Ennesime denunce per “Stampa Clandestina”

La notte scorsa (giovedì 27 marzo 2008),
4 anarchici sono stati fermati intorno all’1:00 lungo il viale Mellusi
da agenti della polizia. I compagni, dopo una birra, si stavano
incamminando verso casa.

Avevano detto si trattasse di un normale controllo di polizia. Non
era così. I quattro sono stati trasferiti in questura e trattenuti per
più di 3 ore in quanto indagati di aver affisso lungo la strada in cui
sono stati fermati manifesti antielettorali.

Al momento del loro fermo i compagni non erano in possesso di alcuno
strumento per poter affiggere manifesti, nè degli stessi manifesti
ritrovati sul posto.

La scientifica ha proceduto all’identificazione di due di loro per
mezzo di foto segnaletiche e impronte digitali, per una compagna tale
trattamento è stato "evitato", mentre il quarto aveva già lasciato la
sua foto ricordo qualche anno fa.

Durante l’interminabile attesa, gli agenti dopo una ricognizione sul
posto, sono ritornati in questura con un secchio di colla liquida ed
una pennellessa oltre che con una decina di altri manifesti del tipo
ritrovato.

In tre sono stati denunciati per "Stampa clandestina", nonostante i
manifesti ritrovati fossero provvisti regolarmente delle indicazioni di
stampa (cicl. in prop. in via …), e nonostante, come già detto, al
momento del fermo "gli indagati" fossero sprovvisti di qualsivoglia
strumento per l’affissione.

In una città in cui i manifesti del Pd, del PdL, dell’Udeur, di Gesù
Cristo e la Madonna sono affissi "abusivamente" fin dentro alle nostre
case, sui muri dei palazzi pubblici e non, ci viene "maliziosamente" da
pensare, che le ennesime denunce di questo tipo, non siano
semplicemente un caso, dovuto alla sfortuna degli anarchici beneventani
che ogni volta che escono di casa devono sbattere il proprio muso
contro alcuni brutti grugni, ma una chiara manovra che vuole processare
le idee, ed impedire ad ogni modo che esse possano diffondersi per
mezzo stampa, alzando di conseguenza inevitabilmente il livello dello
scontro e spingendo con inutili provocazioni i rivoluzionari a compiere
"mosse false".

Gruppo Anarchico "Senza Patria", Benevento, per il momento da nessun luogo

http://gaa.noblogs.org

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Tokyo nega il visto a Toni Negri

In migliaia lo aspettavano per sentirlo parlare di Spinoza, Foucault e
Deleuze, di globalizzazione, metropoli e moltitudine, comunanza e
singolarità, intellettualità di massa. Erano pronti a pagare 1.500 yen
(circa 10 euro) per assistere alle sue conferenze organizzate dalle
università di Tokyo e di Kyoto e dall’International House of Japan, una
grande istituzione culturale nazionale. Ma il Giappone gli ha negato
clamorosamente il visto, peraltro non richiesto ai cittadini europei, e
così Toni Negri ha rinunciato ad un viaggio che preparava ormai da un
anno. «È una provocazione incomprensibile, un atto autoritario
completamente idiota, fondato sulla continuità con vecchi demoni.
Sarebbe ora che la smettessero», ha commentato "il professore" dalla
sua residenza in campagna alle porte di Parigi, città dove attualmente
vive quando non è a Venezia.
«Per sei mesi ci hanno detto che non
c’era bisogno di visto d’ingresso, come effettivamente è per gli
europei», racconta Negri, che avrebbe dovuto partire con la sua
compagna Judith Revel, anche lei impegnata in una serie di conferenze.
In effetti il sito dell’ambasciata conferma: nessun visto per i
cittadini Ue, in soggiorno non lavorativo. «Ma due giorni prima della
partenza prevista per il 19 marzo, inaspettatamente ci hanno chiesto di
presentare una serie di documenti: inviti, biglietti, programmi –
continua Negri che ha inviato ai suoi amici giapponesi una lettera per
raccontare l’accaduto – L’ho fatto, ma il giorno dopo mi hanno chiesto
di presentare tutta la documentazione sul mio stato giuridico dagli
anni ’70 in poi.
Gli ho risposto che si tratta di 25 mila pagine,
scritte in italiano e che non avrei mai potuto ottenere da Parigi in 24
ore». «Il governo giapponese non ha rifiutato il visto d’ingresso a
Toni Negri, ma è stato lui che durante il processo di acquisizione dei
dati ha rinunciato», ribattono dall’ambasciata.
Ma Negri non ci
sta: «Che nessuno dica che abbiamo rinunciato al viaggio: non si
rinuncia, quando quello che viene chiesto è impossibile da fornire». In
Giappone – dove Negri era atteso da persone come il filosofo Yoshi
Ichida e la critica d’arte Kazue Kobata – sono stati tradotti quasi
tutti i suoi libri. E opere come «Impero» o «Moltitudine», scritte con
Michael Hart, sono più lette che in Italia.
L’International House
lo presenta on line come fece «Time»: uno dei «saggi del XXI secolo».
Il clima nel paese del Sol levante non è dei migliori in vista del G8
di luglio. E per il governo è più facile accogliere un Fujimori, il
dittatore peruviano con doppia nazionalità che si rifugiò a Tokyo, o
Delfo Zorzi, oggi Hagen Roy, indagato per la strage di Brescia. «Non
cominciamo con gli opposti estremismi – ribatte Negri – Io non sono un
assassino, non ho ucciso Moro e ho pagato per le cose di cui sono stato
accusato. È ora di finirla con i fantasmi del passato».

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Lista dei Prigionieri eco-animalisti

Prigionieri eco-animalisti a cui scrivere per sostegno
Aggiornamento al 23/03/2008

ITALIA

GRUPPO ECOLOGISTA DI VIA DEL CUORE

Il 4 maggio 2006 sono stati effettuati numerosi arresti fra le fila del gruppo anarchico ecologista Il Silvestre di Pisa.
L’accusa
e’ di reati a scopo eversivo ed in particolare sono accusati di un
attentato dinamitardo ai danni di un traliccio dell’alta tensione.

Attualmente
Silvia e Costa sono agli arresti domiciliari restrittivi, Betta e
Mariangela hanno l’obbligo di firma, Daniele e’ in carcere (per
un’altra inchiesta), Alice ha l’obbligo di dimora e rientro notturno,
Federico e’ sotto sorveglianza speciale, mentre gli altri sono liberi
(con il divieto di dimora a Pisa).
Con un colpo di scena
nell’udienza del 29 ottobre e’ stato annullato, per difetto di
competenza, l’udienza preliminare che ad aprile aveva visto rinviare a
giudizio tutte le compagne ed i compagni. La nuova udienza preliminare
e’ stata fissata per il 24 aprile 2008, a quasi 2 anni dagli arresti.

Il 16 giugno Daniele e Francesco sono stati arrestati con l’accusa di rapina e ricettazione.

Per scrivere ai prigionieri:

Daniele Casalini
Casa Circondariale
via Burla 59
43100 Parma

Francesco Gioia
C.C. Sollicciano
via Girolamo Minervini 2/R
50142 Firenze Sollicciano (FI)

Per sostegno economico:

conto corrente postale n.72208614 intestato a Drovandi Luca

Per contattatti: Casella Postale 351, Livorno Centro, 57123 Livorno , email: anarchicisolidali@virgilio.it


FUORILUOGO

Il
13 ottobre 2007 sono stati arrestati 5 fra compagni e compagni legati
al Fuoriluogo di Bologna che avevano cercato di impedire un TSO
(Trattamento sanitario Obbligatorio) su una ragazza che si era
seplicemente addormentata in strada. Alla convalida degli arresti Magda
e Manu furono mandate ai domiciliari, mentre Christian (Faco), Andrea
(Texino) e Federico in carcere.
Nei giorni seguenti altri compagni
sono stati tratti in arresto e processati per direttissima perche’
colti a vergare scritte in solidarieta’ degli arrestati. A Juan e
Miroslav (Bogu) 10 mesi e sono attualmente in carcere, a David, Belle
ed Alessio 4 mesi ed il divieto di dimora a Bologna.
Il 23 novembre Magda e’ stata condotta al carcere La Dozza perche’, dicono, non ha risposto ad un controllo notturno.
Il
31 gennaio sono stati compiuti altri tre arresti sempre con le solite
accuse con in piu’ "l’aggravante" di essersi dimostrati solidali con i
compagn* arrestati. Cosi’ Sirio e’ stato condotto a La Dozza e Sara e
Sabo ai domiciliari.
Al momento Bogu, Texino, Federico, Sirio, Faco,
Sara e Magda e Magda sono ai domiciliari, Sabo e’ stato scarcerato
mentre Juan rimane in carcere:

Per scrivere:

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale Poggioreale
Via Nuova Poggioreale, 177
80183 Napoli

Per maggiori informazioni: www.informa-azione.info

GRAN BRETAGNA

JOHN, JON, KERRY e JOSEPHINE

A
fine settembre 4 attivisti inglesi sono stati arrestati con l’accusa di
ricatto nei confronti della famiglia Hall, proprietaria
dell’allevamento di cavie da laboratorio Newchurch guinea pig farm.
L’accusa e’ legata alla sottrazione del cadavere di Gladys Hammond,
appartenente alla famiglia degli allevatori.
Il 10 aprile 2006 i 4
hanno patteggiato..la condanna definitiva e’ arrivata a maggio: 12 anni
per John, Jon e Kerry e 4 anni per Josephine.

Il 15 marzo 2007
c’e’ stato l’appello, ma nonostante l’assurdita’ delle accuse e della
condanna, non c’e’ stata riduzione della pena.

Scrivere lettere di supporto a:

John Smith #TB4887
HMP Lowdham Grange
Lowdham
Nottingham NG14 7DA
UNITED KINGDOM

Jon Ablewhite #TB4885
HMP Lowdham Grange
Lowdham
Nottingham NG14 7DA
UNITED KINGDOM

Kerry Whitburn #TB4886
HMP Lowdham Grange
Lowdham
Nottingham NG14 7DA
UNITED KINGDOM

Josephine Mayo e’ ancora in carcere, ma per motivi di studio ha chiesto di essere tolta dalle liste dei progionieri.


SARAH GISBORNE

ImageSarah
e’ stata condannata per "cospirazione per causare danni criminali". E’
stata condannata a ben 6 anni e mezzo, condanna molto molto piu’
pesante rispetto al reato contestato. Da notare che lo stesso giorno in
quel tribunale hanno condannato a 5 anni una donna che aveva ucciso il
proprio figlio.
Al successivo processo di appello la pena di Sarah e’ stata abbassata di 1 anno.

Leggi una lettera di Sarah al movimento

Scrivere a:

Sarah Gisborne #LT5393
HMP Downview
Sutton Lane
Sutton Surrey SM2 5PD
UNITED KINGDOM


SHAC UK

In
varie ondate repressive sono diversi gli attivisti inglesi finiti in
carcere a seguito della loro partecipazione alla Campagna SHAC.
E’
abbastanza evidente che un movimento radicale con numerose vittorie
alle spalle faccia paura sopratutto considerando che Huntingdon Life
Sciences dal colosso che era si ritrova quasi al collasso salva solo
grazie all’appoggio costante del governo inglese.
Ma cio’ non deve
spaventare, anzi deve spingere tutti noi ad un maggiore impegno perche’
l’obiettivo e’ vicino, basta solo volerlo.

DONALD CURRIE

E’
stato arrestato il 30 marzo 2006 per possesso di materiale incendiario.
Il suo arresto e’ legato agli attacchi alla PDP Courier, cliente HLS, e
alla Wilton Box Company, che costruisce box per il trasporto di animali
ai laboratori.
Il 7 dicembre 2006 e’ stato condannato a 12 anni.
Don ha tre figli e 2 cani che gli mancano tantissimo, quindi non facciamogli mancare il nostro supporto.
Per scrivergli:

Donald Currie #A3660AA
HMP Parkhurst
Newport
Isle of Wight PO30 5NX
UNITED KINGDOM


MARK, SUZANNE e TERESA

Sono
stati condannati a pene pesantissime solo per essere attivisti della
campagna SHAC. Picchetti e cartelli contro aziende legate ad HLS sono
stati considerati atti di terrorismo gravissimi e cosi’ nel marzo 2007
Mark e’ stato condannato a 4 anni, sua moglie Suzanne a 2 anni e mezzo
e Teresa a 15 mesi. Mark e Suzanne hanno due figlie adolescenti.
Teresa e’ stata trasferita agli arresti domiciliari da luglio 2007 e Susanne dal 23 gennaio.
Mark ha chiesto di essere tolto dalle liste dei prigionieri


GREG, NAT ed HEATHER

Nell’ambito
di un’operazione poliziesca europea sono stati tratti in arresto per
"cospirazione finalizzata alla estorsione" legata alla campagna SHAC,
Gregg, Natasha e Heather. Ad ottobre le misure cautelari sono state
confermate e rimarranno quindi in carcere almeno fino a giugno 2008,
quando dovrebbe esserci il processo.
Per Nat l’attuale detenzione e’
stata trasformata da preventiva in definitiva perche’ gia’ condannata
precedentemente per un altro reato (ingiurie a dei cacciatori).
I loro indirizzi:

Natasha Avery (NR8987)
HMP Bronzefield
Woodthorpe Road
Ashford
Middx TW15 3JZ
UNITED KINGDOM

Heather Nicholson (VM4859)
HMP Bronzefield
Woodthorpe Road
Ashford
Middx TW15 3JZ
UNITED KINGDOM

Gregg Avery (TA7450)
HMP Winchester
Romsey Road
Winchester
SO22 5DF
UNITED KINGDOM


MEL BROUGHTON

Il 14 dicembre 2007 e’ stato rinviato a giudizio Mel Broughton, attivista di SPEAK.
Le
accuse per lui sono di incendio doloso (relativamente a due attacchi
incendiari al Queens College nel 2006 ed al Templeton College nel
2007), invio di lettere minatorie e trasporto di materiale esplosivo.
Per scrivere a Mel:

Mel Broughton (TN9138)
HMP Woodhill
Tattenhoe Street
Milton Keynes
Bucks MK4 4DA
UNITED KINGDOM


USA

JEFFREY "FREE" LUERS

ImageJeffrey
Luers, detto Free e’ stato condannato a 22 ANNI E 8 MESI per l’incendio
di 3 SUV (Sport Utility Vehicles – autovetture particolarmente nocive e
contro le quali in USA ed adesso anche in Europa c’e’ una battaglia sia
"istituzionale" delle associazioni ambientaliste sia azioni dirette).
Nell’incendiare
i tre veicoli, Free aveva utilizzato tutti gli accorgimenti necessari
affinche’ non ci fossero altri danni. Cosi’ e’ stato ed infatti dopo
nemmeno mezz’ora l’incendio era finito. Nonostante questo il tribunale
dell’Oregon ha comminato a Free una pena detentiva di 22 anni e 8 mesi.
E’
del tutto evidente che non sia stato punito l’atto, ma l’idea politica
di Free. Lo stesso tribunale ha comminato una pena di 15 ad un uomo che
ha ucciso due persone con una scure, 13 anni per lo stupro di diverse
ragazze di meno di 16 anni ecc ecc.
Attualmente a Free vengono
negate le visite in carcere perche’ le periodiche analisi delle urine
(con cui viene controllato se un detenuto fa uso di sostanze
stupefacenti) sono risultate "annacquate"..a nulla e’ servito
dimostrare che non erano state sabotate ma che nella realta’ l’addetto
carcerario aveva fatto bere troppa acqua a Free prima dell’esame.
Il
14 febbrario 2007 la Corte d’Appello ha deciso di rivedere la sentenza,
dopo molti rimandi l’udienza si e’ tenuta e la pena complessiva e’
stata di 10 anni (13 anni in meno della precedente), quindi Jeff sara’
libero a dicembre 2009.
Per ulteriori informazioni: http://www.freefreenow.org
Per scrivere a Free:

Jeff Luers #13797671
CCCI
PO Box 9000
Wilsonville, OR 97070
USA


GRANT BARNES

Grant
Barnes, 24 anni, e’ stato condannato il primo agosto 07 alla pesante
pena di 12 anni di reclusione per l’incendio di 7 SUV.
Secondo
l’accusa, Barnes avrebbe costruito gli ordigni basandosi sulle
istruzioni trovate su un sito internet legato all’ALF ed all’ELF.
I 7 SUV sono andati a fuoco senza che nessuna persona o altri oggetti venissero danneggiati.
Per scrivergli:

Grant Barnes #137563
San Carlos Correctional Facility
PO Box 3
Pueblo, CO 81002
USA


SHAC-7

Gli SHAC-7 sono 6 attivisti americani condannati in base al Federal Animal Enterprise Terrorism Act.
I
6 attivisti sono stati condannati perche’ ritenuti responsabili di
"disturbo fisico" ad Huntingdon Life Sciences perpetrato attraverso il
sito american della campagna. (maggiori info).
Le
condanne giunte a settembre sono state durissime: 72 mesi per Kevin, 52
mesi per Lauren, 48 per Jacob, 36 mesi per Joshua, per loro ulteriori 3
anni di liberta’ vigilata; 36 mesi per Andrew e 12 mesi + 1 giorno per
Darius. Tutti sono stati condannati alla pena pecuniaria di 1milione di
dollari.
E’ possibile seguire la faccenda e dare supporto consultando il sito di supporto: www.shac7.com
Darius
e’ stato rilasciato a fine settembre 2007 dopo aver scontato l’85%
della pena, mentre gli altri rimangono in carcere. Ecco i recapiti a
cui scrivere:

JAKE CONROY

ImageCondannato a 4 anni.
Sito di supporto: www.supportjake.org
Email contatto: lettersforjake@shac7.com

Indirizzo:

Jacob Conroy #93501-011
FCI Victorville Medium I
Federal Correctional Institution
P.O. Box 5300
ADELANTO, CA 92301
USA

LAUREN GAZZOLA

ImageCondannata a 4 anni e 4 mesi.
Sito di supporto: www.supportlauren.com
Email contatto: lettersforlauren@shac7.com

Indirizzo:

Lauren Gazzola #93497-011
FCI DANBURY
Federal Correctional Institution
ROUTE #37
DANBURY, CT 06811
USA

JOSHUA HARPER

ImageCondannato a 3 anni.
Sito di supporto: www.joshharper.org
Email contatto: lettersforlauren@shac7.com

Indirizzo:

Joshua Harper #29429-086
FCI SHERIDAN
Federal Correctional Institution
P.O. BOX 5000
SHERIDAN, OR 97378
USA

KEVIN KJONAAS

ImageCondannato a 6 anni.
Sito di supporto: www.supportkevin.com

Indirizzo:

Kevin Kjonaas #93502-011
FCI SANDSTONE
P.O. BOX 1000
SANDSTONE, MN 55072
USA

ANDREW LLOYD STEPANIAN

ImageCondannato a 3 anni.
Sito di supporto: www.andystepanian.com
Email contatto: lettersforandy@shac7.com

Indirizzo:

Andrew Lloyd Stepanian #26399-050
FCI BUTNER MEDIUM II
Federal Correctional Institution
P.O. BOX 1500
BUTNER, NC 27509
USA


The Green Scare

I
primi di dicembre 2005 in USA si e’ aperto quello che e’ stato chiamato
successivamente "The Green Scare", la "paura verde" in ricordo di
quello che fu negli anni 40-50 "the Red Scare" (la paura rossa)..allora
i perseguitati erano i "comunisti", oggi in USA il pericolo numero uno
sono gli ecologisti..tanto che sembra che le risorse spese per fermare
questi pericolosissimi soggetti che non uccidono nessuno ma semmai
salvano vite siano ben maggiori di quelle spese sul territorio
americano per arginare il terrorismo islamico.
Durante questi mesi
sono stati numerosi gli arresti, numerose le accuse..purtroppo numerosi
anche gli imputati che hanno deciso di collaborare con la "giustizia".
Bill Rodgers, uno dei primi arrestati, si e’ suicidato in carcere lasciando un vuoto incolmabile dietro di se.
Nonostante
siano fatti diversi c’e’ da ricomprendendere in questa ondata di paura
"verde" anche Free e gli SHAC-7..nel primo caso abbiamo una condanna a
22 anni per l’incendio di 3 SUV (incendio che grazie alle precauzioni
non ha causato alcun danno collaterale), nel secondo abbiamo la
previsione di una pesante condanna per il reato di dissentirecontro le
torture della vivisezione ed in particolare contro il centro di torture
HLS.
E’ evidente che in USA (e purtroppo anche in altri paesi,
compresa l’Italia) il potere ha scelto di combattere duramente contro
la rivoluzione sociale dichiarando guerra aperta a chi intende lottare
per la liberazione della Terra.

Raccolta articoli:

I siti di supporto:

I prigionieri

ERIC MCDAVID

Eric
e’ stato arrestato insieme a Lauren Weiner ed a Zachary Jenson il 13
gennaio 2006 con l’accusa di aver pianificato azioni ALF/ELF.
Per
aumentare la pressione su di loro il carcere non gli assicurava pasti
vegetariani/vegan, questo era particolarmente pericoloso per Lauren che
avendo seri problemi di salute ha necessita’ di una dieta molto
controllata.
Lauren e’ stata scarcerata sotto cauzione ed
attualmente si trova agli arresti domiciliari sotto la custodia della
sua famiglia nello stato di New York. Fra le varie condizioni per il
rilascio, a Lauren e’ vietato avere rapporti con i suoi coimputati e
con qualunque persona/gruppo/associazione legati all’ambientalismo. Per
questa ragione i suoi avvocati hanno chiesto di non attivare alcuna
azione di solidarieta’ e sostegno per lei. Il 30 maggio Lauren ha
cominciato a collaborare con le autorita’, piu’ nessun sostegno per lei.
A Zachary e ad Eric sono stati negati gli arresti domiciliari.

Dal luglio 2006 Zachary ha scelto di collaborare con le autorita’; piu’ nessun sostegno per lui.

Eric
ha intrapreso uno sciopero della fame di piu’ di 20 giorni perche’ non
gli veniva assicurato un pasto vegan. Le numerose lettere e chiamate al
carcere hanno avuto l’unico risultato di farlo visitare da un
nutrizionista. Questi ha, ovviamente, dato l’indicazione di fornigli
almeno 2 proteine vegan diverse ogni giorno.
Per alcuni mesi
sembrava che la situazione cibo non fosse piu’ un problema per Eric, ma
adesso sono ricominciati i problemi e da settembre 2007 non ha piu’ ne’
un pasto vegan ne’ assistenza medica.
A fine settembre 2007 si e’
svolto il processo per i fatti di cui e’ accusato Eric. Dalla
testimonianza dell’infiltrata dell’FBI e della collaboratrice Lauren,
si capisce chiaramente che le azioni sono state spinte ed agevolate
dall’infiltrata stessa. Nonostante questo Eric e’ stato condannato per
aver pianificato attacchi incendiari a strutture di proprietà del
governo, quali la diga Nimbus e un laboratorio di alberi Geneticamente
Modificati gestito dal Servizio Forestale. La pena andra’ dai 5 ai 20
anni, l’udienza per la sua enunciazione e’ stata spostata dal 6
dicembre al 10 gennaio 2008.
Le condizioni di Eric continuano a non
essere buone, non gli viene assicurata una dieta vegan e nemmeno le
cure mediche. Solo dopo 2 settimane di scioperto della fame ha avuto la
vosita di un cardiologo, ma le cure che gli ha prescritto gli vengono
ancora negate.
Per Eric e’ stato aperto un sito di supporto: www.supporteric.org.

Per scrivere ad Eric:

MCDAVID, ERIC X-2972521 4E 231A
Sacramento County Main Jail
651 "I" Street
Sacramento, CA 95814
USA

NATHAN GRASER BLOCK, JOYANNA LYNN ZACHER

Nathan
e Joyanna sono stati arrestati il 24 febbraio con l’accusa di aver
partecipato all’attacco incendiario del 2001 alla Jefferson Poplar Tree
Farm (Azienda di legnami).
Joyanna e Nathan sono state entrambe condannate ai primi di giugno 2007 a 7 anni ed 8 mesi. Per scrivere loro:

Nathan Block #36359-086
FCI Lompoc
Federal Correctional Institution
3600 Guard Road
Lompoc, CA 93436
USA

Joyanna Zacher #36360-086
FCI Dublin
Federal Correctional Institution
5701 8TH St – Camp Parks – Unit F
Dublin, CA 94568
USA

E’ possibile contattare il loro supporto all’indirizzo email: supportersofnathanandjoyanna@gmail.com

DANIEL McGOWAN

Daniel
e’ stato arrestato a gennaio 2006 con l’accusa di aver partecipato a
diverse azioni ELF in Oregon. A giugno ’07 e’ stato condannato a 7 anni
di reclusione. Daniel faceva volontariato presso un centro che da
supporto legale e morale a donne maltrattate, inoltre si e’ sempre
distinto per la sua attivita’ di supporto verso i progionieri politici.
La sua amicizia con Jeff Free Luers e’ stata usata contro di lui come
aggravante.
Daniel, che era stato scarcerato, adesso e’ di nuovo in carcere per scontare la pena. Per scrivergli:

DANIEL McGOWAN #63794-053
UNIT I
FCI SANDSTONE
P.O. BOX 1000
SANDSTONE MN 55072
USA

Sito di supporto: www.supportdaniel.org

JONATHAN PAUL

Jonathan e’ stato condannato per l’incendio di un mattatoio a 5 anni ed un mese.
Di seguito l’indirizzo a cui scrivergli:

Jonathan Paul #07167-085
FCI Phoenix
Federal Correctional Institution
37910 N 45th Ave
Phoenix, AZ 85086
USA

Per scrivere al suo supporto:

Friends and Family of Jonathan Paul
PMB# 267
2305 Ashland St., Ste. C
Ashland, OR 97520
USA

oppure: friendsofjonathanpaul@yahoo.com

BRIANNA WATERS

Brianna
e’accusata di diversi incendi rivendicati dall’ELF. E’stata condannata
ai primi di marzo 2008, la sua pena verra’ annunciata il 30 maggio,
rischia da 5 fino a 20 anni di carcere.
Incredibilmente il giudice ha deciso la sua immediata carcerazione per il pericolo di fuga e di reiterazione dei reati.
E’ importante sostenere Brianna in questo momento particolarmente difficile:

Briana Waters 36432-086
FDC – Seatac
Federal Detention Center
P.O. Box 13900
Seattle, WA 98198
USA


JOSHUA ROSENBERG

Joshua, 29 anni, e’ stato arrestato dalla polizia di Austin il 10 settembre.
E’
accusato di essere tornato alcune ore dopo una protesta contro un
ristorante che serve fois gras, e di aver infranto le sue vetrine.
Per scrivergli:

Joshua Rosenberg – 11/16/1977
Travis County Correctional Complex
3614 Bill Price Road
Del Valle, TX 78617
USA


SVEZIA

ATTIVISTI

A maggio 2007 tre attivisti svedesi sono stati arrestati con l’accusa di aver liberato alcuni conigli da un allevamento.
Tutti e tre sono sotto custodia.
Per ragioni legali non possono essere identificati. In ogni caso il supporto e’ ben gradito ed e’ possibile scrivere a: brevtillknivsta@yahoo.se


SVIZZERA

MARCO CAMENISH

ImageMarco
Camenisch e’ un ribelle ecologista, attivo nel movimento di lotta
antinucleare dalla fine degli anni ’70. Venne arrestato nel 1980 con
l’accusa di aver sabotato alcune centrali atomiche svizzere e
condannato ad una pena di 10 anni. Durante il processo Marco lesse una
dichiarazione in cui rivendicava l’azione e la inseriva nella protesta
contro la distruzione dell’ambiente naturale dei Grigioni e contro il
colonialismo di questa regione da parte dell’azienda elettrica Nok.
Nel
1981 Marco riusci’ ad evadere dal carcere di Regensdorf (Zurigo –
Svizzera) in compagnia di altre 5 persone. Durante la fuga un secondino
fu ucciso ed un altro seriamente ferito. Marco non ebbe alcuna
responsabilita’ di questo, anche se e’ stato processato anche per
questo fatto.
Marco riparo’ in Italia dove, sotto il nome di Martino, riusci’ a vivere libero per 10 anni.
Nel 1989 la polizia federale svizzera ed i media incolpano Marco dell’uccisione di una guardia di frontiera a Brusio.
Nel
novembre 2002 i Carabinieri toscani lo catturano nei pressi di Massa,
solo una scarica di mitraglietta ha potuto interrompere la sua liberta’.
In
Italia viene accusato del sabotaggio di diversi tralicci avvenuti negli
anni della sua latitanza e di alcuni sabotaggi avvenuti dopo il suo
arresto, per l’accusa lui era l’unica mente di tutti i sabotaggi.
Venne
condannato a 12 anni, 12 anni passati da un carcere all’altro dove
subiva ogni tipo di soprusi ed angherie nel tentativo di fiaccarne
l’identita’ e la coerenza e di stroncare ed intimidire la fitta rete di
solidarieta’ militante ed affettiva nei suoi confronti.
Nell’aprile
del 2002, Marco e’ stato estradato in Svizzera, dove oltre a dover
finire di scontare la pena gia’ inflittagli, doveva anche affrontare
due processi per omicidio.
Nel 2004 e’ stato condannato a 17 anni
per l’uccisione del secondino di Regensdorf, mentre per l’uccisione
della guardia di frontiera di Brusio l’accusa non e’ riuscita ad
inventarsi niente di credibile.
Il 13 marzo 2007 la Corte di Assise
di Zurigo ha discusso il ricorso presentato da Marco per la riduzione
della pena. Contemporaneamente e’ stata discussa la richiesta del
procuratore Ulrich Weder volta ad ottenere l’internamento a tempo
indeterminato per Marco, essendo a suo dire, pericoloso e capace di
commettere delitti efferati. La richiesta del procuratore e’ stata
respinta, e la pena per Marco e’ stata ridotta da 17 a 8 anni.
Questo
significa che Marco sara’ libero al piu’ tardi nel 2018 (se gli verra’
riconosciuta la buona condotta sara’ fuori nel 2012).
Per capire
qualcosa di piu’ circa la personalita’ di Camenish e’ possibile leggere
"Achtung Banditen! – L’ecologismo radicale di Marco Camenisch" a cura
di Piero Tognoli con l’introduzione di John Zerzan – Edizioni Nautilus
Per scrivere a Marco:

Marco Camenisch
Postfach 3143
CH-8105 Regensdorf
Switzerland


CANADA

BETTY KRAWCZYK

Betty
e’ una nota ecologista canadese di 78 anni che ha partecipato a molte
lotte contro la deforestazione e per le quali ha gia’ passato tre anni
in carcere.
Al momento si trova nuovamente in prigione per aver
partecipato alla resistenza contro la costruzione di strutture
olimpiche nella zona di Eagleridge Bluffs, vicino a Vancouver,
territorio tradizionale della tribu’ Squamish.
Per scriverle:

Betty Krawczyk
Alouette Correctional Centre for Women
P.O. Box 1000 Maple Ridge
BC V2X 3K4
Canada


SPAGNA

SOS ITOIZ

Alla
fine degli anni ’90 nacque ad Itoiz, nei Paesi Baschi, nacque un gruppo
di resistenza contro la costruzione di un’enorme diga. A fianco delle
iniziative pubblich e popolari, un gruppo di persone decise di sabotare
la costruzione della distruttiva diga tagliando degli enormi cavi che
tennero il cantiere fermo a lungo.
Durante l’azione furono fermate e
pestate 8 persone che si diedero alla latitanza prima del processo (che
li ha visti tutti condannati).
Dopo Ibai Ederra (catturato nel 2004), e’ stato trovato anche Julio Villanueva.
Per maggiori informazioni: www.tmcrew.org/int/itoiz (in italiano) e www.sindominio.net/sositoiz

Per scrivere ai prigionieri:

Ibai Ederra
Carcel de Pamplona
C/San Roque. Apdo. 250
31080 – Iruñez – Pamplona (Navarra)
España

Julio Villanueva
C.P. Prision De Pamplona
31080 Iruna (Navarra)
España

 

 

http://veganlink.antifa.net/hp/index.php?option=com_content&task=view&id=1215&Itemid=27

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Nazirock, viaggio nell’estrema destra ·

Nazirock, viaggio nell’estrema destra ·

Un’opera di Claudio Lazzaro, già autore di Camicie Verdi sulla Lega Nord

Nazirock, viaggio nell’estrema destra

Il film distribuito dal 3 aprile dalla Feltrinelli con allegato un libro. Per capire prima di giudicare

Un
documentario nella destra radicale, che in Italia ha un bacino di mezzo
milione di voti. Consensi che, con questa legge elettorale, possono
diventare determinanti per decidere chi governerà il Paese.
Claudio Lazzaro, già autore di Camicie verdi (sulla Lega), ha
girato Nazirock – Il contagio fascista tra i giovani italiani,
film documentario di 75 minuti che verrà distribuito a partire
dal 3 aprile dalla Feltrinelli Real Cinema, con allegato un libro con
testimonianze di Furio Colombo, Antonio Pennacchi, Ugo Maria Tassinari
e altri.

Lo
spunto è il Campo d’Azione, raduno annuale di Forza Nuova,
che si è tenuto a Marta, in provincia di Viterbo, nel 2006. Una
sorta di Nashville di estrema destra, alla quale partecipano le bande
di «rock identitario» ed esponenti delle formazioni
radicali di mezza Europa. Nel film si mostra anche la manifestazione
del centrodestra del 2 dicembre 2006 contro Prodi: tra gli oratori
c’è Luca Romagnoli, leader della Fiamma Tricolore, che con
Alessandra Mussolini e Roberto Fiore si è unito in un cartello
di destra. Poi la telecamera torna sul palco di Marta, dove si
alternano personaggi come Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni per la
strage di Bologna, e Andrea Insabato, condannato per l’attentato
al Manifesto. Si parla di «cataclisma multirazziale», di
«uomo nuovo», di «caccia ai vigliacchi».

Il clip del film

«Ho il cuore nero»: viaggio dentro i raduni di Forza Nuova

Si
sentono gli Hobbit cantare: «Ho il cuore nero, me ne frego e
sputo in faccia al mondo intero». Si vedono i banchetti con i
gadget: decalcomanie naziste, stemmi con la faccia di Hitler, immagini
di Mussolini. Ma ci sono anche interviste ai giovani militanti di Forza
Nuova, alcuni lontani dalla caricatura che spesso se ne fa, ragazzi che
spiegano tranquillamente le loro ragioni di adesione al movimento.
Lazzaro, che è stato a lungo un giornalista del Corriere della
Sera, ha un punto di vista evidentemente critico, ma vuole soprattutto
mostrare e raccontare quello che vede. E come dice
nell’introduzione, citando Pasolini: «Con i fascisti, parlo
soprattutto di quelli giovani, ci siamo comportati razzisticamente.
Nessuno di noi ha mai parlato con loro o a loro. Li abbiamo subito
accettati come rappresentanti inevitabili del male».

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PROTESTE DEI SENZA CASA

Continuano le proteste dei senza casa a Palermo


Mentre
la città viene invasa dai cartelloni elettorali dove i partiti si
rincorrono su vuoti slogan che invocano una astratta legalità,
continuano senza sosta le proteste dei senza casa a Palermo e diventa
ogni giorno piu’ drammatica l’emergenza abitativa.


Palermo, 22 marzo 2008|

Oggi , in mattinata, le famiglie del comitato autorganizzato senza casa
hanno nuovamente bloccato il traffico ai quattro canti di città,(come
accade ormai settimanalmente) incrocio tra le due arterie pricipali
della città di Palermo.

Le rivendicazioni portate avanti contro
gli sfratti e per la riappropriazione del centro storico hanno
incuriosito i centinaia di palermitani che ogni mattina attraversano il
centro storico. Il blocco è durato qualche ora e si è concluso con un
presidio sotto il comune, dove abbiamo portato la voce dei senza voce
di questa città, contro un amministrazione Cammarata,che, come il
governo Prodi, è da’ sempre sorda ai bisogni sociali ed all’emergenza
abitativa.


OGNI MERCOLEDI’ DALLE 11 ALLE 13
SPORTELLO CONTRO GLI SFRATTI

OGNI LUNEDI’ ORE 15 ASSEMBLEA DEL COMITATO AUTORGANIZZATO SENZA CASA
AL CENTRO SOCIALE EXKARCERE(Via Mongitore 77)


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BLOCCATA LA CAROVANA PER GAZA DI SportSottoAssedio

24.03.2008

"Sport Under Siege Cup – bloccata la carovana per Gaza"

 

 

 

 Ieri mattina, Domenica 23 marzo, giorno di Pasqua, la
carovana di Sport Sotto l’Assedio, composta da 101
atleti/e, e’ sbarcata a Ben Gurion, con l’obiettivo di
iniziare la prima tappa del programma nella Striscia di
Gaza.
Nonostante la richiesta di coordinamento per l’entrata
nella striscia, fatta secondo la prassi corrente, le
autorita’ militari, non hanno dato, alla carovana parere
favorevole, cosi come invece era successo negli anni
precedenti.
Anche la richiesta di far comunque entrare una
delegazione e’ stata per il momento rifiutata.
Gli amici palestinesi della Universita’ di Al Aqsa, delle
Associazioni sportive, e il REC, partner di accoglienza di
questo progetto, hanno cercato inutilmente di richiedere
il passaggio della carovana, ma nessuno li ha ascoltati.
Anche le Autorita’ italiane, che avrebbero forse potuto
pressare un po di piu’, si sono intimorite di fronte al
rifiuto israeliano, chiedendo alla carovana di allontanarsi
dal terminal di EREZ.
La Striscia di Gaza e’ chiusa da giugno 2007, e in questi
mesi, a parte i pochi operatori delle ONG operanti
all’intermo, sono riuscite ad entrare in visita solo un paio
di delegazioni: quella del Parlamento Europeo con Luisa
Morgantini e quella del Progetto "Sport sotto l’assedio",
formata da Enti Locali, Associazioni Sportive, e
Universita’ italiane. Pochi si prendono la responsabilita’
di vedere che cosa succede realmente in quel pezzo di
terra; pochi hanno il coraggio di denunciare in quali
condizioni di vita e’ sottoposto il popolo palestinese tra
occupazione militare, invasione continua e scontro
interno.
Pensiamo che non sia giusto, nei confronti di una
popolazione, il cui unico obiettivo e’ restare sulla propria
terra e vivere in pace.
Il messaggio dello sport, cosi universale e allo stesso
tempo allegro e aggregante, questa volta pero’ non ha
avuto effetto di fronte alla chiusura militare, forse
perche’ troppo semplice e immediato, forse perche’ la
punizione sui palestinesi non ha fine
Come si dice in questi contesti – 1 a 0 palla al centro –
il viaggio continuera’ secondo il programma, coinvolgendo
ancora piu’ gente; "invadera’" allegramente e
giochera’ in ogni angolo di questo paese.

Per aggiornamenti e contatti:
www.sportsottoassedio.it

 

 

dal sito:

Israele si permette per l’ennesima volta di vietare di giocare una semplice partita di pallone.

Ascolta la corrispondenza.

 

La delegazione di 101 atlete e atleti di Sport
Sotto l’assedio sbarcata in nottata in Palestina e giunta alla
frontiera "illegale" di Erez all’alba, si vede negata, con pretestuosi
motivi riguardanti la nostra "sicurezza", l’entrata a Gaza; l’unica
sicurezza che il governo israeliano vuole è quella di poter continuare
a perpetrare la sua politica di occupazione criminale.

 

Guarda tutte le foto della giornata

 

Di nuovo la popolazione di Gaza rimane isolata e
delusa nella sua prigione a cielo aperto; le ragazze della squadra
dell’Universita’ di Al Aqsa hanno atteso invano le loro compagne e
compagni italiani, fermati alla frontiera di Erez.

 

 

Qui la carovana, per 5 ore davanti ai cancelli ha
atteso un permesso, programmato e richiesto ormai da tempo che non è
stato concesso. Visto il primo diniego si e’ cercato addirittura un
compromesso, quello di far entrare soltanto una delegazione
ridotta…NIENTE DA FARE; l’ottusita’ israeliana non ha voluto scendere
a nessun patto, anzi, si e’ dimostrata in tutto il suo misero splendore
quando ha vietato la partita di calcio improvvisata fuori dal
checkpoint e le colorate e sonore proteste messe in atto dalla carovana.

 

 

Dopo questo episodio di "normale amministrazione" da
parte di Israele, che stamattina abbiamo vissuto in prima persona, ma
che quotidianamente colpisce le vite dei Palestinesi che vivono a Gaza,
adesso rimettiamo la palla al centro: da domani al via le altre iniziative di sport e solidarieta’ in programma.

 

 

Alle atlete di Gaza la promessa che nessun
divieto ci fermera’; ci incontreremo al piu’ presto in Italia o a Gaza
per parlare il linguaggio universale dello sport, dell’incontro e della
cooperazione dal basso.

 

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Com​uni​cat​o di sol​ida​rie​tà al CSA​ BAR​ATT​OLO​ di Pav​ia

Com​uni​cat​o di sol​ida​rie​tà al CSA​ BAR​ATT​OLO​ di
Pav​ia

Il CSO​​A CLO​​RO ROS​​SO di Tar​​ant​​o
esp​​rim​​e sol​​ida​​rie​​tà al
CSA​​ BAR​​ATT​​OLO​​ di Pav​​ia per​​ la vil​​e
agg​​res​​sio​​ne
fas​​cis​​ta sub​​ita​​ il 18 Mar​​zo,​​
qua​​ndo​​ un gru​​ppo​​ di
fas​​cis​​ti leg​​ati​​ a For​​za Nuo​​va ha
fat​​to irr​​uzi​​one
all​​’in​​ter​​no del​​ cen​​tro​​ e ha
pes​​tat​​o sel​​vag​​gia​​men​​te e
vig​​lia​​cca​​men​​te l’u​​nic​​o rag​​azz​​o
pre​​sen​​te in que​​l
mom​​ent​​o.

Il CSO​A CLO​RO ROS​SO rit​ien​e che​ la cul​tur​a
ant​ifa​sci​sta​ deb​ba
ess​ere​ rip​res​a e dif​fus​a con​ il mas​sim​o
imp​egn​o e vig​ore​, in
par​tic​ola​r mod​o in que​sto​ per​iod​o dov​e par​tit​i
che​ si
ric​hia​man​o ape​rta​men​te al fas​cis​mo com​e For​za
Nuo​va o Fia​mma
Tri​col​ore​ apr​ono​ tra​nqu​ill​ame​nte​ sed​i in
tut​te le cit​tà
ita​lia​ne nel​ più​ tot​ale​ sil​enz​io-​ass​ens​o da
par​te del​le for​ze
del​le dem​ocr​ati​che​ e, spe​sso​, anc​he tra​ que​lle​
del​la
sin​ist​ra.

Nel​la nos​tra​ cit​tà,​ ci far​emo​ car​ico​ di
ess​ere​ tra​ i
pri​nci​pal​i pro​mot​ori​ di una​
con​tro​inf​orm​azi​one​ ant​ifa​sci​sta
e ant​ira​zzi​sta​, aff​inc​hè pse​udo​-id​eol​ogi​e
sco​nfi​tte​ dal
tem​po e dal​la sto​ria​ non​ tro​vin​o mai​ più​
spa​zio​ nel​ pan​ora​ma
pol​iti​co e nel​la soc​iet​à.

CSOA CLORO ROSSO

TARANTO

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Assalto di Forza Nuova al CSA Barattolo

Ieri sera alle 23.45 al CSA Barattolo una decina di squadristi di Forza nuova sono entrati incappucciati devastando parte del Centro Sociale, è l’ennesimo agguato dei fascisti di Forza Nuova nel Pavese, il terzo in pochi anni al Barattolo, mentre chi governa la città tace o forse ne approfitta.
L’intervista a Caio, CSA Barattolo.
-  [ audio ]

 

Alla fine è successo. Un anno fa avevamo denunciato i pericoli derivanti dall’apertura di una sede di Forza Nuova in città. Avevamo detto a chiare lettere che la scelta di aprire una sede di fianco al Barattolo, luogo simbolo dei valori antifascisti e già vittima di diversi agguati squadristi delle odierne camicie nere, non era casuale. Avevamo detto che Forza Nuova è una formazione fascista nell’ideologia e nella prassi poitica che fa del coltello e della spranga il proprio verbo. Queste denunce sono rimaste inascoltate da parte di chi avrebbe dovuto impedire che i nostri timori divenissero realtà.

Ieri sera alle 23.45 un gruppo di una decina di militanti di Forza Nuova incappucciati si è mosso dalla propria sede e, dopo aver sfondato il cancello d’ingresso del C.S.A. Barattolo, ha sradicato un parapetto del balcone dell’ex comitato di quartiere gettandolo nel cortile sottostante e ha abbattuto la vetrata d’ingresso utilizzando un mattone di cemento. Dopodichè hanno infranto il lunotto superiore dell’ingresso lanciando diverse pietre. Quando uno dei ragazzi presenti ha cercato di lasciare la struttura è stato circondato e malmenato da questo manipolo di nostalgici del duce. Le forze dell’ordine sono intervenute solo dopo 3 chiamate quando ormai gli autori di quest’”impresa” si erano già dileguati sul loro Doblò bianco. A rendere questo colpevole ritardo ancora più ingiustificabile si aggiunge un’altra considerazione: La prima volante arrivata in borgo ha deciso di non intervenire e aspettare i rinforzi al benzinaio del borgo per non mettere in pericolo l’incolumità del personale di polizia. Dov’è finita la solerzia e la risolutezza che in altri frangenti hanno mostrato i dirigenti di polizia minacciando di carica chi dimostrava pacificamente contro le iniziative di FN?

Ora, oltre ai vetri rotti e ai 15 giorni di prognosi di un ragazzo la cui unica colpa era di trovarsi dentro il Barattolo, rimangono molte domande senza risposta: come è stato possibile che sia avvenuto esattamente ciò che avevamo previsto e denunciato ancor prima dell’apertura della sede di FN senza che nessuna delle autorità preposte muovesse un dito per evitarlo? Com’ è possibile che gente che espone il busto del duce nella propria sede possa trovare agibilità politica in un presunto paese democratico che vieta, almeno sula carta, ogni forma di ricostituzione del partito fascista? Com’è possibile che dopo i lanci di mattoni alla cascina gandina, dove solo il caso ha impedito che donne e bambini rimanessero feriti, nessuno abbia preso provvedimenti?

Mentre a questi loschi individui veniva permesso di organizzarsi, fare proseliti e minacciare sistematicamente i più giovani partecipanti alle iniziative del Barattolo (obbligati a passare davanti alla loro sede), noi, coordinamento delle realtà antifasciste, abbiamo dovuto subire interrogatori in questura e un indagine della procura della repubblica di Roma per aver scritto nei nostri manifesti la verità: che Roberto Fiore, fondatore e finanziatore di Forza Nuova è un criminale implicato nella strage di Bologna (scampato alla pena solo grazie alla fuga all’estero dove ha creato un impero economico con la cassa della formazione di estrema destra “terza posizione”) e che Forza Nuova è il braccio armato della destra più estremista e xenofoba.

Un anno fa la questura impedì con la forza alla manifestazione del coordinamento antifascista di passare per le vie del borgo e raggiungere il Barattolo per protestare contro l’apertura della sede fascista; un anno fa il questore ci disse che l’apertura dellla loro sede era legittima finchè non avessero compiuto reati (benchè alcuni dei dirigenti fossero già stati condannati per fatti anaologhi a quelli dell’altra notte). Addirittura si ebbe il coraggio di proporci di trovare noi una sede alternativa in periferia cosicchè episodi come quelli di ieri sera rimanessero sepolti nel magma indistinto delle violenza di quartiere senza essere riconosciuti per quello che sono: agguati squadristi.

E domani cosa succederà? Saremo ancora disposti ad accettare che la saracinesca sotto i portici di Via dei Mille si alzi illuminando l’ennesimo rigurgito fascista?

Assemblea antifascista Giovedì ore 21.00

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Una tre giorni da non perdere al CSOA Cartella

 

 

e inoltre…

 

global_solidaritySabato 22 e domenica 23 il “Cartella” fa la festa alla sfiga

Supr’a na càja na firita nôva! Ancora impegnati nel sostenere la ripresa delle attività della Cooperativa Euroconfezioni, vittima di un incendio scoppiato nella notte di Natale, esprimiamo solidarietà agli amici, fratelli, compagni sempre pronti a favorire le nostre iniziative, che la scorsa settimana, al centro di Reggio e in pieno giorno, hanno subito il furto del mezzo di lavoro, con le attrezzature e gli impianti che conteneva. Al grave danno economico, si aggiunge, quindi, la difficoltà di poter continuare a lavorare.

Per sostenere questi ragazzi il c.s.o.a. “Angelina Cartella” di Gallico, Reggio Calabria, invita a partecipare alla cena sociale che si terrà sabato 22 marzo alle 21, accompagnata e seguita da proiezioni video e vino a volontà. Per prenotazioni inviare una mail a
csoacartella@ecn.org
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
oppure telefonare al 3497600750. La quota di partecipazione è di €15,00.

Dj set e ballamento autoprodotto invece saranno le offerte di solidarietà del “Cartella” domenica 23 dalle 22 in poi e fino a che reggono le orecchie.

Bastano forchette e allegria per farci piastrine sulla ferita!

LA SOLIDARIETÀ NON È UN LUSSO!

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Green scare: condanne e nuove inchieste

ImageBRIANNA
WATERS, accusata di diversi incendi rivendicati dall’ELF, e’ stata in
questi giorni condannata. La pena verra’ annunciata il 30 maggio,
rischia da 5 fino a 20 anni di carcere.
Incredibilmente il giudice ha deciso la sua immediata carcerazione per il pericolo di fuga e di reitarazione dei reati.
E’ importante sostenere Brianna in questo momento particolarmente difficile:

Briana Waters 36432-086
FDC – Seatac
Federal Detention Center
P.O. Box 13900
Seattle, WA 98198
USA

Si apre in Michigan un nuovo procedimento di accusa per incendi targati ELF.
Ad essere accusate quattro persone: Marie Jeanette Mason, Frank Brian Ambrose, Aren Bernard Burthwick e Stephanie Lynne Fultz.
Sono
accusati di cospirazione, incendio aggravato ed incendio in relazione
ad un rogo vvenuto il 31 dicembre 1999 al padiglione di agricoltura del
campus dell’Universita’ del Michigan (MSU) e a quello del 1 gennaio
2000 riguardante attrezzature per l’abbattimento di alberi a fini
commerciali presso Mesick in Michigan.
Secondo gli investigatori i
quattro avrebbero cospirato per commettere l’incendio alla MSU, che poi
Mason ed Ambrose avrebbero portato a termine, con il fine di
distruggere le ricerche su piante geneticamente modificate finanziate
dal governo federale e svolte da alcuni ricercatori della MSU. Inoltre
i quattro avvrebbero pianificato la distruzione di attrezzature
utilizzate per l’abbattimento di alberi (destinati al commercio di
legname).
Soddisfazione viene espressa da dirigenti dell’universita’
che ritengono le azioni dell’ELF un attacco diretto alla liberta’ di
ricerca nelle universita’.

Jeff free Luers e’ stato trasferito:
Jeff Luers #13797671
CCCI
PO Box 9000
Wilsonville, OR 97070
USA

 

info su

http://veganlink.antifa.net/hp/

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