Dentro e oltre lo sciopero generale. La diretta dalle piazze

Uno sciopero generale e generalizzato riuscito, nonostante il maltempo
che ha colpito diverse città, che ha fatto scendere in piazza
diverse centinaia di migliaia di persone, dai lavoratori agli studenti.
Il paese si è bloccato, paralizzato dai cortei diffusi
così come dalla vivacità che i soggetti sociali che hanno
attraversato questo sciopero hanno espresso. E nonostante la
parsimonia, rintranciabile in più aspetti, del sindacato che ha
indetto la giornata di quest’oggi, la Cgil, coloro che hanno animato lo
sciopero generale sono stati capaci di andare oltre. I numeri
testimoniano la riuscita del 12 dicembre, superando addirittura le
aspettative, a suggello della necessità che si era data nelle
settimane retrostanti, con una richiesta esplicita di sciopero generale
arrivato dalla base sindacale e ancor prima dall’Onda Anomala. La
risposta popolare alla giornata è stata forte, e seppur il
livello raggiunto in termini di eccedenza dagli steccati sindacali, con
le debite proporzioni, non sia stato quello dello sciopero generale del
17 ottobre, è indubbiamente da registrare l’esattezza della
risposta data alla domanda di sciopero generale.

E la spinta in più è arrivata quest’oggi ancora dal
movimento di studenti e studentesse, che dopo due mesi di agitazioni e
occupazioni è oggi tornato in piazza con la determinazione e la
ricchezza che lo contraddistingue. Nel merito di aver costretto il
più grande sindacato confederale del paese a indire lo sciopero
generale, portando questa sua istanza politica nei cortei e nelle
assemblee. L’Onda ha spinto ed ottenuto lo sciopero, oggi l’ha
attraversato: effenduando blocchi,  sanzionando questure e banche,
assediando luoghi simbolici, occupando consolati greci. Il collegamento
con la Grecia in rivolta è stato forte e sentito, non solo nel
ricordo doveroso di Alexis, il 15enne ammazzato a freddo dalla polizia,
ma nella vicinanza con i giovani ellenici, impegnati anche loro
nell’opposizione ad un simil disegno di riforma dell’istruzione ma
soprattutto concentrati in pratiche di resistenza alla crisi, con le
quali hanno raggiunto un grado di scontro e insubordinazione tali da
aver realmente e concretamente dato un risposta forte e decisa alla
crisi globale che attraversa la Grecia, attraverso la riappropriazione
e la conflittualità.

Il nodo della crisi è stato centrale, accompagnato dalla critica
e dall’opposizione alle politiche del governo Berlusconi, che debbono
comunque essere contestualizzate nel contesto dell’oggi, quindi con una
correlazione diretta e esplicita con il piano della crisi globale. I
soggetti che hanno partecipato allo sciopero generale e generalizzato
hanno quindi ri-sottolineato la determinazione nel non voler pagare una
crisi che vuol esser scaricata sui soliti attori sociali, studenti
lavoratori migranti. Ciò avviene nel panorama tradizionale di
attacco allo stato sociale e di svuotamento e intaccamento dei diritti,
ma il dato emerso, certo non da oggi, per mano della forza dell’Onda,
è l’atteggiamento di non accondiscenza di chi la crisi dovrebbe
pagarla, dei soggetti che i governi vogliono utilizzare come
ammortizzatori dello scossone che travolgendo loro e il sistema a loro
contiguo. Il passo in più è dato dalla
trasversalità assunta dallo slogan "noi la crisi non la
paghiamo!" ma anche da quel che segue: "noi la crisi ve la creiamo!".
In questa prospettiva diventa assolutamente necessario guardare oltre
lo sciopero generale di quest’oggi, progettatto una rete di resistenze
diffuse che sappiamo fronteggiare la crisi, alimentandola con un segno
naturalmente diverso, che costruisca la via di trasformazione
dell’esistente.

Puntuale immaginario che è stata proposto questa mattina
all’interno dello sciopero generale di Torino da parte dei soggetti
(studenti, migranti, lavoratori, precari) che hanno attraversato lo
spezzone sociale: copertoni in fiamme prima di fronte alla sede di
Forza Italia, poi di rimpetto alla cancellata dell’Unione Industriale.
E’ stata messa in piedi la tradizionale pratica delle insubordinazioni
sociali, che tanto ricorda, per non far troppa dietrologia e per
rimanere nel contesto di crack del sistema capitalista, gli scioperi e
la rivolta dell’Argentina del 2001. "Berlusconi senti che aria di crisi!"


La diretta dalle principali piazze del paese
la cronaca in diretta dei cortei locali anche su InfoAut Torino , Palermo e Bologna

14:30 Occupato il consolato greco di Ancona
Gli studenti dell’Onda hanno occupato il consolato in greco della
città, in solidarietà con i giovani greci e a ricordo
delle studente Alexis ucciso dalla polizia.

14:20 Dopo il ministero, il corteo di Roma va concludendosi
Ascolta
la diretta con Vanessa della Rete per l’Autoformazione che, facendo il
punto sulla giornata romana, ci racconta la coda dello sciopero
generale a Roma


14:00 Il racconto del corteo di Napoli

Ascolta la diretta con Giovanni dell’Assemblea Stop Gelmini, che
riepiloga la giornata napoletana e sottolinea il protagonismo espresso
dall’Onda

13:47 Roma, l’Onda sotto il ministero dell’istruzione
Gli studenti e le studentesse sono arrivati fin sotto il ministero
dell’istruzione, in opposizione alla "controriforma Gelmini". Dopo
oltre due mesi di contestazione l’Onda non si ferma.

13:38 Napoli, uova riempite di vernice contro polizia
Giovani dell’Onda napoletana, giunti dinnanzi alla questura di Napoli,
hanno bersagliato la facciata dell’edificio e i cordoni di forze
dell’ordine con un lancio di uova di vernice rossa.

13:35 Roma, blocco sul lungotevere
Il corteo dell’Onda ha bloccato per circa 15 minuti il lungotevere degli Anguillara.

13:32 Manifestazioni anche in Friulia venezia Giulia
Cortei vi sono stati anche a Udine, Pordenone e Monfalcone. 11mila le presenze stimate.

13:30 Torino, altri copertoni bruciati e blocco in corso Vittorio
Ascolta la diretta con Gianluca fatta nelle battute conclusive dello sciopero generale

13:15 Bologna, l’Onda si prende la parola in piazza Maggiore e poi raggiunge il consolato greco
Ascolta la diretta con Michele dell’Assemblea No Gelmini che ci aggiorna sul corteo bolognese

13:00 Prime riflessioni sullo sciopero generale: il corteo di Torino
Ascolta l’intervista con Raffaele Sciortino, InfoAut

12:52 Milano, fiori in piazza Fontana e fumogeni all’Assolombarda
Gli studenti dell’Onda e i sindacati di base hanno deposto
delle corone di fiori in piazza Fontana, a ricordo dell’anniversario
della strage del 1969. Subito dopo si sono spostati di fronte
all’Assolombarda, accendendo fumogeni e petardi.

12:45 Striscione sul Colosseo
Gli studenti dell’Onda romana, nel passaggio del corteo, hanno appeso
uno striscione contro la legge 133 sul Colosseo. L’azione è
stata salutata da applausi e slogan dai manifestanti.

12:40 Torino, deviazione degli studenti medi: copertoni bruciati di fronte alla sede di Forza Italia
Ascolta la diretta con Gianluca dall’Unione Industriale, termine del corteo torinese di sciopero generale

12:25 Roma, l’Onda verso il ministero dell’istruzione

Ascolta
la diretta con Alioscia della Rete per l’Autoformazione, che ci
racconta il corteo e la conflittualità portata dall’Onda romana

12:22 Torino, spettacolo di fronte alla banca murata
I ministri Giulio Tremonti e Maria Stella Gelmini, il Papa, una fata e
un vampiro che si rivela alla fine essere un lavoratore precario che si
arrangia come può. Questi gli ingredienti di una scenetta
satirica allestita in via Po di fronte alla banca simbolicamente murata
in precedenza.

12:18 I cortei di Metre e Genova
Manifestazioni si stanno dando un pò dappertutto per il
paese, anche a Mestre e Genova, dove vengono calcolate le presenze di,
rispettivamente, 30mila e 10mila partecipanti.

12:15 La Campania in sciopero
Mentre il corteo di Napoli si accinge a raggiungere piazza del
Gesù, con un corteo che sembra esser riuscito a far convergere
40mila persone al suo interno, arrivano anche le altre stime dei cortei
fatti nella regione: 20mila a Salerno, 10mila a Caserta, 8mila ad
Avellino e Benevento.

12:00 Rioccupato l’Horus di Roma
L’intervista fatta da Radio Onda d’Urto con Irene dei Blocchi precari metropolitani (ascolta).

11:58 Tre cortei a Bergamo
La città questa mattina è stata paralizzata dai tre
cortei dello sciopero generale, dalle prime stime sembra che siano
4mila le persone in piazza.

11:50 Occupato il consolato greco a Palermo
Ascolta la diretta fatta al termine dell’occupazione del consolato greco con Giorgio dell’Assemblea No Gelmini di Palermo

11:30 Roma, unitosi i cortei di Onda e Cobas
Sotto una pioggia torrenziale si sono uniti i cortei degli
studenti universitari, degli studenti medi e dei Cobas alla stazione
Termini della capitale. Ora il corteo proseguirà per via Cavour.

11:26 Torino, sanzionata/chiusa la banca Unicredit!
Ascolta la diretta da via Po con Gianluca che ci racconta l’azione

11:20 Firenze attraversata da quattro cortei
Anche a Firenze è giornata di sciopero generale: quattro sono i cortei partiti per le vie della città.

11:19 Diretta con l’Onda di Bologna
Ascolta
la diretta con Michele dell’Assemblea No Gelmini di Bologna, che ci
presenta la giornata di quest’oggi nel capoluogo emiliano

11:10 Con Alexis nel cuore
"Da Milano ad Atene, con Alexis nel cuore. Io non ho paura",
questo lo striscione che l’Onda milanese ha portato in piazza per
ricordare il 15enne ucciso ad Atene da un poliziotto, per rivendicare
la vicinanza con la rivolta dei giovani greci.

11:05 In migliaia ad Ancona, Perugia, Terni e Bari
Le agenzie riferiscono dei buoni risultati numerici che stanno
raccogliendo i cortei di Perugia (5mila), Ancona (10mila), Terni
(2mila) e Bari (30mila).

10:50 Partiti i cortei romani
Da piazzale Aldo Moro è partito uno dei cortei previsti
nella capitale, qui sono gli studenti dell’Onda i protagonisti: al
grido di "blocchiamo" e con in testa lo striscione "Contro tagli
precarietà e privatizzazione l’onda generalizza lo sciopero". La
manifestazione raggiungerà piazza della Repubblica, piazza dei
Cobas. Partito anche il corteo della Cgil da piazza Santa Croce.

10:40 Corteo di Bologna partito
Nonostante la pioggia, il corteo dello sciopero generale
bolognese è partito da piazza XX settembre, sta ora percorrendo
via Indipendenza. Molti i manifestanti arrivati da Piacenza, Reggio
Emilia e dal altre città della regione. Cinque i cortei previsti
a Bologna, gli studenti dell’Onda stanno per partire da piazza Verdi.

10:30 I cortei di Milano pronti a partire
Al via anche a Milano lo sciopero generale: a porta Venezia il
concentramento della Cgil, mentre gli studenti dell’Onda e i sindacati
di base hanno in largo Cairoli il loro concentramento.

10:20 Partito il corteo di Torino
Ascolta
la presentazione della giornata e le prime considerazioni sul corteo
appena partito da piazza Vittorio di Gianluca, InfoAut

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10:00 Sciopero generale e generalizzato al via

12 dicembre, sciopero generale e generalizzato. Oltre 100 cortei quest’oggi attraverseranno le vie di altrettante
città, contro il governo Berlusconi e contro la crisi. Uno
sciopero indetto dalla Cgil, nonostante tutti i limiti e le titubanze,
su pressione della base sindacale e soprattutto su spinta dell’Onda
Anomala, il movimento studentesco contro la riforma Gelmini che ha
animato e agitato tutto l’autunno. Alla giornata hanno aderito anche i
sindacati di base, già promotori dello sciopero generale del 17
ottobre scorso.

"Noi la crisi non la paghiamo!" sarà ancora una volta lo slogan
centrale, presupposto attorno al quale le realtà sociali
continueranno a costruire le lotte, cercando di attraversare e
potenziare le dimensioni conflittuali che la crisi globale sicuramente
offrirà.

Lo sciopero generale e generalizzato del 12 dicembre, pur nella sua
assoluta importanza, dev’essere quindi visto e considerato non come un
momento conclusivo di un autunno più caldo di altri, ma come
punto dal quale continuare ed espandere le mobilitazioni già
date, spingendo in avanti: dentro e oltre il 12 dicembre.

…InfoAut seguirà in diretta tutta la giornata di sciopero generale e generalizzato…
aggiornamenti e collegamenti con i cortei dalle città


Scioperi generali ed oltre, guardando a sud-est

Il 12 dicembre le piazze del paese saranno invase da centinaia di
migliaia di persone in una giornata di lotta contro il governo
Berlusconi e le sue politiche anti-popolari. Il 10 dicembre la Grecia
tutta è stata paralizzata da uno sciopero generale indetto da
tempo cui si aggiunge la rabbia giovanile conto l’ennesimo morto di
polizia e la percezione concreta di essere una generazione senza
futuro.
I paragoni sono certamente forzati (perché la
soggettività giovanile che sta generando la più alta
insorgenza sociale degli ultimi anni avrebbe molto da insegnare e da
dire alle nostre forme ancora troppo timide) ma oltre le differenze di grado dobbiamo riconoscere l’identica natura
di processi di mobilitazione che mettono al centro dell’agenda politica
la questione urgentissima della resistenza alla crisi, cercando di
definire, nell’emozione della lotta presente, futuri programmi di
riappropriazione possibile.

L’esplosione greca subentra ad un lungo ciclo di lotte
sociali che dura da anni ma che sta letteralmente saltando in aria in
questi mesi in cui la crisi inizia a mordere sul quotidiano. Le banche
greche, che hanno investito senza grandi ritorni ingenti capitali nelle
"paludi" balcaniche, hanno da un giorno all’altro stretto i cordoni
della borsa. Un Paese che si credeva ricco e viveva al di sopra dei
propri mezzi ha improvvisamente dovuto fare i conti con la
realtà.
La morte di Alexis è stata solo la miccia che ha acceso la
polveriera. Le rivolte sono cominciate durante uno sciopero indetto
dalle infermiere per protestare contro i tagli del governo mentre gli
studenti di medicina hanno preso in ostaggio il Ministro della
Sanità per un’ora per costringerlo ad ascoltarli. Le 
università sono occupate da giorni e persino i pensionati sono
scesi a protestare. La Grecia sta semplicemente dicendo al suo governo
che non intende pagare la crisi.

In Italia lo sciopero è stata la risposta dei sindacati di base alla domanda politica dell’Onda. Un’indizione importante
per prolungare un autunno di lotte centrato sul sistema formazione ma
subito propagatosi lungo le linee di un’opposizione che è
largamente sociale e popolare. Il disastro è palese: dopo anni
di retorica neo-liberista, i poteri sistemici
(politica,economia,comunicazione) ci dicono – da un giorno all’altro
–  che  è tempo di tornare all’interventismo statale..
per salvare le banche !?!
Gli universitari hanno dato un’indicazione preziosa già
tramutatasi in parola d’ordine acquisita: "noi la crisi non la
paghiamo!", un fronte minimo da cui non si può arretrare.
L’inverno sta però arrivando. E iI problema (per tutt*) è
quello di come continuare la mobilitazione, come articolare in
programma attuabile la resistenza alla crisi. Per questo è
necessario guardare al 12 dicembre oltre il 12 dicembre, per immaginare
già da oggi le reti sociali da inventare per reggere (e, se
possibile, invertire) il livello di aggressione del comando capitalista
nell’epoca della crisi.

Quanto sta avvenendo in Grecia è sintomo e avvertimento di un futuro molto prossimo anche per noi.
La morte di Alexis ci riposta indietro all’assassinio di Carlo
Giuliani: non diversa l’alterità tra l’assassino e la sua
vittima, uguale l’infamia di forze dell’ordine che si concepiscono
impunibili e tutelate. Ma ancora  non è di piagnistei che
abbiamo bisogno perché la gioia e la rabbia dell’insorgenza
greca ci ricorda che ribellarsi non è solo giusto ma possibile!
Ancora una volta i commenti della galassia frantumata e moribonda della
sinistra italica parlano a sproposito. I commenti sulla situazione
ellenica peccano di una sufficienza che questo ceto politico non si
può permettere. Nella "condanna delle violenze" parla sempre il
ventriloquo spaventato dall’incedere dei conflitti reali. I sinistri di
casa nostra hanno paura che l’Italia possa diventare Grecia…
Una prospettiva debole e triste!
Meglio ripartire dagli slogan dell’Onda: "Abbiamo cominciato per no fermarci!" – "Noi la crisi ve la creiamo!" – "Io non ho paura!"

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