ANCORA TRAGEDIA A TORINO: E’ MORTO IL SETTIMO OPERAIO DELLA THYSSEN

Torino, Giuseppe Demasi non ce l’ha fatta, era l’unico sopravvissuto
alla strage del 6 dicembre. Era stato sottoposto a tre interventi chirurgici

Thyssen, la tragedia del rogo
morto anche il settimo operaio

Venerdì gli operai dell’acciaieria avevano organizzato una fiaccolata di solidarietà
Domani sera alle vittime del lavoro sarà dedicata la tradizionale marcia della pace del Sermig

<B>Thyssen, la tragedia del rogo<br>morto anche il settimo operaio</B>

Giuseppe Demasi

TORINO – E’ morto Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio ustionato nell’incendio del 6 dicembre
alla Thyssenkrupp di Torino. Il ragazzo era l’unico rimasto in vita
dopo la tragedia. Nell’incendio era morto sul colpo Antonio Schiavone,
poi nelle settimane successive si sono verificate le altre morti.
Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni
scorsi le sue condizioni si erano aggravate.

Proprio venerdì gli operaio dell’acciaieria avevano organizzato
una fiaccolata di solidarietà per il loro compagno che stava
lottando fra la vita e la morte e per ricordare le altre sei vittime:
Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo e Rosario Rodinò.

Tra i manifestanti c’erano anche i familiari dello stesso Giuseppe
Demasi, il padre Calogero e la sorella Laura, oltre allo zio di Rosario
Rodinò, Carlo Cascino, e il padre di Bruno Santino, Antonio.
"Giuseppe Demasi si deve salvare per raccontarci quello che è
successo, facciamo tutti il tifo per lui", aveva urlato Antonio
Santino. Davanti al Cto i manifestanti avevano poi osservato un minuto
di silenzio e applaudito a lungo in segno di incoraggiamento per
Demasi. Ma il cuore del ragazzo non ha retto. E’ morto oggi poco dopo
le 13,30.

E sarà dedicata alle vittime del rogo nell’acciaieria della
Thyssenkrupp, la marcia della pace del Sermig, che ogni anno da 40 anni
la sera del 31 dicembre percorre le vie di Torino e si conclude
nell’Arsenale della pace, dove l’associazione del volontariato
cattolico tiene la cosiddetta "Cena del digiuno".

Le migliaia di giovani che partecipano alla manifestazione si
ritroveranno davanti allo stabilimento di corso Regina Margherita,
fermo dal 6 dicembre scorso quando sulla linea di produzione numero 5
le fiamme ustionarono a morte sette. "Scandiremo i nomi di decine di
morti sul lavoro – spiega il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero –
per ricordare che una fabbrica, un cantiere o un ufficio devono essere
un luogo di serenità, di promozione umana dove le persone
trovano le sostanze per mantenere la propria famiglia e mandare i figli
a scuola".

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