mese di giugno 2006, un numero imprecisato di "mani rosse" disegnate a vernice spray invadeva la città di Bergamo, generando curiosità tra popolazione e media locali.
Mani
rosse come quelle dell’occidente, macchiate del sangue delle vittime
della guerra in Iraq, mani rosse come quelle insanguinate della polizia
messicana, responsabile della brutale repressione contro i venditori di
fiori di Atenco in protesta, mani rosse come marchio territoriale per
denunciare la mancanza di spazi d’aggregazione giovanile a Bergamo, mani rosse in solidarietà con le persone arrestate a Milano sabato 11 marzo 2006, mentre si opponevano alla marcia fascista di Fiamma Tricolore e di cui il processo di cassazione si terrà il 13 novembre 2008.
Successivamente,
alcune performance mettevano in relazione il simbolo seriale con la
frase "tana libera tutti", frase che rimanda al più classico dei giochi
infantili: "guardie e ladri".
Nel corso della campagna però gli agenti della Questura fermavano tre giovani incensurati armati
di vernice spray, uno stancil a forma di mano, una videocamera e un
nastro in cui alcune persone, con il volto nascosto e armate di pistole
ad acqua colorate, si proclamavano "Esercito Creativo delle Mani Rosse".
Giovedì 18 settembre, mentre diverse voci si levano intanto in loro favore, i 3 denunciati sono chiamati a rispondere davanti al Tribunale di Bergamo di tutte le mani rosse comparse in città nell’arco di diversi mesi, indistintamente.
Sulle loro teste una campagna mediatica creata ad hoc, la costituzione di parte civile del Comune, oltre 50 querele e una richiesta di risarcimento di 31.000 euro.
Culmine di una vicenda che ha il sapore della persecuzione bella e buona.

Rassegna Stampa:
– [1] [2] [3] [4]

Approfondimenti:
Firma la lettera di solidarietà
– Continua a leggere su manirosse.noblogs.org
Solidarietà dal Paci Paciana

 

 

Il
csa PacìPaciana ha voluto esprimere oggi la solidarietà ai ragazzi
“delle mani rosse”, in seguito alla sentenza di giovedì 16 settembre,
realizzando una murata che recita il motto “Tana Libera Tutti”: è
stata, come dire, la nostra firma alla lettera aperta pubblicata qualche giorno fa dai ragazzi.

Da sempre sostenitori della street art,
in quanto manifestazione spontanea e dal basso, rivendichiamo
l’utilizzo della pratica e la riappropiazione degli spazi visivi della
nostra città; per questo ai tre ragazzi va tutto il nostro appoggio e
supporto, viste anche le ingenti spese che si troveranno costretti a
sopportare alla luce dell’esito processuale.

Mentre la G.A.M.E.C. organizzava per oggi un evento dedicato all’ “arte di strada”,
con ospiti da tutta Italia, molto spesso artisti che si trovano a
operare in situazioni che in molti definirebbero illegali, si celebrava
il processo agli autori delle mani rosse, trattati ai tempi dei fatti
come veri e propri criminali, ma in realtà artisti esattamente come quelli ospiti oggi a Bergamo…

Tana Libera Tutti!

c.s.a. Pacì Paciana

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