Milano – Denuncie per il corteo contro lo sgombero del Cox18

Milano, 25 gen. (Apcom) – Cinque persone appartenenti a gruppi
anarchici sono state denunciate per devastazione e saccheggio dai
carabinieri del Nucleo Informativo di Milano. Ieri, durante il corteo
dei centri sociali per protestare contro lo sgombero del centro sociale
Cox 18, i cinque, una ragazza di 31 anni e quattro giovani, avevano
fatto irruzione nel negozio di abbigliamento Bershka di via Torino,
realizzando quello che viene definito "esproprio proletario".

In base a quanto riferito dai carabinieri milanesi, i denunciati
sono tuttora a piede libero, mentre sono in corso ulteriori
accertamenti per l’identificazione di altri responsabili dei
danneggiamenti avvenuti durante il corteo.

corriere.it

MILANO – Tensione durante il corteo di protesta per lo sgombero del
centro sociale Cox 18, sabato pomeriggio nel centro di Milano. Dopo
aver attraversato il centro, i manifestanti si sono diretti nella zona
dei Navigli, da dove erano partiti e dove si trova la sede del centro
sociale. All’ingresso di via San Gottardo, bloccata dagli agenti in
tenuta anti sommossa, c’è stato un fitto lancio di petardi,
bottiglie e fumogeni. Un poliziotto è rimasto ferito per lo
scoppio di un grosso petardo: ha la mano ustionata ma le sue condizioni
non sono preoccupanti.

DUE DENUNCIATI – Due manifestanti sono stati denunciati a piede
libero per possesso di oggetti atti a offendere: un noto esponente di
area insurrezionalista e una ragazza di circa vent’anni. Nei loro zaini
c’erano mattoni, mazze e martelli. Tra gli episodi al vaglio della
Questura ci sono il danneggiamento di due bancomat, di due auto
parcheggiate, un tentativo di furto in un negozio in via Torino dove un
gruppo di ragazzi ha cercato di portare via la cassa, e il lancio di
oggetti contro i cordoni di polizia in corso San Gottardo.

FACINOROSI – Durante il passaggio del corteo sono stati lanciati
petardi e bottiglie contro la polizia, danneggiati negozi e infrante
vetrine. Gli autori sono una trentina di facinorosi, vestiti di nero e
con il volto coperto da cappucci e sciarpe, che il resto del corteo ha
tentato di isolare gridando «Bastardi, ci sputtanate».
Tensione anche in via Torino, dove i violenti hanno divelto alcuni
cestini dell’immondizia, portandoli in mezzo alla strada e dando fuoco
ad uno di essi. Poi hanno fatto irruzione nel negozio Bershka della
stessa via urlando «Tutto il vostro lusso è provocazione,
esproprio proletario e rivoluzione» e portando via della merce
dopo un diverbio con i responsabili della sicurezza. Sulle vetrine sono
stati disegnati simboli anarchici. È seguito un violento
diverbio, con spintoni e insulti, tra gruppi di manifestanti. Per
questa vicenda cinque persone tra i 23 e i 32 anni, appartenenti
all’area anarchica più intransigente, sono stati denunciati per
devastazione e saccheggio. Dura la reazione del vicesindaco De Corato:
«Porteremo tutti i responsabili dei disordini in tribunale, come
abbiamo fatto per i disastri di corso Buenos Aires del 2006». Per
tutto il pomeriggio di sabato il traffico cittadino è stato in
tilt e molte linee di tram e bus paralizzate.

PETARDI E FUMOGENI – In piazza Missori un manifestante ha lanciato
un petardo contro il cordone dei carabinieri, in via Mazzini altri
hanno lanciato un fumogeno nel locale bancomat di una filiale del Monte
dei Paschi di Siena, senza conseguenze. La vetrina di una filiale della
Banca di Roma in fondo a corso Italia è stata colpita con degli
oggetti ed è stato lanciato un petardo. Ci sono stati lanci di
petardi e imbrattamenti a banche e agenzie immobiliari. Le scritte:
«Nervi tesi fasci appesi» e «Fuoco alle
banche». Due ragazzi sono stati portati in Questura per
accertamenti sul materiale trovato nei loro zaini, poi sono stati
rilasciati.

«SIAMO DIECIMILA» – Il serpentone era aperto da un
gruppo di donne con lo striscione «La cultura non si
tocca», ha intonato cori contro l’amministrazione comunale, come
«Letizia Moratti non hai capito niente. Conchetta 18 non si
arrende». Secondo gli organizzatori alla manifestazione hanno
partecipato diecimila persone (4mila secondo le forze dell’ordine), tra
loro anche esponenti della sinistra critica e dei collettivi
studenteschi. Sui muri sono comparsi dei manifesti che ritraggono il
logo dell’Ecopass con al centro la foto del vicesindaco Riccardo De
Corato e la scritta: «Zona a pensiero limitato». Al corteo
c’era anche il regista Gabriele Salvatores, secondo cui lo sgombero del
Cox è «una cosa un po’ vigliacca e senza senso e con un
tempismo perfetto, visto che c’era una trattativa in atto».
«Il Conchetta mi sembra sia uno dei centri sociali milanesi che
ha sempre seguito la strada della cultura – ha aggiunto il regista,
amico di Primo Moroni, di cui il Cox conserva l’archivio sui movimenti
antagonisti -. Ai tempi del film Nirvana, tra l’altro, mi aiutarono
molto».

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