Cesare Battisti: il Brasile accetta lo status di rifugiato politico

Il Brasile concede lo status di prigioniero politico a Cesare Battisti,
e nega l’estradizione chiesta dal governo italiano. Il ministro
brasiliano della Giustizia Tarso Genro sul sito web del ministero
spiega che esiste il «fondato timore di persecuzione per opinioni politiche».
Cesare Battisti ex militante del gruppo Proletari Armati per il
comunismo è stato condannato in Italia all’ergastolo. Per anni è stato
rifugiato in Francia, finchè è valsa la cosiddetta "dottrina
Mitterand": l’asilo politico per guerriglieri che avevano deposto le
armi. Nel corso della sua permanenza in Francia è diventato uno
scrittore di romanzi noir.

E’ stata proprio la sua vicenda a porre fine alla "dottrina Mitterand"
il 30 giugno del 2004, data in cui è stata concessa dal governo
francese l’estradizione. Da quel momento Battisti si rese latitante in
Francia ed è riuscito ad andare oltre oceano in Brasile, dove il 18
Marzo del 2007 è stato arrestato a Copacabana.
Lo scorso 28 novembre il comitato nazionale per i rifugiati -Conare-
del ministero brasiliano della Giustizia aveva respinto la richiesta di
asilo presentata da Battisti. Ma questi si è avvalso della possibilità
di presentare un ricorso al ministro della Giustizia, che gli ha ora
concesso lo status di rifugiato politico.

In una recente intervista al settimanale brasiliano Epoca, Battisti
aveva dichiarato di temere di venire «assassinato» in Italia se fosse
stato estradato. 

This entry was posted in repressione e carcere. Bookmark the permalink.