MORTADELLA, VOTO E POLITICA

Sono illuso. Sono anche deluso. Ma soprattutto sono fortemente allergico ai partiti. Anzi diciamo pure che, nell’epoca in cui viviamo, secondo me sarebbero la prima cosa da eliminare e forse da non ricostruire più. Soprattutto penso che il sistema partitico abbia inglobato la partecipazione dei cittadini alla vita politica e l’abbia relegata ad un mero esercizio di calligrafia: una croce. Ma si può ridurre  la politica ad una croce? Basta andare una volta ogni tanto dentro un urna e tracciare una croce su un logo per partecipare allo sviluppo di un Paese? Prendere parte alla vita democratica di una nazione si può fare stando comodamente seduti su un divano a sorseggiare una birra e a guardare Bruno Vespa con i suoi esponenti politici che parlano delle nostre vite? Io penso di no.

Credo innanzitutto che il sistema partitico non solo stia rovinando la politica ma ne stia addirittura stravolgendo il senso lessicale che essa ha: che fine hanno fatto termini come “ partecipazione”, “ bene comune”, “ meritocrazia “, “popolo “. Chi fa oggi politica sono i partiti. Chi fa oggi i partiti sono personaggi alquanto strambi ed egoisti. Fanno politica per loro, per la propria parte, dimenticandosi che noi gli abbiamo affidato, a malincuore, il nostro futuro. E il nostro futuro non se lo possono giocare a colpi di maggioranze e minoranze.

Per capirne di più, di logiche di partito e di sistemi partitici, non avendo in tasca nessuna tessera, decido di chiacchierare con qualcuno che il politico lo fa di mestiere. Voglio parlare con un giovane, che forse capisce meglio la mia lingua e il mio disagio. Voglio parlare con uno che sia dentro un grande partito, che abbia peso, importanza. Voglio parlare con uno che lavora nel mio Comune.

Scelgo i Democratici di Sinistra. Consigliere comunale Avv. Enrico Raimondi.

Iniziamo la chiacchierata.

 

Profenna   :   Giunta comunale 11 assessori, 2 donne. Consiglio comunale. 40 consiglieri comunali.           4 donne. Non le sembra una visione un po triste della politica cittadina?

 

Raimondi   :    Molto. Perché non si è riuscito a rappresentare l’altra metà dei cittadini teatini. Ed è stato uno sbaglio enorme, a mio avviso. Ciò sta a significare che la politica non riesce a rappresentare, che non lavora bene per i cittadini. Ma conti che non è facile portare donne in Consiglio. Noi come Ds su 40 candidati abbiamo messo 17 donne, quasi la metà. Con il candidato Sindaco precedente il mio stesso partito ne aveva messo solo 5. E’ quindi un grande passo in avanti. Ma non basta.

 

P  Coletti, Legnini, Belusconi, Mastella, Cuffaro. Cosa hanno in comune queste persone? Cosa ne pensa del doppio, o triplo ruolo istituzionale? Non è una presa in giro per il cittadino votante?

 

R Io sono contrario, anzi contrarissimo a questi eventi di doppie o triple cariche. Un altro fatto è se queste cariche sono temporanee, ma dato che negli esempi che mi hai fatto si tratta di cariche vere e proprie, sono a mio avviso uno sbaglio. Io stesso quando venni eletto al consiglio mi dimisi dalla carica di segretario cittadino dei DS. La concentrazione delle cariche evince una debolezza dei partiti, che non riescono a scovare persone giovani da poter candidare e si rifanno ai soliti nomi, vecchi cotti e stracotti. Questi personaggi, paragonati al gergo universitario, sarebbero detti baronati.

 

P secondo un sondaggio Endetury, all’affermazione “ oggi non esiste un partito che mi rappresenti davvero” su un campione di mille persone hanno risposto così    49 % molto d’accordo. 18 % abbastanza d’accordo.   8,2 % poco d’accordo .             18, 9 % in disaccordo. 5 % non so. Cosa ne pensa?

 

 

R noi viviamo in un The Truman’s Show, in un mondo statico e fermo. L’Italia non ha futuro. Vive in un improbabile eterno presente e non riesce ad immaginarsi un possibile futuro. La funzione dei partiti sarebbe quella di integrare i cittadini nella vita politica e democratica. Oggi non è così. Quindi i partiti o si ricostruiscono, cercando di dare cittadinanza e rappresentanza alle persone o si favoriscono derive plebiscitarie e di accentrare il potere, quindi, in mano a pochi o a uno. Ma dato che oggi i partiti non hanno un idea di futuro, la politica  stessa non avrà futuro. Il concetto di rappresentanza politica sta a significare mettere uomini e donne assieme su un concetto di bene comune. Praticamente serve un partito che abbia la forza  di fare quello che promette in campagna elettorale. Altrimenti si perde di credibilità e i cittadini non votano più

 

P Prodi contestato, Bertinotti contestato, Mastella contestato. Già sette manifestazioni riconducibili in scontro al governo Prodi.  Quando c’era Berlusconi a contestare era il popolo del centrosinistra e quello del centrodestra applaudiva. Ora si contesta tutti assieme. Strano no?

 

 

R  la sinistra italiana è schizofrenica. In un altro Paese Europeo un ministro che va a protestare contro il suo stesso governo viene cacciato. Sono venti anni che i partiti sono diventati dei comitati elettorali e questi sono gli effetti immediati. Le manifestazioni della sinistra contro Prodi derivano un po’ dall’interesse privato di alcune caste, ma dall’altro da un fatto che non si è mantenuto un atteggiamento corretto verso gli elettori. E la colpa è sempre dei partiti. Se si vogliono eliminare questi dissensi esiste una soluzione: smettere di arroccarsi e costruire dal basso meccanismi partecipativi.

 

P Prima i Pacs, poi i Dico, ora nemmeno più quelli. Le promesse stanno a zero?

 

 

R  abbiamo bisogno di una spinta del popolo, dal basso. I partiti soli non ce la fanno perché esistono politicanti che preferiscono i beni personali su quelli generali e si celano lì dietro. Allora qui si che servono grosse manifestazioni che diano una spinta alle decisioni del governo. Questo potrebbe essere un buon inizio, qualora venisse approvato il ddl, di una ripresa di partecipazione popolare, dato che sono state e si stanno facendo tante manifestazioni per riconoscere i diritti delle coppie di fatto.

 

P  Prima c’era il PCI. Comunisti. Poi son venuti quelli del PDS. La quercia. Poi ancora i DS, socialisti europei. Ora il PD, i democratici. Fassino dice che il partito democratico si rifarà a Berlinguer, Moro, De Gasperi, Spinelli, Gramsci e Turati. Come dire: ci mettiamo in mezzo tutti, democristiani, federalisti, comunisti e socialisti così ci prendiamo i voti di tutti?

 

R   Il comunismo è morto. Non esiste più. E insieme a lui tante ideologie non funzionano più. Il partito democratico non è un contenitore ma un superamento classista dei partiti tradizionali, capace di dare il futuro alla politica. Se Fassino ha detto che il Pd si rifarà anche a De Gasperi e Moro, avrà preso un bidone o comunque io non sono d’accordo. Nel nuovo partito si tratta di ampliare la base di partecipazione per attivare il più possibile la possibilità di arrivare al partito massa. Ma sempre improntato nel futuro. E’ una scommessa da vincere.

 

Un'altra mezz’ora di chiacchierata passando su punti fondamentali comunali e nazionali, dove io cerco in tutti i modi di metterlo in difficoltà. Raramente lo faccio. È in gamba l’Avvocato. Oltre che a parlare bene, pensa bene. E pensare bene per un dirigente di partito è una qualifica che pochi hanno. Mi dice che per fare il consigliere comunale prende di fisso netto nemmeno 400 euro e che al comune i DS costano in tutto 50000 euro. Di Pasquale da solo ne costa quasi la metà. Fa nomi e cognomi, parla degli interinali che protestano fuori al comune, parla di Travaglio, Fassino, Berlusconi, D’Alema. Ne ha per tutti. Se non gli dicessi che devo andare, molto probabilmente sarei ancora li a parlare con lui.

Ora qualche annotazione politica. Seppur molto in gamba, l’Avvocato non mi ha convinto. Per me i Ds rimangono un partito sbagliato, un partito “borghese” ed inoltre credo che tra non pochi anni la gente si stuferà dei partiti e avremo alle prossime elezioni la più alta percentuale di non votanti mai avuta. Si tornerà a dire: “ piove governo ladro ! “ o forse “ voti a destra o a manca purchè se magna!”.

Ma grazie alla chiacchierata ho capito una cosa. Per capire i partiti dobbiamo smetterla di sentire Berlusconi, Bertinotti, Casini o Fini ma parlare con i dirigenti cittadini, quelli magari di piccoli paesi, che hanno ancora il fervore della ideologia nel sangue, che magari ti parlano un pò di dialetto e non un italiano corretto, ma che hanno quel luccichio negli occhi che sa tanto di credo. Loro, e solo loro, sono degni di parlare. Ecco tappiamo la bocca ai nostri parlamentari e facciamo parlare il dirigente dei DS di Cocullo e il segretario dell’Udc di CastelFrentano. Magari saranno più rozzi e meno diplomatici, ma sicuramente crederanno in quello che fanno molto più di Calderoli e Caruso.

Sapete, mi ha fatto piacere parlare con Raimondi, non condivido un acca di quello che mi ha detto, penso quasi l’opposto, ma vorrei tanto di trovare compagni di strada come lui nella mia vita. Sincerità, fermezza, correttezza, credo, purezza, realismo. Tutte qualità che ha lui e che non hanno Berlusconi e Prodi. E tutti i partiti di vertice.

Mia nonna mi ha raccontato che conosceva una coppia anziana di signori. Lui partigiano e comunista. Lei democristiana e ultra cattolica. Nel 2001 quando si votò andarono alle urne con in mano una fettina di mortadella a testa. Sulla scheda misero la fetta e scrissero in dialetto :” vi siete mangiati tutto. Mangiatevi pure questo!”

Idem. Mi sa che se continua così sarò costretti ad imitarli. E Viva la politica!

 

Sono illuso. Sono anche deluso. Ma soprattutto sono fortemente allergico ai partiti. Anzi diciamo pure che, nell’epoca in cui viviamo, secondo me sarebbero la prima cosa da eliminare e forse da non ricostruire più. Soprattutto penso che il sistema partitico abbia inglobato la partecipazione dei cittadini alla vita politica e l’abbia relegata ad un mero esercizio di calligrafia: una croce. Ma si può ridurre  la politica ad una croce? Basta andare una volta ogni tanto dentro un urna e tracciare una croce su un logo per partecipare allo sviluppo di un Paese? Prendere parte alla vita democratica di una nazione si può fare stando comodamente seduti su un divano a sorseggiare una birra e a guardare Bruno Vespa con i suoi esponenti politici che parlano delle nostre vite? Io penso di no.

Credo innanzitutto che il sistema partitico non solo stia rovinando la politica ma ne stia addirittura stravolgendo il senso lessicale che essa ha: che fine hanno fatto termini come “ partecipazione”, “ bene comune”, “ meritocrazia “, “popolo “. Chi fa oggi politica sono i partiti. Chi fa oggi i partiti sono personaggi alquanto strambi ed egoisti. Fanno politica per loro, per la propria parte, dimenticandosi che noi gli abbiamo affidato, a malincuore, il nostro futuro. E il nostro futuro non se lo possono giocare a colpi di maggioranze e minoranze.

Per capirne di più, di logiche di partito e di sistemi partitici, non avendo in tasca nessuna tessera, decido di chiacchierare con qualcuno che il politico lo fa di mestiere. Voglio parlare con un giovane, che forse capisce meglio la mia lingua e il mio disagio. Voglio parlare con uno che sia dentro un grande partito, che abbia peso, importanza. Voglio parlare con uno che lavora nel mio Comune.

Scelgo i Democratici di Sinistra. Consigliere comunale Avv. Enrico Raimondi.

Iniziamo la chiacchierata.

 

Profenna   :   Giunta comunale 11 assessori, 2 donne. Consiglio comunale. 40 consiglieri comunali.           4 donne. Non le sembra una visione un po triste della politica cittadina?

 

Raimondi   :    Molto. Perché non si è riuscito a rappresentare l’altra metà dei cittadini teatini. Ed è stato uno sbaglio enorme, a mio avviso. Ciò sta a significare che la politica non riesce a rappresentare, che non lavora bene per i cittadini. Ma conti che non è facile portare donne in Consiglio. Noi come Ds su 40 candidati abbiamo messo 17 donne, quasi la metà. Con il candidato Sindaco precedente il mio stesso partito ne aveva messo solo 5. E’ quindi un grande passo in avanti. Ma non basta.

 

P  Coletti, Legnini, Belusconi, Mastella, Cuffaro. Cosa hanno in comune queste persone? Cosa ne pensa del doppio, o triplo ruolo istituzionale? Non è una presa in giro per il cittadino votante?

 

R Io sono contrario, anzi contrarissimo a questi eventi di doppie o triple cariche. Un altro fatto è se queste cariche sono temporanee, ma dato che negli esempi che mi hai fatto si tratta di cariche vere e proprie, sono a mio avviso uno sbaglio. Io stesso quando venni eletto al consiglio mi dimisi dalla carica di segretario cittadino dei DS. La concentrazione delle cariche evince una debolezza dei partiti, che non riescono a scovare persone giovani da poter candidare e si rifanno ai soliti nomi, vecchi cotti e stracotti. Questi personaggi, paragonati al gergo universitario, sarebbero detti baronati.

 

P secondo un sondaggio Endetury, all’affermazione “ oggi non esiste un partito che mi rappresenti davvero” su un campione di mille persone hanno risposto così    49 % molto d’accordo. 18 % abbastanza d’accordo.   8,2 % poco d’accordo .             18, 9 % in disaccordo. 5 % non so. Cosa ne pensa?

 

 

R noi viviamo in un The Truman’s Show, in un mondo statico e fermo. L’Italia non ha futuro. Vive in un improbabile eterno presente e non riesce ad immaginarsi un possibile futuro. La funzione dei partiti sarebbe quella di integrare i cittadini nella vita politica e democratica. Oggi non è così. Quindi i partiti o si ricostruiscono, cercando di dare cittadinanza e rappresentanza alle persone o si favoriscono derive plebiscitarie e di accentrare il potere, quindi, in mano a pochi o a uno. Ma dato che oggi i partiti non hanno un idea di futuro, la politica  stessa non avrà futuro. Il concetto di rappresentanza politica sta a significare mettere uomini e donne assieme su un concetto di bene comune. Praticamente serve un partito che abbia la forza  di fare quello che promette in campagna elettorale. Altrimenti si perde di credibilità e i cittadini non votano più

 

P Prodi contestato, Bertinotti contestato, Mastella contestato. Già sette manifestazioni riconducibili in scontro al governo Prodi.  Quando c’era Berlusconi a contestare era il popolo del centrosinistra e quello del centrodestra applaudiva. Ora si contesta tutti assieme. Strano no?

 

 

R  la sinistra italiana è schizofrenica. In un altro Paese Europeo un ministro che va a protestare contro il suo stesso governo viene cacciato. Sono venti anni che i partiti sono diventati dei comitati elettorali e questi sono gli effetti immediati. Le manifestazioni della sinistra contro Prodi derivano un po’ dall’interesse privato di alcune caste, ma dall’altro da un fatto che non si è mantenuto un atteggiamento corretto verso gli elettori. E la colpa è sempre dei partiti. Se si vogliono eliminare questi dissensi esiste una soluzione: smettere di arroccarsi e costruire dal basso meccanismi partecipativi.

 

P Prima i Pacs, poi i Dico, ora nemmeno più quelli. Le promesse stanno a zero?

 

 

R  abbiamo bisogno di una spinta del popolo, dal basso. I partiti soli non ce la fanno perché esistono politicanti che preferiscono i beni personali su quelli generali e si celano lì dietro. Allora qui si che servono grosse manifestazioni che diano una spinta alle decisioni del governo. Questo potrebbe essere un buon inizio, qualora venisse approvato il ddl, di una ripresa di partecipazione popolare, dato che sono state e si stanno facendo tante manifestazioni per riconoscere i diritti delle coppie di fatto.

 

P  Prima c’era il PCI. Comunisti. Poi son venuti quelli del PDS. La quercia. Poi ancora i DS, socialisti europei. Ora il PD, i democratici. Fassino dice che il partito democratico si rifarà a Berlinguer, Moro, De Gasperi, Spinelli, Gramsci e Turati. Come dire: ci mettiamo in mezzo tutti, democristiani, federalisti, comunisti e socialisti così ci prendiamo i voti di tutti?

 

R   Il comunismo è morto. Non esiste più. E insieme a lui tante ideologie non funzionano più. Il partito democratico non è un contenitore ma un superamento classista dei partiti tradizionali, capace di dare il futuro alla politica. Se Fassino ha detto che il Pd si rifarà anche a De Gasperi e Moro, avrà preso un bidone o comunque io non sono d’accordo. Nel nuovo partito si tratta di ampliare la base di partecipazione per attivare il più possibile la possibilità di arrivare al partito massa. Ma sempre improntato nel futuro. E’ una scommessa da vincere.

 

Un'altra mezz’ora di chiacchierata passando su punti fondamentali comunali e nazionali, dove io cerco in tutti i modi di metterlo in difficoltà. Raramente lo faccio. È in gamba l’Avvocato. Oltre che a parlare bene, pensa bene. E pensare bene per un dirigente di partito è una qualifica che pochi hanno. Mi dice che per fare il consigliere comunale prende di fisso netto nemmeno 400 euro e che al comune i DS costano in tutto 50000 euro. Di Pasquale da solo ne costa quasi la metà. Fa nomi e cognomi, parla degli interinali che protestano fuori al comune, parla di Travaglio, Fassino, Berlusconi, D’Alema. Ne ha per tutti. Se non gli dicessi che devo andare, molto probabilmente sarei ancora li a parlare con lui.

Ora qualche annotazione politica. Seppur molto in gamba, l’Avvocato non mi ha convinto. Per me i Ds rimangono un partito sbagliato, un partito “borghese” ed inoltre credo che tra non pochi anni la gente si stuferà dei partiti e avremo alle prossime elezioni la più alta percentuale di non votanti mai avuta. Si tornerà a dire: “ piove governo ladro ! “ o forse “ voti a destra o a manca purchè se magna!”.

Ma grazie alla chiacchierata ho capito una cosa. Per capire i partiti dobbiamo smetterla di sentire Berlusconi, Bertinotti, Casini o Fini ma parlare con i dirigenti cittadini, quelli magari di piccoli paesi, che hanno ancora il fervore della ideologia nel sangue, che magari ti parlano un pò di dialetto e non un italiano corretto, ma che hanno quel luccichio negli occhi che sa tanto di credo. Loro, e solo loro, sono degni di parlare. Ecco tappiamo la bocca ai nostri parlamentari e facciamo parlare il dirigente dei DS di Cocullo e il segretario dell’Udc di CastelFrentano. Magari saranno più rozzi e meno diplomatici, ma sicuramente crederanno in quello che fanno molto più di Calderoli e Caruso.

Sapete, mi ha fatto piacere parlare con Raimondi, non condivido un acca di quello che mi ha detto, penso quasi l’opposto, ma vorrei tanto di trovare compagni di strada come lui nella mia vita. Sincerità, fermezza, correttezza, credo, purezza, realismo. Tutte qualità che ha lui e che non hanno Berlusconi e Prodi. E tutti i partiti di vertice.

Mia nonna mi ha raccontato che conosceva una coppia anziana di signori. Lui partigiano e comunista. Lei democristiana e ultra cattolica. Nel 2001 quando si votò andarono alle urne con in mano una fettina di mortadella a testa. Sulla scheda misero la fetta e scrissero in dialetto :” vi siete mangiati tutto. Mangiatevi pure questo!”

Idem. Mi sa che se continua così sarò costretti ad imitarli. E Viva la politica!

 

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