Sciopero nazionale dei metalmeccanici con blocchi e cortei

ROMA – Sciopero di otto ore e cortei nelle principali
città italiane a sostegno della vertenza per il rinnovo del
contratto dei metalmeccanici, scaduto da oltre sei mesi. Le adesioni,
secondo i dati raccolti da Fiom, Fim e Uilm, sono andate oltre l’80%,
con picchi anche superiori in diverse aziende (alla Thyssen Krupp
Acciai speciali Terni c’è stata un’adesione totale, del 100%).
"Dai primi dati, confermati peraltro dalla massiccia presenza alle
manifestazioni in tutta Italia, ci risulta che le adesioni siano
massicce, oltre l’80%", dice il segretazio nazionale della Uilm Luca
Colonna. Ma per Federmeccanica le adesioni si sono invece fermate ad
una media del 30%: "I dati in nostro possesso si riferiscono ad un
campione che coinvolge circa il 60% delle aziende per un totale di
oltre 500.000 lavoratori", spiega l’associazione imprenditoriale in un
comunicato. Alle manifestazioni non hanno partecipato i segretari
nazionali, che dalle 18 (l’orario fissato inizialmente era le 14.30, ma
è stato posposto) sono in Confindustria per la ripresa delle
trattative, che sindacati e industriali sperano comunque di poter
chiudere entro il 15 gennaio, data della riunione della giunta di
Federmeccanica. A Torino c’erano in piazza 8.000 persone, a Bologna 5.000, a Milano 2.000, a Palermo 1.300.

Ad Arese è stato effettuato un blocco dell’autostrada. Ad Ancona
le tute blu della Fincantieri, e dei cantieri Isa e Crn hanno impedito
il transito delle auto all’altezza di piazza Rosselli e via Marconi,
con notevoli disagi per il traffico in entrata e uscita a Nord del
capoluogo, e in direzione del centro. "Occupazione" simbolica anche
della tangenziale di Bologna. Bloccata fino alle 11.30 la stazione di Genova Brignole. Rallentamenti dovuti ai cortei si sono registrati inoltre a Mestre e sulle tangenziali di Milano.

<A
TARGET="_blank" href="http://ad.doubleclick.net/click%3Bh=v8/3644/3/0/%2a/c%3B171373330%3B0-0%3B0%3B16308059%3B2928-180/150%3B24009522/24027375/1%3B%3B%7Esscs%3D%3fhttp://web.ingdirect.it/ContoArancio/lp/landing4.html?tc=k-te425-180×150-news"><IMG src="http://m1.2mdn.net/1050145/180x150_ing_ca_sceriffo_no_tasso.gif"
alt="" BORDER=0></A>

<A href="http://ad.doubleclick.net/jump/N3766.Repubblica/B1831593.12;sz=180×150;ord=968856474?">
<IMG src="http://ad.doubleclick.net/ad/N3766.Repubblica/B1831593.12;sz=180×150;ord=968856474?"
BORDER=0 WIDTH=180 HEIGHT=150 ALT="Click Here"></A>

A Torino 8.000 in corteo. A Torino
sono scesi in piazza 8.000 lavoratori, ha detto il segretario generale
della Fiom Piemonte Giorgio Airaudo. In testa al corteo c’erano gli
operai della Thyssenkrupp, con uno striscione rosso listato a lutto, e
quelli della Bertone, la fabbrica per la quale si profila la procedura
di fallimento, e i cui dipendenti sono da mesi in cassa integrazione.
Il corteo è partito intorno alle 10.30 da Porta Susa. "Il tavolo
è fermo per le divisioni all’interno di Federmeccanica –
denuncia Airaudo – Ma nessuno pensi di risolvere la questione del
contratto con delle mance, come quella di 30 euro che ci ha offerto la
Fiat. Il sindacato è in grado di riprendersi il contratto, e lo
stiamo dimostrando anche oggi: se la trattativa non andrà in
porto, si andrà allo sciopero generale".

Bologna, bloccata la tangenziale. A Bologna
le circa 5.000 tute blu in corteo hanno invaso pacificamente la
tangenziale, tra l’uscita di via Stalingrado e quella che, sboccando su
via Michelino, porta in Fiera. Salutati dai clacson dei tir che
passavano nella vicina autostrada, i metalmeccanici si sono diretti
verso la destinazione finale del corteo, la sede di Unindustria in via
Serlio. Il lungo serpentone, punteggiato da pettorine e bandiere rosse,
era aperto da uno striscione di Fim, Fiom e Uil che invoca il contratto
ed era seguito dalle delegazioni delle principali aziende bolognesi:
Magneti Marelli, Ducati Motor e Ducati Energia, Lamborghini, Gd,
Bonfiglioli, Arcotronics, Minarelli, Ravaglioli e molte altre ancora.
Sull’autostrada sono stati chiusi, sia in entrata che in uscita, i
caselli di Reggio Emilia e Modena Nord.

Milano: blocco ad Arese. A Milano
la manifestazione dei metalmeccanici ha avuto inizio alle 9.30 con un
presidio davanti allo stabilimento dell’Alfa Romeo di Arese: "L’abbiamo
scelto perché rappresenta la Fiat, – spiega Serena Bontempelli,
segretaria generale della Uilm Milano – che con i suoi 30 euro di
aumento ha sparigliato le regole del gioco, e anche per gli operai in
cassa integrazione. Stamattina c’erano 2000 persone (successivamente si
è arrivati a 4.000, ndr). Alcuni poi si sono spostati
sull’autostrada, dove è in atto un blocco pacifico. La polizia
sta bloccando le auto ai caselli". Complessivamente, ai cortei e
manifestazioni delle città lombarde, comunicano i sindacati,
hanno partecipato 40.000 persone.

A Genova bloccata stazione Brignole. Circa 500 operai metalmeccanici hanno bloccato la stazione ferroviaria di Genova
Brignole nel corso della manifestazione di stamane. Dopo avere fatto un
presidio davanti alla sede di Confindustria, nelle adiacenze dello
scalo ferroviario, i metalmeccanici, in sciopero per tutta la mattina,
hanno dato vita ad un corteo che ha bloccato il traffico e sono poi
entrati nella stazione. Il blocco è terminato alle 11.30.

A Palermo in 1.300. A Palermo,
dove sono stati effettuati un presidio davanti alla Fincantieri e un
corteo che è arrivato fino alla sede cittadina di Confindustria,
via XX Settembre, hanno partecipato alla manifestazione di protesta,
secondo il segretario provinciale della Uilm Vincenzo Comella, 1.300
lavoratori. "Siamo stati ricevuti dal delegato di Confindustria a
Palermo per le relazioni sindacali Giacomo Riina – dice Comella – e gli
abbiamo espresso la nostra solidarietà per la battaglia avviata
da Confindustria e Federmeccanica contro il pizzo".

La piattaforma.
Fim, Fiom e Uilm chiedono aumenti lordi mensili pari a 117 euro,
più altri 30 per la contrattazione di secondo livello. Le
imprese offrono invece 100 euro complessivi, un terzo dei quali legati
alla produttività. Ieri è stata raggiunta una prima
intesa su alcuni capitoli del contratto: ambiente e sicurezza,
reperibilità e diritti sindacali. Con ogni probabilità,
oggi sarà la volta della parificazione tra operai e impiegati
prima di entrare nel vivo del negoziato.

This entry was posted in movimento e manifestazioni. Bookmark the permalink.