CORTEO EVERSIVO A L’AQUILA: IN 25 SOTTO INCHIESTA

La procura distrettuale contesta il reato di istigazione a delinquere
La manifestazione del 3 giugno 2007 a L’Aquila

 

Da "Il centro" del 24 dicembre
La procura ha avviato 25 avvisi di garanzia nell’’ambito delle indagini sul corteo eversivo di 200 persone che ci fu il 3 giugno per protestare contro il carcere duro, il 41 bis.
Una manifestazione che destò sconcerto in città e che ebbe risonanza
nazionale per gli slogan inneggianti anche alle brigate rosse con
riferimento a Nadia Desdemona Lioce, detenuta all’’Aquila.
I manifestanti sfilarono per il centro, scortati da un gran numero di
agenti, imbrattando di scritte a sfondo eversivo alcuni edifici. Sta di
fatto che adesso ci sono 25 persone sotto inchiesta, tra i quali in
maggioranza veneti, lombardi e laziali oltre a un giovane aquilano.
Alcuni reati contestati ( ma non tutti ) sono gravi come la istigazione
a delinquere, per via degli slogan contro la polizia, contro
l’’ispettore Raciti e che inneggiavano alla strage di Nassirya.
Contestato il reato di invasione di terreni e il deturpamento di cose
altrui con riferimento alle scritte. Gli indagati sono accusati anche
per il danneggiamento di una recinzione davanti al carcere dell
Costarelle, a Preturo,e il getto pericoloso di cose. Le persone
sospette sono state individuate tramite una serie di filmati da parte
delle plizia e con delle fotografie che hanno permesso di scovare i più
facinorosi. Le indagini, svolte dalla digos, sono state fatte anche
tramite le questure competenti nelle città dalle quali provenivano gli
indagati, al fine di fare i giusti riscontri. Un’’indagine che era
stata sollecitata dal mondo politico nazionale e che fu anche oggetto
di un’’interpellanza parlamentare al ministro della Giustizia, Clemente
Mastella il quale, tra le altre cose, rese noto di avere avuto dalla
procura aquilana una informativa sull’’avvio delle indagini. Ci furono
anche elogi alla questura del capoluogo da molti esponenti
istituzionali, per aver saputo controllare i manifestanti, pur in una
situazione di tensione, in modo da evitare scontri.

 

RIBADIAMO NON SOLO LA NOSTRA SOLIDARIETA’ MILITANTE AI 25 INDAGATI, MA IL NOSTRO PIENO APPOGGIO E COMPLICITA’ ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI CHE MANIFESTARONO NEL CAPOLUOGO ABRUZZESE CONTRO IL CARCERE.

This entry was posted in repressione e carcere. Bookmark the permalink.