AGGIORNAMENTI COMPLETI SULLA LOTTA DI NAPOLI E PIANURA



|Napoli, 5 gennaio 2008|

Al
3° giorno di scontro frontale tra presidianti e Forze dell’Ordine
nelle vesti di braccio armato del Capitale "munnezzaro" e ormai al
6° di presidio, la resistenza della popolazione di Pianura contro i
grossi interessi imprenditoriali che si celano dietro la sigla
"emergenza-rifiuti" merita qualche riflessione.

L’incapacità
di leggere, e spiegare, quanto sta avvenendo in questi giorni è
emblematico di una cultura politica e dell’informazione letteralemte
ridotta al lumicino o forse, servilmente interessata.
Da giorni
sentiamo solo parlare di "strumentalizzazioni" di estremeisti e
"interessi camorristi", estremo tentativo di salvare la faccia per un
ceto politico che ha perso ormai ogni legittimità di fronte alla
cittadinanza dei propri elettori.
In corner il sindaco di Napoli
Rosa Russo Iervolino cerca di rifarsi un ruolo "candido" appoggiando
(strumentalmente e pilatesacamente) la sacrosanta battaglia dei
pianuresi.

Si evoca lo spettro-Camorra per nascondere le reali responsabilità del ceto istituzionale e il sistema dei partiti,
veri artefici di un disastro più volte annunciato. Quale
interesse avrebe poi la malavita organizzata ad opporsi all’apertura di
una discarica da cui trarrebbe sicuramente interessi e introiti con la
logica degli appalti al ribasso e delle mazzette?
La collusione dei
media con i bisogni propagandisti del regime è evidente anche
nelle pagine dei quotidiani della supposta "sinistra radicale" che
centrano i propri reportage su un Napolitano "allarmato" o sulla
responsabilità di An nell’impiccagione dei manichini. Oppure
evidenziando il curriculum penale dei giovani che si scontrano con la
Polizia, facendo le pulci sulla loro appartenenza a gruppi
ultrà, ecc. ecc.

Ciechi!

Ancora
una volta incapaci di comprendere la genuinità e la concretezza
di una lotta che parte dai bisogni primari di popolazioni già
private di troppo e alle quali si vuole far pagare la
responsabilità di politiche criminali che hanno altri fautori e
sevono altri interessi.
Intanto, a chi gongolava in una vittoria
dello stato-istituzione raccontandoci quotidianamente di uno sversatoio
già operante, rispondono i presidianti di Pianura che non
sembrano affatto intenzionati d abbandonare le barricate.

E’solo l’inizio… A sara Düra!

>>> Ascolta il resoconto di Antonio (Comitati Campani Salute Ambiente)


PROSSIMI APPUNTAMENTI:

ore 17.30 Manifestazione-fiaccoltata @ Napoli (piazza del Gesù): "NO ALLE MEGADISCARICHE NE’ A PIANURA NE’ ALTROVE"

Resoconto della giornata_

|15:24| RIFIUTI: A PIANURA FERMATE UNA DECINA DI PERSONE

|13:01| RIFIUTI: PIANURA, SASSI E BULLONI CONTRO LA POLIZIA
200
manifestanti hanno caricato la polizia nel tratto di strada fra via
Montagna Spaccata e via Paolucci. I manifestanti hanno tirato sassi e
bulloni. Due poliziotti risultano feriti.

|11:53| RIFIUTI: MANIFESTANTI BLOCCANO LINEA FS ROMA-NAPOLI
Le
proteste contro la riapertura della discarica di Pianura investono
anche la circolazione ferroviaria. Dalle 9,55 alcune decine di
manifestanti hanno occupato la linea ferroviaria Roma-Napoli tra
Pozzuoli e Giugliano. I treni a lunga percorrenza sono stati deviati
sulla direttrice Aversa-Napoli Centrale.

Poco prima dell’alba,
con l’arrivo di una serie di camion destinati all’allestimento del sito
di stoccaggio, c’è stato un momento di scontro con le forze
dell’ordine. La Polizia ha quindi caricato il presidio. Un giovane è stato scaravantato nella scarpata vicina al sito. Più tardi circa 200 manifestanti hanno attaccato alcuni poliziotti, tirando contro di loro sassi e bulloni. Alcuni
dei portavoce del Comitato spontaneo contro la riapertura della
discarica annunciano di aver girato un video riguardo quanto compiuto
dalle Forze dell’ordine.


Alcune testimonianze dei feriti su La Repubblica:

>>> "Pianura, scontri davanti alla discarica. I manifestanti bloccano i binari"


>>> Guarda il servizio di SkyTG con le immagini degli scontri


[Emergenza Rifiuti] Zoom su Pianura: l’ultimo focolaio acceso dalla logica delle discariche e la realtà napoletana GENNAIO 2007

 
NAPOLI 4 GENNAIO 2007
 
 
Giornata dell’indignazione contro il piano
rifiuti, occupato il Comune di Napoli, blocchi stradali davanti al
commissariato straordinario dei rifiuti, resiste il presidio di Pianura

Giornata dell’indignazione contro il piano rifiuti!
Napoli resiste !

Nella prima mattinata di oggi sono partite le azioni ed
i blitz della Rete Campana Salute e Ambiente e dei centri sociali
napoletani contro il piano rifiuti fondato su mega discariche come
quella che vorrebbero aprire nel quartiere di Pianura, ed inceneritori
come quello di Acerra.
Verso le 11 del mattino un gruppo di attivisti si e’ infiltrato all’interno di Palazzo San Giacomo sede della giunta comunale occupando ed incatenandosi al balcone del sindaco Iervolino.
Verso le 12 un’altro gruppo di attivisti e’ riuscito a salire sulle impalcature di Palazzo San Giacomo raggiungendo ed occupando il tetto del Comune di Napoli.
Nel frattempo sotto al Comune si e’ radunato un presidio
convocato dalla Rete Campana Salute e Ambiente e dai centri sociali che
ha richiesto un incontro urgente con il sindaco Iervolino che a parole
si era detta contro la discarica di Pianura.
Dopo diversi tentennamenti da parte del sindaco nel ricevere la delegazione , piccoli gruppi di attivisti inscenavano blocchi stradali in Piazza Municipio ed in Via Medina bloccando il traffico per alcune ore , alzando barricate con i cassonetti dei rifiuti.
Verso le 13:30 un corteo si muoveva da sotto il Comune di Napoli per raggiungere il Commissariato Straordinario all’emergenza rifiuti
a poche centinaia di metri. Ad attendere i manifestanti un enorme
schieramento di forze dell’ordine in assetto antisommossa che ha
chiuso con i mezzi blindati l’accesso al palazzo del
Commissariato straordinario. Dopo un nuovo blocco stradale il corteo si
e’ spostato nuovamente sotto il Comune dove si sono registrati
provocazioni da parte delle forze dell’ordine e momenti di
tensione. Alle ore 15 il sindaco ha fatto sapere di non voler ricevere
una delegazione, ma che al suo posto l’avrebbe ricevuta
l’Assessore ai rifiuti Gennaro Mola, inquisito dalla magistratura
per i suoi loschi traffici con le agenzie private di sicurezza, e
personaggio ambiguo del Partito Democratico che non ha poche
responsabilita’ nel caos rifiuti a Napoli.
Alle ore 16 i
manifestanti con una conferenza stampa sotto Palazzo San Giacomo hanno
annunciato di non voler incontrare l’Assessore Mola che dovrebbe
stare davanti ad un magistrato di sorveglianza piuttosto che sedere in
Giunta Comunale. A questo punto la Rete Campana Salute e Ambiente
decide di non incontrare piu’ nessuno, e lancia per
Mercoledi’ prossimo una manifestazione contro il piano rifiuti
promossa dal presidio permanente di Pianura che partira’ dalle
ore 18 da Piazza del Gesu’.
Alle 17:20 l’intervento dei Vigili del Fuoco
e delle motoscale ha permesso agli occupanti del tetto del Comune di
scendere e di unirsi agli altri manifestanti. Il sindaco di Napoli
Iervolino, nonostante per un intero giorno sia stata chiusa in un
Palazzo assediato ha deciso di non incontrare la Rete Campana Salute e
Ambiente, sintomo di paura per una delegittimazione sociale verso tutte
le istituzioni che mai in questa citta’ e’ stata
cosi’ forte e determinata.
Intanto continua il presidio
alla discarica di Pianura dove nella notte sono state sabotate le pale
meccaniche che stavano svolgendo i lavori che permetteranno la
riapertura del sito e sono state erette nuove bariccate introno alla
collina di contrada Pisani. I diversi blocchi dei cittadini della zona
hanno costruito delle vere e proprie barricate con cemento, materiali
di risulta, guardrail, per attendere l’arrivo dei camion che
e’ previsto tra 6 giorni.

Multimedia: Le foto della giornata

Vedi anche :
Vicenza :5 gennaio presidio in solidarieta’ con la Campania
Fumo nero…
La campania resiste
I numeri della crisi rifiuti in Campania
Ansa
Corriere della Sera
Repubblica.it

 

 [Emergenza Rifiuti] Zoom su Pianura: l’ultimo focolaio acceso dalla logica delle discariche e la realtà napoletana


|4 gennaio 2008||21:54| LANCI DI PIETRE CONTRO COMMISSARIATO POLIZIA

Questa
sera il commissariato di polizia del quartiere e’ stato fatto oggetto
di un lancio di pietre e petardi mentre gli agenti non sono ancora
riusciti a rimuovere dalle strade i blocchi ancora permanenti specie su
via Montagna spaccata, dove la circolazione dell’auto e’ impedita con
cassonetti rovesciati e spazzatura, copertoni e alberi.

|h 13.55| A PIANURA BLOCCATI I LAVORI

I
lavori per l’avvio delle attivita’ di sversamento e apertura dellla
discarica sono stati bloccati da attivita’ di sabotaggio alle pale
meccaniche e all’impianto idraulico del quartiere per cui questa
mattina tecnici e operai non hanno potuto svolgere alcuna attivita’. I
proprietari e i dipendenti di una azienda che alleva cavalli a ridosso
del sito nel quartiere a nord di Napoli di Pianura manifestano a
cavallo la loro contrarieta’ alla riattivazione dello sversatoio.
Rimosse da poco le carcasse dei quattro autobus incendiati questa
notte, ovunque ci sono piccoli cumuli di immondizia bruciata, sacchetti
di rifiuti, cassonetti dati alle fiamme o messi di traverso sulla
carreggiata. Circolazione bloccata e quasi del tutto impedita con
ripercussioni su tutto il flusso di veicoli in citta’.

E questa
mattina lungo corso Umberto I, a Napoli, sono stati trovati 21
manichini impiccati con slogan e scritte contro il presidente della
Regione Campania, Antonio Bassolino, e il sindaco di Napoli, Rosa Russo
Iervolino. I pupazzi pendevano lungo il tratto che va da piazza
Garibaldi a piazza Nicola Amore, nei pressi dell’abitazione del
sindaco. Sulla vicenda indaga la Digos della questura di Napoli. I
fantocci, in pantaloncini e maglietta, recavano cartelli con scritte
contro la gestione dell’emergenza rifiuti, la disoccupazione, l’aumento
del costo della vita ed episodi di malgoverno della città e
della Regione. Attorno alle 13 gli aderenti alla Rete Campana per la
difesa della Salute e dell’ Ambiente si sono introdotti negli uffici di
Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, per protestare contro
la decisione del Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti in
Campania di riaprire la discarica nel quartiere Pianura. I manifestanti
– due dei quali si sono incatenati al balcone del primo piano del
palazzo municipale – hanno affisso due striscioni con slogan contro la
discarica e per sollecitare l’avvio di un piano straordinario di
raccolta differenziata.

|9:35| INCENDIATI 4 AUTOBUS; CONTINUA PRESIDIO
Continua
il presidio dei cittadini al cancello della discarica in contrada
Pisani nel quartiere napoletano di Pianura. Sul lato ingresso che
confina con il parco naturale degli Astroni ci sono circa una ventina
di persone che hanno trascorso la notte. Intorno alle 3 del mattino,
inoltre, dal lato dell’area della discarica in via Montagna Spaccata,
ai confini con il territorio di Pozzuoli, tre persone a bordo di
scooter hanno dato fuoco ai quattro autobus che ieri notte i
manifestanti avevano messo di traverso con le ruote forate in strada
per bloccare la circolazione.


|h 22| i
cittadini sono sul sito di Pianura e stanno bloccando i lavori, ci sono
minacce di carica da parte della polizia e non è detto che
ciò non avvenga perchè la situazione si stà
surriscaldando.

|H 19.23| Contrada
Pisani. La polizia sta mandando altri agenti sul posto e, secondo
Repubblica, sarebbero stati anche lanciati alcuni petardi contro le
forze dell’ordine.

Prefetto: discarica aperta fino al 2009
La
discarica – ha riferito il prefetto di Napoli Alessandro Pansa –
rappresenta l’unica soluzione per far uscire Napoli dall’emergenza e
resterà aperta almeno fino al 2009, chiudendo in coincidenza con
l’avvio del termovalorizzatore di Acerra. Si tratta – ha detto il
commissario straordinario Umberto Cimmino – di un "inizio impegnativo,
un’impresa ciclopica"; secondo Cimmino (come al solito!) ci si sta
scontrando con "localismi esasperati che vedono i sindaci in prima
linea".
Queste le dichiarazioni dellei stituzioni.

Napoli
– L’emergenza rifiuti è una questione che deve esser
contestualizzata ad ampio respiro, non può esser compresa se
analizzata solo in qualche suo frangente. La politica, nazionale e
locale, utilizza questo spauracchio, questa sedicente "emergenza
rifiuti", per scaturire indignazione e per propinare vecchie soluzioni.
Si tace su tante cose: la regione Campania e i vari commissariamenti
straordinari hanno sempre "dimenticato" di strutturare un decente piano
rifiuti, per non scontentare quel nugolo di imprenditori e Camorra che
lucrano su questo, sulle discariche abusive sui vari appalti e sul
ciclo dei rifiuti, personaggi che non avranno alcuna esitazione a
pagare il favore con il voto in cabina elettorale, ma anche per poter
continuare a sbandierare l’emergenza come pretesto per reclamare poteri
speciali e finanziamenti straordinari; la logica delle discariche
stà martoriando il territorio campano, spazzando via le piccole
realtà caserecce a favore delle grandi multinazionali
alimentari, intossicando le popolazioni con le nocività
prodotte, gridando all’emergenza ma permettendo (per mano camorrista)
gli sversamenti tossici delle grandi fabbriche del nord Italia nelle
campagne; non meno importante è l’ambito sociale in cui questo
avviene: nella Napoli popolare, quella estromessa dalle notti bianche e
dalle canzoni in piazza, quella dove Camorra e polizia strangolano i
quartieri, si campa d’aria, senza elettricità – con le fogne che
passano per i vicoli – senza lavoro e servizi di base. Si riempono di
monnezza le periferie, si lustra la "Napoli bene" del presidente
Napolitano..

Pianura
è solo l’ultimo territorio minacciato da questa emergenza,
emblema di uno scontro con tutte le sue venature di classe che, dato il
contesto, è impossibile omettere. Acerra, Giuliano, Serre, Lo
Uttaro: tutti territori esclusi dai riflettori della politica e delle
televisioni, tutti siti che hanno trovato la resistenza popolare a loro
difesa ma che hanno dovuto soccombere davanti ai manganelli dello
Stato. Ma la tendenza di questi ultimi tempi è divenuta ancora
un’altra: riaprire le vecchie discariche, come ultima istanza, in
alternativa all’operazione militare, per mostrare "i frutti" della
concertazione e per lusingare la "responsabilità civile" dei
vari amministratori.. perché anche qui la politica segue la sua
strategia, appoggiando le proteste calmando gli animi e stipulando
sotto banco il prezzo da pagare, come avvenuto lo scorso anno a Serre.

Pianura
è il più grande quartiere napoletano, uno dei più
popolati: un agglomerato di case in cui l’abusivismo fà da
protagonista, figlio dell’allargamento a nord di Napoli, abbandonato a
se stesso, non un cinema una scuola o un centro ricreativo, senza
prospettive. Pianura ha subito per quarant’anni gli sversamenti dell’ex
discarica Contrada Pisani, nel 1996 tutto questo si è concluso
con promesse di costruzioni di parchi giochi e valli verdi: oggi, dopo
undici anni, si vuol riaprire la discarica. La logica è quella
di proseguire con il continuo "tappamento dei buchi": chiusa la
discarica di Taverna del Re a Giuliano, se ne apre un’altra e poi
un’altra ancora..

Da
tre giorni i cittadini di Pianura presidiano i cancelli della vecchia
discarica, l’allarme più veritiero è arrivato nella
giornata di ieri, dunque centinaia di persone hanno presidiato l’area
per tutta la giornata e la nottata, bloccando il traffico con blocchi e
venendo dispersi dalla polizia. Solo stamane sono però arrivati
i mezzi delle ditte incaricate di eseguire i lavori, scortati da
ingenti reparti di polizia e carabinieri. Di fronte al blocco dei
cancelli e alla resistenza della popolazione, l’entrata dei mezzi
nell’ex discarica è potuta avvenire solamente bypassando il
presidio tramite due entrate secondarie. E mentre i camion del
commisariato si prodigavano a rimuovere il tappo di terreno posto al di
sopra della vecchia caterva di rifiuti, i manifestanti hanno bloccato
le strade, occupato un tratto della ferrovia Cumana a Pianura e
l’uscita di via Campana della superstrada a Pozzuoli. Nel pomeriggio,
levati i blocchi, la popolazione si è diretta nuovamente in
dirittura del sito di Contrada Pisani: pur sotto la minaccia di una
carica delle forze dell’ordine, i cittadini stanno bloccando i lavori,
opponendosi con i propri corpi dinnanzi alle macchine.

E
mentre a Pianura si tiran su le barricate, un altro fronte si apre a
Cercola, dove questa mattina i manifestanti hanno impedito l’accesso a
mezzi e operai addetti alla costruzione di un ennesimo sito di
stoccaggio.

Nota: per comprendere ancora meglio il livello di malaffare che giace su una questione come l’emergenza rifiuti: questa mattina Il Manifesto
proponeva un’intervista al presidente campano di Legambiente, Gennaro
Buonomo, il quale sostiene "L’emergenza? Tutta colpa dei politici, ma
gli impianti si devono costruire". Il signor Buonomo, come emerso dal
secondo reportage di InfoAut a Serre, oltre ad essere il volto di
Legambiente in Campania (..), si è scoperto essere anche uno dei
molteplici e strapagati consulenti dell’ex commissario straordinario
Bertolaso.. un sedicente ambientalista al soldo del partito delle
discariche, ma questo è solo un esempio del giro di affari ed
interessi presenti attorno a questa "emergenza".

>> Leggi e ascolta il secondo reportage di InfoAut a Serre, "Serre, puzza di monnezza e malaffare".

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|h 14| Rivolta alla discarica di Pianura. Presidio davanti ai cancelli. Sit in anche a Cercola. Occupata la ferrovia Cumana

Novanta
roghi in 12 ore; un bus bruciato a Pianura dai contestatori; sit-in
davanti ai cancelli della discarica di Cercola. E’ questo il bilancio,
ancora molto parziale, di una giornata di ribellione innescatasi
spontanenamente tra i cittadini di alcuni comuni alle porte di Napoli.
Un
centinaio di persone continuano a presidiare i cancelli. Nella notte
è stato incendiato un autobus. I manifestanti bloccano le strade
di accesso alla discarica chiusa da una decina d’anni ma indicata dalle
autorità come nuovo sito per lo stoccaggio della spazzatura che
sommerge Napoli. Occupato anche un tratto della ferrovia Cumana a
Pianura.

Come già nei gorni caldi della val Susa,
l’amministrazione locale decide si schiera con i manifestanti: "Mancano
ancora fogne, strade, illuminazione. Ritornare pure a essere uno
sversatoio, dopo 40 anni di accumulo, è davvero un fallimento
per tutti, politica compresa" accusa Fabio Tirelli, presidente della
municipalità di Pianura.
E già perché, come
alcuni testimoni iniziano a riferire, la situazione non è uguale
in tutto il napoletano. nei quartieri "bene" come Posillipo o il
Vomero, la situazione risulta essere ampiamente sotto controllo. Ancora
una volta, pure nell’emergenza, pesano, e si fanno sentire, le
differenze di classe.

Parte così la macchina
dell’emergenza (oggi, a Napoli si prevedono oltre 2.000 tonnellate di
spazzatura non rimossa) che favorisce l’intervento della Camorra e
punta a una soluzione di rimessa consistente nella riattivazione di
discariche già abbandonate perché incompatibili con le
norme minime di sicurezza e salute per gli abitanti di quei territori.
Tarritori che in molti casi non usufruiscono nenche dei servizi minimi
necessari, com’è il caso appunto della municipalità di
Pianura, il quartiere più ampio di Napoli, oltre 11 chilometri
quadrati, che conta oltre 58mila abitanti, venuti qui negli anni della
espansione a nord della città. All’inizio del 1996 fu chiusa la
discarica, la più grande in tutta la Campania.Sembrava una
decisione definitiva.

Invece la politica dalle gambe corte dei commissari governativi
ripropone la solita vecchia panacea.Da stamani sono iniziati i lavori
per la riapertura della discarica ma il quartiere reagisce con furia
sotto lo sguardo preoccupato di decine di agenti che presidiano la zona
con molti mezzi e unità attrezzate anti sommossa.

Sit-in anche a Cercola.
Un
presidio con una cinquantina di persone è stato organizzato
anche davanti ad un’altra discarica, quella del comune di Cercola. I
manifestanti impediscono l’ingresso degli operai. "Non li faremo
entrare. Stamattina – spiegano – è venuto sul posto anche il
commissario straordinario al quale abbiamo manifestato le nostre
preoccupazioni e non abbiamo consentito ai camion di entrare nel sito".
La discarica è chiusa ma le autorità vorrebbero riaprirla
per risolvere l’emergenza. "Bugie", assicurano i contestatori. "Il sito
di 1.500 metri quadrati potrebbe ospitare la spazzatura di una sola
giornata e non risolverebbe il problema".

Un intreccio di "affari sporchi"
Al momento le uniche soluzioni sono, come da 15 anni ormai, la difesa degli interessi economici diel comitato d’affari camorra-imprenditori-politici
che tiene in scacco la regione Campania. La proroga di 11 mesi del
Commissariato Straordinario all’emergenza rifiuti (fino al 30
novembre 2008) e’ quanto di piu’ grottesco poteva venir
fuori da questa ennesima fase di clamore sulla questione-rifiuti
in Campania. La proroga del Commissariato straordinario rinvia per
l’ennesima volta il passaggio di poteri alle Provincie e ai
Comuni, garantisce un carozzone che ha sperperato 1 miliardo ed 800
milioni di euro in 15 anni, tra consulenze, perizie tecniche di studi
privati smentiti puntualmente dagli enti pubblici.

La risposta istituzionale "Mandiamo l’esercito"
Dentro
una situazione tanto difficile per le popolazioni quanto intricata per
i poteri che ci stanno dietro, la risposta politica dell’istituzione
è quella dei cannoni e le baionette. Spuntano infatti non poche
proposte di inviare l’esercito e militarizzare i territori per aprire
le discariche "con le buone o con le cattibe". Militarizzzazione invero
già attiva da giorni come ci spiega Antonietta della Rete Campana Rifiuti Zero. A queste provocazioni la risposta dei movimenti non può che essere quella della resistenza popolare.

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