Sapienza in Onda: Tremonti ospite indesiderato!

«Un paese senza ricerca è un paese senza futuro»

Così ad inizio autunno il rettore della Sapienza
Frati aveva solennemente dichiarato, di fronte alla folla indignata di
studenti, la sua ferma contrarietà al taglio dei fondi per la
ricerca e l’istruzione.
Di contro il governo sosteneva che i
tagli fossero necessari per combattere quelle sacche di privilegio che
si annidavano nell’università e che impedivano ai giovani
studiosi meritevoli di emergere, sbandierando una fittizia crociata
contro i “baroni”, contro il cancro
dell’università. Dopo quelle dichiarazioni molto è
cambiato.

È montata l’Onda. Al grido di “noi
la crisi non la paghiamo!”, abbiamo deciso di scendere in piazza
contro una condizione di precarietà diffusa e contro una legge,
la 133, che distrugge l’università pubblica provocando
subito drastici aumenti delle tasse (conseguenti visti i tagli di 1,5
miliardi di euro previsti dalla legge) e inasprendo i blocchi sia
all’accesso che durante tutto il percorso formativo tramite
numeri chiusi alla triennale e alla specialistica. Partito dalla
denuncia dei processi di lunga data di dequalificazione dei saperi, di
distruzione di ogni forma di diritto allo studio e dalla decisione di
organizzare autonomamente la propria esperienza formativa, il movimento
studentesco si è poi allargato alla rivendicazione di nuove
forme di Welfare adeguate a tutte quelle figure sottoposte alle nuove
tipologie di lavoro precario, che ormai ha definitivamente fagocitato
l’università diventandone il modello e che noi
assolutamente rifiutiamo.

Ebbene, quali sono le risposte delle istituzioni e dell’accademia alla riscossa degli studenti?

Assistiamo ad una repentina e scontata convergenza tra
governo e università, palese anzitutto nelle dichiarazioni
congiunte del sindaco di Roma, esponente di spicco della maggioranza, e
il rettore Frati sui pochi facinorosi che terrebbero in ostaggio
l’università. Le mistificazioni della potenza espressa
dall’Onda che ci hanno atteso alle soglie del nuovo anno sono il
risvolto retorico di un tentativo di normalizzare le mobilitazioni,
riducendo ad un tempo le conquiste di spazi di indipendenza e di
decisione strappate dagli studenti all’attuale ma anche al
precedente governo dell’università. Normalizzazione che di
fatto si intreccia con la volontà di riaffermare
l’autorità della casta baronale, come se questo bastasse a
frenare i processi di autonomia già in atto. Infatti con
l’inizio del nuovo anno ecco comparire il nuovo regolamento sulle
attività degli studenti, che addirittura istituisce commissioni
per valutare la liceità delle libere attività promosse,
organizzate e autogestite dagli studenti. Un altro statuto su cui
già si ripiega la curva dell’Onda.

Insomma, come si suole dire, il re è nudo! Ecco
che di fronte al rischio concreto del cambiamento si reagisce con la
convergenza tra baroni e governo!

Tutto ciò porta dritti al 16 febbraio, quando
sarà invitato a tenere un seminario sulla crisi proprio il
ministro Tremonti, autore materiale dei tagli al mondo della formazione
e responsabile dell’accelerazione della dismissione del Welfare.
Tramite la 133 e non solo, il ministro ha infatti promosso un attacco
trasversale al mondo della formazione, ma ha anche appoggiato un
inasprimento delle condizioni di precarietà nei luoghi di lavoro
riservando i finanziamenti per le grande imprese e le banche.

Questo attacco generalizzato alle principali risorse
del paese è stato respinto con forza da tutte quelle
realtà che hanno costituito l’Onda, come le scuole
primarie e secondarie, i comitati di lotta territoriali, lavoratori e
migranti, precari e studentesse. Proprio questa convergenza ha reso
possibili un ampliamento ed un avanzamento del conflitto. Anche nella
giornata di contestazione a Tremonti, il 16 febbraio, pensiamo che
debba tornare a farsi sentire tutta quella complessità che si
è espressa nei mesi scorsi nell’opposizione alle politiche
governative, per non pagare la crisi!

Il 16 febbraio l’università La Sapienza
patrocinerà le misure che questo governo ha elaborato per uscire
dalla crisi e che invece ci colpiscono direttamente.

Come mancare a questi festeggiamenti per una
riconciliazione così promettente? Certamente ospiti inattesi,
brinderemo anche noi alla crisi, ricordando che chi ha determinato il
disastro attuale e si è sottratto al confronto con gli studenti
neanche a carnevale può pensare di essere ospite gradito nella
nostra università.

Tremonti: sei un ospite indesiderato!

Facciamo pagare la crisi a Tremonti
tutti alla Sapienza
16 febbraio h 9.00 Piazzale della Minerva

Studenti e studentesse della Sapienza in Onda

Link
www.uniriot.org

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