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A 2 ANNI DA VENAUS LIBERATA…
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COMUNICATO SULLE REPRESSIONI DI IERI A FIRENZE
Il 29 Novembre, la goccia che fa trabboccare il vaso. L’ennesimo
schiaffo dello Stato, l’ennesima prova di forza dei sindaci sceriffi,
l’ennesima deriva securitaria, l’ennesima retata messa in atto dall
forze dell’ordine.
Ieri a Firenze, in un’operazione congiunta di
polizia,digos e ros sono stati perquisiti nelle loro private
abitazioni, alcuni compagni anarchici a La Spezia, Prato, Pisa, Lucca,
Livorno e Firenze, e sgomberati l’Asilo occupato di Via Bolognese e il
Panico Occupato. I verbali di queste operazioni riportano gli articoli
270bis e 110. Come a dire:"Anche questa volta vi abbiamo fottuto".
Ma questa notizia non è mera cronaca, dietro c’è un qualcosa di più inquietante.
Dietro
c’è la storia del L.R.O Gatto Selvaggio di Roma, sgomberato, degli
Anarchici del Silvestre di Pisa, degli Anarchici Spoletini, degli
Anarchici Bolognesi opposti al TSO, dei compagni arrestati per scritte
sui muri, dei compagni arrestati per i fatti dell’11 Marzo a Milano, ai
compagni del C.P.O Gramigna di Padova, ai compagni del Csoa Garibaldi,
ai compagni della Fucina di Sesto San Giovanni, ai compagni del
Vittoria e della Panetteria Occupata, coinvolti negli arresti del 12
Febbraio, agli arresti dei compagni di Trento che bloccarono la
stazione in solidarietà ai No Dal Molin, alla spaventosa richiesta dei
PM ai 25 imputati a Genova per il G8, allo sgombero del C.P.O. Gramigna
di Padova, alle cariche di Bologna della Street Parade e del la
manifestazione contro i CPT, degli sgomberi del Csoa Garibaldi di
Milano, dell’O.r.S.O di Milano, dell’ Infermeria Occupata di Bari, del
Csa Bruno di Trento, del Crash! di Bologna, del Telos di Saronno, del
Mario Lupo di Parma, della Reggia Occupata di Torino, dell’Acrateca 25
di Crema, di tutte le case occupate di San Donato a Bologna, il
Volturno 33 di Milano e di tutte quelle realtà sociali occupate e
autogestite da compagni e compagne in Italia,delle retate contro i
compagni sardi di a manca pro s’indipendentia, dei compagni imputati
nel processo Sud Ribelle, dei compagni imputati nei processi per gli
espropri alla Feltrinelli e a Panorama a Roma, dei compagni anarchici
salentini, dei compagni imputati al processo Cor e di tutte quelle
realtà antagoniste, autonome e anarchiche che hanno subito nel
2006/2007 un ondata di repressione mai vista prima.
Dietro
tutto, ci sono queste storie. Storie di lotte dal basso, lotte portate
avanti con il cuore infiammato e la fermezza sulle nostre posizioni.
Storie che corrono su una sottile linea rossa e nera. Storie che hanno
lasciato un segno indelebile dentro di noi, sulla terra, sul cielo,
sulle strade e nelle piazze.
Dipinti come brigatisti, terroristi,
insurrezzionalisti e quant’altro, messi alla gogna mediatica per
suscitare sdegno e orrore, ricordiamo a tutti che NOI, siamo quelli che
si battono per una giustizia sociale per tutti e tutte, che lottano per
l’autodeterminazione dei popoli e per una vera pace, quelli che
organizzano spazi aperti a tutti e per tutti dove potersi esprimere
liberamante al di la’ dei gusti sessuali, religiosi o etnici, siamo
quelli che creano tessuto sociale all’interno dei paesini e delle
grandi metropoli, siamo quelli che reclamano reddito per tutti, quelli
che credono in un reale e radicale cambiamento del sistema attuale,
siamo quelli che danno la propria vita per l’ambiente, la natura, gli
animali, quelli che credono nella libera circolazione di idee, quelli
che promuovono una cultura accessibile a chiunque e gratuita, quelli
che nei quartieri e nelle vallate appoggiano le lotte dei citadini per
la difesa dei propri territori, siamo quelli contro le guerre, contro
la psichiatria, contro i razzismi e i sessismi, siamo quelli
antifascisti dentro e fuori, siamo quelli di Via Tolemaide, quelli
entrati dentro le Banche e il Mc Donald’s, siamo quelli di Genova,
dall’altra parte della barricata, siamo quelli contro il sistema, siamo
quelli contro la precarietà, quelli a favore dei diritti civili.
E’
bene che si sappia che noi, di certo, non siamo assassini, terroristi e
fascisti come invece lo siete, VOI, come lo stato, come i politici,
come i partiti, come le forze dell’ordine.
E’ per questo, stufi
delle loro rappresaglie, che oggi lanciamo questo appello. Un appello
forte e accorato, a tutte le realtà autonome, indipendenti,
antagoniste, anarchiche,di quartiere, comuniste, associative a formare
insieme un comitato di controllo sulla repressione nazionale. Che ogni
realtà porti il suo contributo, per formare e individuare assieme i
percorsi da compiere per rispondere a questi violenti atti statali e
per far si che questi atti non avvengano piu’.
E’ ora di dire basta. E’ ora di rispondere a tutto quello che abbiamo dovuto subire.
Dobbiamo
attaccare, contrattaccare, difendere gli spazi di agibilità, creando
conflitto sociale e bloccando le iniziative securitarie di sindaci e
presidenti di provincia, regione e del governo.
Contro la repressione, contro i fascismi e le mafie, contro tutti i controlli.
Comitato Nazionale Contro le Repressioni:
Collettivo Studentesco Indipendente Abruzzese
Rete D’informazione Kapovolta
Abruzzo Selvaggio
Spazio Libero Horst Chieti
Movimento Studentesco ControCorrente Teramo
Studenti in Lotta Pescara
Precari/e autorgarnizzati di Sulmona
contatti
c_ncr@hotmail.it
abruzzo_selvaggio@hotmai.it
autonomix@autistici.org
studenti.inlotta@yahoo.it
Posted in movimento e manifestazioni
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NEWS SULL’ASILO E SUL PANICO SGOMBERATI! PORTIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETA’!
Pesante e repressa mattina a Firenze.
Sgomberato l’Asilo Occupato, a due settimane dal secondo compleanno, mentre il Panico, occupato a marzo, è stato attaccato nella mattinata dalle forze dell’infame Domenici, ma continua a resistere, con alcuni occupanti sul tetto a impedirne l’effettivo sgombero.
Sempre nella mattinata abbiamo notizie di almeno due perquisizioni
in abitazioni di compagni e amici, una a Firenze l’altra a Pisa.
Dal verbale di perquisizione sembrano siano legate all’arresto di Daniele e Francesco di questa estate.
Portate Solidarietà! In particolare al Panico che ancora resiste!
Per arrivare bus 3-6-20; il posto è il palazzone a due piani in fondo al parco di S.Salvi
AGGIORNAMENTO
ore 13.00 Gli occupanti di Villa
Panico continuano a rimanere sul tetto, resistendo allo sgombero ad
opera delle forze del (dis)ordine e dei pompieri.
L’abitazione di uno dei compagni perquisiti questa mattina è stata perquisita una nuova volta a metà mattinata.
fonte toscana.indymedia.org
Sgomberi a Firenze: Asilo occupato e Panico!
Sono partiti stamattina in contemporanea gli sgomberi dell’Asilo
Occupato (zona: Lastra) e degli anarchici ex-via del Panico, che
avevano rioccupato uno stabile a San Salvi.
Presidio contro lo sgombero davanti all’Asilo Occupato.
Un altro esempio di speculazione: per lo stabile occupato era infatti
da poco cambiata la destinazione d’uso, diventata abitativa.
Per arrivare in Via bolognese 275 autobus n. 25.
In contemporanea, sempre stamattina, è arrivato lo sgombero
di un altro posto occupato all’interno di San Salvi, occupazione fatta
a seguito dello sgombero di Via del Panico.
– – – – – – – – – – – – – – – – – –
Aggiornamento Panico e Asilo
…purtroppo la situazione ancora non è chiarissima ma
sembra si tratti di qualcosa di più di "semplici" sgomberi…
In questo momento i compagni e le compagne del Panico stanno
resistendo sul tetto e l’area di S.Salvi e dei giardini di via del
Mezzetta è completamente circondata da polizia e Carabinieri.
Sulle teste di tutti vola un elicottero. Ai giardini è presente
un piccolo gruppo di compagni.
All’Asilo sembra che le forze dell’ordine, dopo la perquisizione,
abbiano già iniziato a far murare porte e finestre. Sembra che i
compagni siano in questo momento in questura.
Nel frattempo sono state perquisite alcune abitazioni a Torino e Pisa… si sente parlare di 270 bis!
Sono solo indiscrezioni e non notizie certe…
Maggiori informazioni in seguito.
Firenze – Sgomberato l’Asilo
Gio, 29/11/2007 – 13:38
fonte vaginevolanti.noblogs.org
Dopo due anni di occupazione stamattina la polizia ha sgomberato
l’asilo occupato di via bolognese, stabile occupato due anni fa, il 13
novembre. In contemporanea lo sgombero di villa panico, un altra casa
occupata nel parco di san salvi a firenze. Loro sono ancora sul tetto.
E’ allucinante, due sgomberi congiunti, nel medesimo giorno, causa indagine per reati associativi.
Ecco qui che spunta sempre il "mostro", il presunto reato
associativo per giustificare sgomberi di case e realta’ la cui unica
azione svolta in questi anni e’ di far rivivere luoghi abbandonati
dall’amministrazione pubblica. Costruire progetti che sperimentano
esperienze significative sul lato della convivenza e della socialita’.
Le immagini scorrono, brividi sul corpo. Ancora una volta sono
riusciti a sgomberare e chiudere un luogo, L’asilo che per tante sue
caratteristiche e’ stato un habitat di relazioni, persone che tanto
hanno saputo dare a tutti coloro che l’hanno attraversato.
La bruca con le sue cene vegane, la bella fica (motto che invita
all’autogestione, autocreativita’ e condivisione di ogni evento e
gesto), le chiaccherate e serate by vaginevolanti su prostituzione, il
piacere, le relazioni, il gender. "il privato diventa pubblico".
Concerti musicali, dall’improvvisazione jazz alle performances queer.
Tanta gente diversa per background, storie e propensioni personali,
tutte sotto lo stesso tempo. Gli anziani della Lastra, piccolo borgo
sulla bolognese, che in molti ci hanno accompagnato fin dal nascere
nella costruzione di questo spazio.nel bene e nel male.ma senza
indifferenza.
L’asilo vive.
La sirena e’ la nostra memoria…
fonte ansa.it
Terrorismo: sgomberi e perquisizioni
Procura, si cercano armi. Occupanti salgono sul tetto
(ANSA) – FIRENZE, 29 NOV – Sgomberato all’alba un immobile del
complesso di San Salvi occupato da esponenti del movimento anarchico
fiorentino. Perquisizioni a Firenze e nelle province di Prato, Pisa, La
Spezia, Lucca e Livorno. I provvedimenti sono stati delegati dalla
procura di Firenze ‘alla ricerca di armi o altri strumenti utilizzati
per azioni terroristiche e di eversione’. Nell’immobile di San Salvi,
alcuni occupanti si sono rifugiati sul tetto della struttura.
fonte adnkronos.it
TERRORISMO: PERQUISIZIONI IN TOSCANA E LIGURIA, SI CERCANO ARMI
A FIRENZE SGOMBERATI DUE EDIFICI OCCUPATI DA ANARCHICI
Firenze, 29 nov. (Adnkronos) – Due edifici occupati da anarchici
sono stati sgomberati stamani a Firenze dalla polizia e dai
carabinieri. Contestualmente, informa una nota della Questura, sono
state eseguite perquisizioni, delegate dalla Procura di Firenze, a
Prato, Lucca, Pisa, Livorno e La Spezia, per cercare "armi comuni da
sparo e quanto altro utilizzato per porre in essere azioni violente con
finalita’ di terrorismo", spiega la nota.
Firenze – Sugli sgomberi e sul 270 bis
Gio, 29/11/2007 – 14:56
da un collegamento audio su radio blackout
I due sgomberi delle 7.15 di questa mattina (per quanto scritto sui verbali di notifica) sono a causa di una denuncia per 270 bis.
Gli inquirenti sembra siano in cerca della pistola utilizzata durante
una rapina alle poste. I primi colpiti dall’accusa sono stati Daniele e Francesco e, a distanza di quasi sei mesi, si cerca di "ingrossare le fila" inserendo gli occupanti dell’Asilo e del Panico.
I ragazzi dell’Asilo dopo lo sgombero
sono stati prima condotti alla scientifica e poi in questura (entrambe
presidiate dai restanti occupanti e solidali) e successivamente
liberati dove hanno raggiunto il presidio, che tutt’ora prosegue e si
ingrossa, sotto al Panico in solidarietà agli occupanti sul
tetto dello stabile.
Quattro compagni del Panico sono ancora in questura.
L’invito è a portare la propria solidarietà e a rinquorare con la presenza i pirati sui tetti.
Posted in repressione e carcere
Comments Off on NEWS SULL’ASILO E SUL PANICO SGOMBERATI! PORTIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETA’!
C.s.o.a. A.Cartella da Reggio Calabria
RIPUBBLICIZZARE L’ACQUA
DIFENDERE I BENI COMUNI
1 DICEMBRE 2007 – ROMA
con ritrovo ore 14.30 Piazza della Repubblica
MANIFESTAZIONE NAZIONALE*
Pullman da Reggio Calabria e provincia per partecipare alla manifestazione
Partenza dal c.s.o.a. Cartella alle ore 24 del 30 novembre (sosta a
Gioia Tauro, presso la rotatoria dello svincolo autostradale, prevista
intorno alle ore 1.00 – sarà possibile effettuare altre fermate in
prossimità degli svincoli autostradali)
Ritorno da Roma alle 20.30 del 1° dicembre
Quota € 20,00
Rete dei Beni Comuni
Patto di Mutuo Soccorso Calabria
Movimento per Difesa del Territorio – Calabria
Comitato Reggino per il diritto all’acqua
Comitato della Locride per la Difesa dell’Acqua come Bene Comune
Forum del Reventino
Raccolta adesioni e quote:
info@mdtcalabria.org
csoacartella@ecn.org
c.s.o.a. "A.Cartella"
via Quarnaro I, Gallico
89135 Reggio Calabria
http://www.csoacartella.org
Posted in movimento e manifestazioni
Comments Off on C.s.o.a. A.Cartella da Reggio Calabria
LA SOLIDARIETA’ NON SI ARRESTA: SUGLI ARRESTI DEL 26 NOVEMBRE A PADOVA
Martedì 27 novembre, alle 5 del mattino, uomini mascherati e
armati della polizia, ucigos e digos di Milano, Padova e Venezia,
coordinati dalla procura milanese e dalla già nota PM
socialfascista Ilda Boccassini, irrompono nelle case di 3 compagni di
Padova. Vengono perquisiti e arrestati Michele, compagno attivo nella
lotta del C.P.O. Gramigna, Andrea, già arrestato il 12 febbraio
scorso a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari a fine luglio,
e infine viene sequestrata l’automobile intestata ad un compagno
militante del centro popolare occupato. Per Andrea si riaprono le porte
del carcere con le “solite” accuse relative ad alcuni
presunti trasporti di armi mentre per Michele, al quale è stata
negata ogni possibilità di contatto esterno per cinque giorni,
le accuse sarebbero di concorso esterno ad associazione sovversiva.
Questi
arresti, a soli pochi giorni dalla data dell’udienza preliminare
fissata per il 12 dicembre, dimostrano ancora una volta la totale
mancanza di prove concrete che vadano a sostenere l’impianto
accusatorio. Quest’ultimo già ridimensionato con la
concessione di sei arresti domiciliari ai quali la stampa ha dato un
rilievo marginale. È chiara, invece, la volontà di voler
continuare a colpire la solidarietà militante che da 10 mesi si
stringe attorno a questi compagni, concretizzatasi anche sabato 24
novembre durante la manifestazione indetta dal C.P.O. Gramigna a Padova
che ancora una volta viene attaccato con l’arresto dei suoi
militanti.
Questi nuovi arresti, insieme ad altre recenti e
analoghe inchieste come quelle di Perugia, Bologna e nei confronti
dello Slai Cobas, mirano a far tacere chi lotta per una concreta
alternativa a questa società basata sulla precarietà e
sullo sfruttamento. Inoltre, tentano anche di ridare prestigio alla
magistratura e alla polizia, in un momento di forte crisi dovuto alla
violenza sbirresca e all’inchiesta per la mattanza cilena del G8
del 2001 a Genova che vede coinvolti nomi di grosso calibro
dell’apparato poliziesco italiano come Gianni De Gennaro.
Quest’ultimo, accusato di istigazione di falsa testimonianza,
già capo della polizia all’epoca del G8 è ora
arruolato nel Ministero degli Interni del governo Prodi.
Come
compagni e compagne di Padova non possiamo che stringerci attorno ai
nostri compagni dietro le sbarre rilanciando la partecipazione al
presidio di solidarietà sotto il carcere di San Vittore a Milano
per mercoledì 12 dicembre. I nuovi arresti e la repressione che
ci sta investendo non fermerà la lotta di chi si batte per
l’occupazione degli spazi abbandonati, per le rivendicazioni
operaie, contro le guerre imperialiste e per una società senza
classi.
Terrorista è il responsabile delle quattro morti quotidiane sul lavoro!
Terrorista è chi bombarda e reprime!
Andrea e Michele liberi!
Libertà per tutti i compagni e per tutti i rivoluzionari!
Per scrivere ai compagni:
Michele Magon e Andrea Scantanburlo
Casa Circondariale di San Vittore
Piazza Filangeri 2
20123 – Milano
CENTRO POPOLARE OCCUPATO GRAMIGNA
www.cpogramigna.org
info@cpogramigna.org
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Padova, 27-11-2007
Cari compagni e compagne, parenti e amici, aggiorniamo gli indirizzi dei compagni arrestati.
Ricordiamo
che per i compagni e la compagna che si trovano agli arresti
domiciliari (TOSCHI ALESSANDRO,FEDERICO SALOTTO,GIAMPIETRO SIMONETTO,
ALFREDO MAZZAMAURO, AMARILLI CAPRIO) vige ancora il divieto di ricevere
e scrivere posta, questa vessazione non impedisce certamente loro di
essere forti e presenti nell’unità della lotta di classe!
Uniti si vince!!!
Continuiamo a sostenere i compagni facendo sentire loro la nostra vicinanza ed
affetto!
Casa Circondariale – Via delle Macchie 9 – cap. 57124 Livorno (LI):
LATINO CLAUDIO
Casa di Reclusione – Via Nuova Poggioreale 177 – cap. 80143 Napoli Poggioreale (NA):
GAETA MASSIMILIANO
Casa Circondariale – Via Enrico Albanese, 3 – cap. 90139 Palermo Ucciardone (PA):
TONELLO ANDREA
Casa Circondariale di Piacenza – Via delle Novate 65 – cap. 29100 Piacenza:
BORTOLATO DAVIDE
Casa Circondariale di Cremona – Via Palosca 2 – cap. 26100 Cremona:
DAVANZO ALFREDO
Casa Circondariale di Cuneo – Via Roncata 75 – cap. 12100 Cuneo:
SISI VINCENZO
Casa Circondariale di Vercelli – Via Del Rollone 19 – cap. 13100 Vercelli:
GHIRARDI BRUNO
Casa Circondariale – Strada Statale, 31 – cap. 15040 San Michele, Alessandria:
TOSCHI MASSIMILIANO
Casa Circondariale – Via Regioni Bronda 19/B – cap. 12037 Saluzzo, (CN):
ROTONDI DAVIDE
Casa Circondariale di Ivrea – Corso Vercelli, 165 – cap. 10015 Ivrea (TO):
SCIVOLI SALVATORE
Casa Circondariale di San Vittore- Piazza Filangeri, 2 – cap. 20123 Milano:
MAGON MICHELE
ANDREA SCANTANBURLO
Per inviare telegrammi da un numero telefonico fisso: 186.
Posted in repressione e carcere
Comments Off on LA SOLIDARIETA’ NON SI ARRESTA: SUGLI ARRESTI DEL 26 NOVEMBRE A PADOVA
SUL PROCESSO ALL”OCCUPAZIONE DEI BINARI A TRENTO
Il 17 gennaio scorso ho occupato, assieme a più di cento persone, i
binari della stazione di Trento. È stata una risposta di solidarietà
con la lotta di Vicenza contro la costruzione della nuova base militare
USA. Qualche giorno prima, infatti, in seguito al “Sì” dichiarato da
Prodi alla base Dal Molin, centinaia di vicentini avevano bloccato la
stazione ferroviaria della città palladiana.
Per la nostra azione solidale, il 30 novembre saremo processati in una decina dal tribunale di Trento.
Ho occupato i binari, e sono pronto a rifarlo.
Di
fronte alla costruzione di basi militari – strumenti logistici
necessari ai massacri democratici che continuano ad insanguinare il
pianeta – non possiamo rimanere indifferenti. Essere contro la guerra,
per me, significa battersi concretamente contro ciò che la rende
possibile.
La scelta di occupare i binari non deriva solo dal fatto
che sulla linea del Brennero sono transitati e transitano mezzi e armi
per la guerra. Da sempre, e in particolare negli ultimi anni, il blocco
della circolazione di merci e persone è una forma di lotta assai
diffusa. Il senso dei blocchi per me è anche questo: spezzare quella
normalità della catastrofe che ci rende disumani. Quando si bombarda in
nostro nome, quando si acquistano caccaiabombardieri progettati per
trasportare bombe atomiche (come gli F-35), quando si costruiscono
nuove basi della morte, bisogna fermarsi, riflettere, amare, lottare.
Perché la catastrofe è proprio che tutto continui così.
Quel giorno
in stazione eravamo in diversi con le bandiere NO TAV/KEIN BBT perché
la battaglia contro le nocività ambientali è tutt’uno con quella contro
la guerra permanente. Non a caso il giorno prima ottocento valsusini
avevano bloccato la stazione di Bussoleno. È ormai l’intero sistema a
correre ad alta velocità verso il collasso ecologico e sociale.
Realizzare
la rottura, abitare il blocco: ecco la condizione paradossale in cui è
sempre più necessario che impari a vivere chi non vuol continuare a
farlo a spese di milioni di suoi simili.
Due parole sul processo, infine.
Mi
sono sempre chiesto se un’azione fosse giusta o sbagliata, mai se fosse
legale o illegale. La guerra è legale. Lo sfruttamento dei lavoratori è
legale. La devastazione ambientale è legale. La discriminazione
razzista è legale. In questi tempi di coscienze disintegrate, sarà il
caso di ricordare che l’etica non ha niente a che fare con il codice
penale. Così, se mi decido ad occupare dei binari, la mia
preoccupazione è eventualmente il disagio che provoco ai pendolari, non
certo l’infrazione di una legge.
“E se tutti facessero così?” – dirà
qualcuno. Spero che altri ribelli sconosciuti blocchino il treno su cui
io stesso salirò domani. Risponderò con un sorriso, e mi unirò a loro.
Rovereto, 23 novembre 2007
Massimo Passamani
Posted in movimento e manifestazioni
Comments Off on SUL PROCESSO ALL”OCCUPAZIONE DEI BINARI A TRENTO
PER UNA RETE ANTAGONISTA IN CALABRIA
Nuovi spazi occupati, comitati di lotta nei quartieri e territoriali,
antirazzismo, cortei sociali, nuove socialità, controculture… è questa la
rinascita di Cosenza e non solo. Chi credeva che tutto ciò fosse finito, si è
sbagliato di grosso. Non basta la scure della repressione a soggiogare uno
spirito ribelle che è proprio di questa città. A nulla è valso il becero
tentativo di apparati politico-istituzionali ad eliminare una Cosenza scomoda,
che ragiona, riflette e denuncia, perché forte è la voglia di verità,
giustizia e libertà. Su questo non si cedera’, mai! Non è successo prima, non
accadrà dopo.
Ed è con questo spirito che vogliamo lanciare un forte appello a tutti ad
incontrarci per provare a costruire un forte e grande momento collettivo che
trasmetta alla città il grande imbroglio di cui è vittima.
Facciamolo tutti insieme lasciando da parte divisioni e rancori, ognuno si
organizzi e provi a portare in piazza i propri contenuti, i propri saperi, le
proprie speranze. Discutere di ciò è, oggi, più che mai indispensabile, senza
esclusioni, senza paure e soprattutto con la voglia di ritornare tra la gente.
Dopo la grande manifestazione di Genova del 17 novembre anche a Cosenza
costruiamo una grande mobilitazione di massa, plurale, condivisa e colorata.
VENERDI’ 30 NOVEBRE ORE 17.30 SALA GULLO CASA DELLE CULTURE, COSENZA
ASSEMBLEA/INCONTRO
DI TUTTE LE REALTA DELLA CALABRIA.
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Comments Off on PER UNA RETE ANTAGONISTA IN CALABRIA
Militanti dell’MDT CALABRIA interrompono convegno di Bersani a Lamezia
Oggi 26 Novembre 50 attivisti del Movimento per la Difesa del Territorio hanno compiuto un blitz di protesta al Centro Agro Alimentare di Lamezia Terme, dove si riunivano per un convegno sullo sviluppo della Calabria, Loiero Bersani e Fioroni. I 50 attivisti si sono disposti a macchia di leopardo e distanti l’uno dagli altri sulla platea dell’auditorium, e appena ha preso la parola il Ministro Bersani,hanno interrotto il convegno con Bandiere, cartelloni e fischi accusando il Ministro e l’attuale governo di prepotenza e strafottenza nei confronti della situazione della piana di Gioia Tauro( dove oltre a un inceneritore, un mega depuratore e una mega discarica, sono in fase di realizzazione il raddoppio dell’inceneritore,una centrale Turbogas e un mega eletrrodotto).L’azione è stata disposta in più momenti: i militanti a turno, in piccoli gruppetti, non hanno permesso al Ministro di prendere parola, creando sconpiglio e disordine nella sala. Ogni qual volta un singolo gruppo contestava il Ministro e veniva allontanato immediatamente, c’era un altro gruppo che lo contestava. Il parapiglia è durato una decina di minuti, fino a che non sono stati cacciati dalle forze del Dis(ordine) tutti i militanti dell’Mdt. Senza parlare dell’intervento del presidente della regione Loiero, inerente il livello d’istruzione in Calabria, completamnte sgrammaticato e palesamente privo di significato ed enfasi(CHISSA’CHI GLIEL’HA SCRITTO) Davanti l’auditorium,i militanti si sono riuniti per sensibilizzare e volantinare a tutti i partecipanti al convegno e ai numerosi giornalisti che si sono subito informati della situazione della Piana, e sono stati invitati ad aderire allo sciopero generale e alla manifestazione nazionale del 22 Dicembre a Gioia Tauro contro l’incenerimento dei rifiuti. All’uscita di Loiero altri fischi roboanrti, hanno accompagnato il Presidente lungo la strada del ritorno.
Alcuni compagni dell’Mdt
ASPETTANDO IL COMUNICATO UFFICIALE..
SAREMO IL 28 NOVEMBRE A LAUREANA DI BORRELLO A SEGUIRE IL PROF PAUL CONNET
22 DICEMBRE
SCIOPERO GENERALE DELLA PIANA CON CORTEO E MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GLI INCENERITORI A GIOA TAURO
www.csoacartella.org
www.mdtcalabria.org
informazioneindipendente.noblogs.org
lunedì 26 novembre 2007
Un
gruppo di persone aderenti al movimento per la difesa del territorio ha
interrotto il ministro Pierluigi Bersani nel corso del suo intervento
all’incontro sul tema dell’istruzione come motore dello sviluppo del
Sud in corso a Lamezia Terme. Alla base della protesta, l’opposizione
alla costruzione del nuovo inceneritore nella Piana di Gioia Tauro.
Un dimostrante, mentre il Ministro stava intervenendo, ha esposto una
bandiera con su scritto ”no inceneritore” davanti al palco chiedendo
l’interruzione della costruzione del nuovo inceneritore. Il ministro
Bersani, invitando a stare calmi, ha fatto notare ai manifestanti che
in Svezia il 40% dello smaltimento dei rifiuti viene effettuato con gli
inceneritori. Quindi ha ascoltato le ragioni dei manifestanti che, nel
frattempo, sono stati allontanati dalla sala del convegno dalle forze
dell’ordine. Attualmente un gruppo di persone aderenti al movimento sta
presidiando in maniera pacifica l’ingresso del centro agroalimentare di
Lamezia. (ANSA)
Posted in movimento e manifestazioni
10 Comments
LABORATORIO ANTIFASCISTA, SICURAMENTE ANTIFASCISTI
Milano, 12 dicembre 1969: una bomba esplode nell’atrio della Banca
dell’Agricoltura, in piazza Fontana. Sono le ore 16.37. I morti sono 16,
i feriti 87. Dal 1969 al 1980 in Italia ci sono state una lunga serie di
stragi – bombe assassine contro inermi innocenti – troppo spesso
rimaste impunite. È stata chiamata "la strategia della tensione".
Ciò che è confermato dalla Storia, prima ancora che dalle inchieste
giudiziarie e da sentenze di tribunali e indagini parlamentari, sono le
responsabilità di personaggi provenienti da un ambiente dove si
incontrano generali golpisti, la crema del padronato italiano, eminenti
rappresentanti delle alte sfere vaticane, esponenti dei servizi segreti
e – in sordina, ma pronti come sempre a vendersi al miglior offerente –
i protagonisti dell’estrema destra italiana, gli organizzatori della
variegata area neo-fascista che sarà utilizzata come manovalanza nelle
stragi e che in cambio dei propri servizi riceverà da parte di questo
intreccio eversivo, coperture, finanziamenti e protezione.
In un contesto storico di grave crisi sociale, le bombe servirono alle
classi al potere per far montare il terrore nella società e applicare
poi, sull’onda emotiva del risentimento popolare, politiche di reazione
e intransigenza. All’epoca, vollero ricondurre al silenzio e al giogo il
movimento operaio, le classi popolari, la sinistra extraparlamentare, i
movimenti di emancipazione e gli studenti in lotta, continuando a
garantire in tal modo profitti sempre più remunerativi al padronato, e
consolidando infine i poteri più repressivi dello stato (Polizia e
Carabinieri in testa).
Oggi come ieri, tra differenze e analogie
L’Italia di oggi è più che mai un paese allo sbando sotto il profilo
politico e morale.
Il Vaticano impone allo stato italiano la sua posizione reazionaria su
aborto, eutanasia, ruolo della donna, omosessualità e unioni civili, e
contemporaneamente beatifica 500 tra preti e laici fascisti che
sostennero il dittatore Francisco Franco ai tempi della guerra civile
spagnola.
La magistratura, che da un lato porta avanti richieste pesantissime nei
confronti dei manifestanti che nel 2001 contestarono il vertice del G8,
è incapace di portare alla luce le responsabilità delle cosiddette
forze dell’ordine durante quelle assurde giornate che culminarono con
l’assassinio di Carlo Giuliano da parte dei Carabinieri. E su tutto
questo grava anche l’incapacità dell’attuale maggioranza di governo di
votare all’unanimità l’apertura di un’inchiesta parlamentare sui fatti
di Genova.
La disoccupazione, il precariato diffuso, lo sfruttamento sempre più
intenso, la mancanza di minime garanzie a tutela della salute, la totale
di opportunità, la negazione di diritti primari come la casa, le
disuguaglianze estreme, il malfunzionamento delle politiche sociali
troppo spesso agite da clientelismo e da necessità elettorali, aggravano le contraddizioni sociali creando disagio, paura, egoismo.
Contraddizioni acuite ancor più dal passaggio storico che l’Italia sta
affrontando, il passaggio ad una società multiculturale. In migliaia
arrivano portando con sé la propria cultura e i propri costumi, spesso
la propria disperazione, in alcuni casi comportamenti sociali
inaccettabili. Fuggono da guerre, fame, povertà. Aspirano
all’emancipazione, ad una vita migliore. Arrivano senza la mediazione di
politiche d’accoglienza che questo governo, così come quello di destra
in passato, si è guardato bene dall’approntare, e si scontrano con il
disagio già presente tra gli abitanti delle periferie e nel ceto medio
precarizzato delle metropoli. Spesso soli, senza conoscere la lingua,
isolati individualmente o all’interno delle proprie comunità di
appartenenza, sfruttati dagli stessi che li hanno trasportati, sfruttati
da quelli che li prenderanno per un lavoro, sfruttati dalla stampa alla
quale forniscono gli _scoop_ più lucrosi, a volte sfruttati dai grandi
imprenditori dei servizi sociali che si aggiudicano sulle loro spalle e
quelle degli operatori, appalti milionari; sfruttati dalla politica che
li usa come capro espiatorio. Milioni di persone si spostano nel mondo
attraversando le asperità della natura e quelle della legge. Il terrore a suon di bombe" messo agli italiani ai tempi delle "stragi di Stato" si
incute oggi attraverso l’urlo dei media sui reati degli immigrati. Anche
se, a dir la verità, i dati contenuti nell’ultimo rapporto sulla
criminalità redatto dal Ministero degli Interni, affermano chiaramente
la riduzione sensibile dei reati minori (scippi, furti e rapine) negli
ultimi anni e la percentuale esigua di immigrati in questi coinvolti.
"Rumeni uguale assassini": questo il motivo dominante degli ultimi
giorni di prime pagine e telegiornali.
Le dichiarazioni del leader del PD Veltroni, le posizioni prese dai
sindaci-sceriffo alla Cofferati contro baraccati e lavavetri, il
pacchetto sicurezza votato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri e il Decreto Legge del governo che concede il potere di espulsione immediata
ai prefetti, producono già le prime conseguenze pratiche. Sgomberi di
campi rom indiscriminati e di massa e le prime "spedizioni punitive"
delle squadracce più o meno fomentate dalle innumerevoli formazioni di
destra che agiscono ormai sul nostro territorio. Insomma, la "caccia
alle streghe" è cominciata ancora una volta e subito c’è chi, come le
formazioni neofasciste, la cavalca.
Verso il 12 dicembre
È per questo motivo che, in occasione della ricorrenza della strage di
piazza Fontana, proponiamo a tutte le realtà sociali, così come lo
scorso 14 luglio, di promuovere iniziative di controinformazione
declinabili secondo modalità e forme autonome e a partire dai propri
percorsi politici, che da una parte ricordino un frammento nascosto
della storia d’Italia – quella delle vittime innocenti del terrorismo di
Stato, delle responsabilità politiche e dei sicari – e che dall’altra
riportino il ragionamento alla realtà odierna, rileggendo il presente
alla luce della Storia. Sentiamo cioè la necessità di continuare a
indagare quel "filo nero" che lega i protagonisti del neo-fascismo
italiano di oggi alle stragi di ieri, contemplando al tempo stesso
un’analisi attenta di quel contesto politico, economico e sociale che
permette loro di muoversi indisturbati. Obiettivo ultimo di tali
mobilitazioni continua voler e poter essere quell’arricchimento
collettivo che genera ogni riflessione locale e generalizzata sul legame
tra lotte sociali, territori e antifascismo. La proposta emersa dal
Laboratorio Antifascista, quindi, è quella di partire dalle iniziative
intorno al 12 dicembre per costruire una campagna politica e
comunicativa che coinvolga tutte le realtà sociali in ogni parte
d’Italia – e che contrasti e infine liquidi la politica dei "pacchetti
sicurezza" che fascistizza i rapporti sociali, militarizza i territori e
innesca derive razziste.
È necessario più che mai affermare un’altra idea di "sicurezza":
quella
di una vita dignitosa, di un lavoro senza sfruttamento e precarietà, di
servizi pubblici efficienti e aperti a tutti. Principi e diritti
materiali che contraddistinguono una società ospitale, inclusiva e
giusta, e che garantiscano il funzionamento di vere politiche
d’accoglienza, la sicurezza del diritto allo studio e alla casa. Al
posto della Polizia in ogni quartiere e del controllo ad ogni costo,
chiediamo la certezza di poter sviluppare liberamente le proprie
capacità e personalità, di essere rispettati e rispettate in quanto
individui, sicuri di poter attraversare liberamente ogni frontiera.
Sicuri di non voler più fare o subire le guerre.
Sicuramente insieme a tutti quelli e quelle che si ribellano!
Sicuramente Antifascisti!
Con Carlo, Dax, Federico e Renato, nostri fratelli, nel cuore!
Laboratorio Antifascista
ASSEMBLEA CITTADINA
GIOVEDI’ 29 NOVEMBRE 2007 ore 20
C.S.O.A. Ex-Snia Viscosa, Via Prenestina 173
Rete Antifascista Metropolitana
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AL CSA VITTORIA VA IN SCENA L’AMERICA LATINA
AMERICA LATINA_
MARTEDI CINEMA:
Martedi 27 novembre ore 22
DIARIO DEL SACCHEGGIO
Fernando E. Solanas, 2004
Nel nome della globalizzazione e del piano selvaggio del liberismo, le
ricette economiche degli organismi finanziari internazionali hanno
portato al genocidio sociale e allâimpoverimento della nazione.
Un documentario per denunciare il governo neo liberale di Menem che
negli anni 90 ha condotto l’Argentina al collasso economico.
Martedi 4 dicembre ore 22
LA DIGNITÃ DEGLI ULTIMI
Fernando E. Solanas, 2005
La dignita’ degli ultimi è¨ la seconda parte di un progetto
lanciato da Solanas nel 2004 con il documentario Diario del
saccheggio. Il film racconta le conseguenze della rivolta popolare
argentina, scoppiata alla fine del 2001, per arrivare agli esperimenti
di autogestione di fabbriche e quartieri.
Ingresso gratuito e bar popolare
via Muratori 43
20135 Milano
tel/fax : (+39)025453986
http://www.ecn.org/vittoria
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