I lavoratori portuali incrociano le braccia

Ennesima morte sul lavoro nei porti italiani. A La Spezia un
operaio viene travolto dal "muletto", sciopero immediato nel porto
spezzino e braccia incrociate per 24 ore su tutto il territorio
nazionale
Giuliano Fenelli, operaio 50enne del porto di La Spezia (dove lavorava
per la Spetter) è stato schiacciato da un carrello per scaricare i
container mercoledi mattina. Travolto alle spalle, vittima del lavoro
inesorabilmente sussunto all’accumulazione del profitto
imprenditoriale, quindi della più bieca violazione delle norme di
sicurezza più elementari. Tanti sono le vittime sul lavoro nel nostro
paese, un bollettino da guerra quotidiano, dentro il quale i porti
italiani sono tristi protagonisti, nemmeno un anno fa la tragedia al porto di Genova.

Già mercoledi, alla notizia della morte di Giuliano, i lavoratori dei
porti di Genova e La Spezia hanno spontaneamente abbandonato il lavoro,
facendo poi pressione ai sindacati perchè venisse proclamato uno
sciopero nazionale. Così è stato, 24 ore di blocco dei porti del nostro
paese a partire dalla mezzanotte.

Altissima l’adesione trovata negli scali portuali: produzione ferma a
Genova, Brindisi, Taranto, Ravenna, Savona, Gioia Tauro, Napoli,
Ancona, Venezia, Livorno. Ovviamente anche al porto spezzino, punto dal
quale è partito un corteo che ha raggiunto la prefettura per esigere
l’attuazione immediata degli accordi sulla sicurezza stipulati e non
rispettati.

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