NEWS E AGGIORNAMENTI: articoli dei media dopo il corteo di Bologna

http://qn.quotidiano.net/2008/02/11/64248-nicola_manifestare_fare_apologia_reato.shtml
Di Nicola: "Ok manifestare, ma non fare apologia di reato"
Pugno duro contro gli anarchici anche da parte della Procura: "Contrasto
di tutte le forme di violenza e massima apertura alla manifestazione di
opinioni. Ma una cosa e’ esprimere un’opinione e una cosa e’ fare
apologia di un delitto o esprimere una minaccia collettiva". Il che
significa, tra le righe, che il Questore avra’ le punizioni dure che
invoca
Bologna, 11 febbraio 2008 – Il Questore Francesco Cirillo chiede
punizioni severe per il corteo anarchico e la Procura di Bologna
risponde che anche questa volta si muovera’ secondo le proprie
posizioni, che e’ lo stesso procuratore capo Enrico Di Nicola a
ribadire: "Contrasto di tutte le forme di violenza e massima apertura
alla manifestazione di opinioni". Dove pero’, e’ la postilla di Di
Nicola, "una cosa e’ esprimere un’opinione e una cosa e’ fare
apologia di un delitto o esprimere una minaccia collettiva". Il che
significa, tra le righe, che il Questore avra’ le punizioni dure che
invoca.
"Non sono tenero- assicura infatti il numero uno di piazza Trento
Trieste- l’importante e’ che l’autorita’ si esprima nel rigore
assoluto dell’applicazione della legge". Sara’ lui stesso, annuncia
poi, a esaminare personalmente "tutte le risultanze" che arriveranno
da parte della Digos sulla manifestazione anarchica di sabato pomeriggio.
Ma in Procura, per ora, non e’ ancora arrivato nulla.
Informato per il momento solo preliminarmente dal pm di turno (Antonello
Gustapane) e dal numero uno della Digos Vincenzo Ciarambino, il
procuratore capo di Bologna si limita per ora a dire di essere "lieto
che non ci siano stati danni a persone e rilevanti danni alle cose".
Questo, precisa subito, "rispetto a quelli che si potevano anche
prevedere".
Insomma, "dal punto di vista dell’ordine pubblico non ci sono stati
disordini e questo e’ un fatto positivo". Cio’ non toglie che siano
successe cose che non gli sono piaciute, in particolare l’episodio
delle bandiere della Resistenza di porta Lame a cui gli anarchici hanno
appiccato il fuoco. "E’ un fatto che non mi piace- dice a questo
proposito Di Nicola- bruciare le bandiere e’ la manifestazione di un
atteggiamento che io considero di violenza verso la Costituzione".
Il rogo delle bandiere, ma anche la rappresaglia nei confronti del
camera-man della Rai, colpito da una pioggia di accendini per indurlo a
smettere di riprendere.
Sono entrambi atteggiamenti, dice ancora il procuratore capo, "che vanno
contro la democrazia e in quanto tali vanno puniti".
Ecco perche’ Di Nicola assicura che "la valutazione sara’ molto
severa, soprattutto quando si tratta di beni tutelati in via primaria
dalla Costituzione". Lo e’ la bandiera, prosegue il numero uno di
piazza Trento Trieste, che "e’ citata nell’articolo 12 della
Costituzione e rappresenta l’unita’ e il simbolo della Repubblica
italiana, basata sulla Resistenza". Un bene intoccabile, per il
procuratore di Bologna, cosi’ come intoccabile- conclude riferendosi
all’episodio del camera-man colpito "mentre faceva il suo dovere di
informare"- deve essere la liberta’ di informazione, salvaguardata
dall’articolo 21.
A parte questo primo giudizio sommario, pero’, il procuratore Di Nicola
ripete piu’ volte di voler "aspettare tutte le informazioni della
Digos" prima di pronunciarsi. "Piu’ sono gli elementi di conoscenza,
maggiore e’ la possibilita’ di valutare", afferma il numero uno di
piazza Trento Trieste. "Ho gia’ dato ordine di ricevere tutti gli
elementi di prova acquisiti, le denunce che si sentiranno di fare e le
registrazioni, dove ci sono, dei momenti importanti.
Esaminero’ personalmente tutte le risultanze, ma prima attendo il
maggior numero di elementi di valutazione ed e’ per questo che non ho
messo fretta alle forze dell’ordine".
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
http://www.emilianet.it/Sezione.jsp?titolo=Bologna.%20Dure%20misure%20nei%20confronti%20del%20corteo%20degli%20anarchici&idSezione=17049&idSezioneRif=2
Dure misure nei confronti del corteo degli anarchici
Il questore annuncia fermi provvedimenti. Cofferati: il Comune si
costituirà parte civile contro i promotori
BOLOGNA (11 feb. 2008) – Provvedimenti ‘fermi e duri’ contro gli autori
dei danneggiamenti avvenuti durante il corteo degli anarchici di sabato
scorso. A invocarli è il Questore di Bologna, Francesco Cirillo,
precisando che la Digos ha già mandato una prima informativa alla
Procura, e altre seguiranno.
"Le identificazioni sono in corso, anche perché la maggior parte dei
manifestanti era di fuori Bologna – spiega Cirillo – ma di certo le
singole responsabilità saranno attribuite. Ci auguriamo che le misure
siano adatte a quello che hanno fatto, del resto anche in passato le
misure della Procura sono state abbastanza ferme e dure". Il Questore
ha precisato che nel primo resoconto inviato all’Autorità gli
investigatori della Digos hanno ricostruito i fatti, successivamente
verranno approfonditi tutti i singoli episodi e le responsabilità, dai
danneggiamenti di bancomat e telecamere, all’imbrattamento dei muri.
"La Procura deciderà i provvedimenti, ma l’auspicio – ha concluso –
che ogni atto venga punito nella giusta misura".
Il corteo di sabato, organizzato dagli anarchici del coordinamento
‘Rompere il silenzio’, ha visto sfilare oltre 500 persone dal centro
di Bologna a Piazza dell’Unità, per protestare "contro la repressione
e per chiedere libertà per i ‘compagni’ in carcere". Tra gli atti
vandalici compiuti lungo il percorso, sono state distrutte le telecamere
di una filiale Unicredit ed é stato gettato letame contro un paio di
agenzie interinali nei pressi di piazza XX Settembre.
Domenica, il coordinatore del Partito Democratico di Bologna Andrea De
Maria ha parlato di "inaccettabile intolleranza di un piccolo gruppo di
estremisti", stigmatizzando in particolare l’atto vandalico compiuto
contro il monumento ai Partigiani in piazza dell’Unità che ricorda la
battaglia della Bolognina.
Il Comune di Bologna si costituirà parte civile contro i promotori della
manifestazione anarchica di sabato scorso. E’ l’intenzione del sindaco
Sergio Cofferati il quale ha aggiunto che partirà immediatamente
l’opera di ripulitura "di tutte le scritte lasciate da una brutta
manifestazione, a partire da quelle più oltraggiose". Secondo
Cofferati, che non ha voluto entrare nel merito del corteo ("Ognuno è
libero di dire quello che vuole e di assumersi le proprie
responsabilità"), "é stata una brutta manifestazione perché non
rispettosa della città e dei suoi valori, a cominciare da quelli
fondativi". Dunque, ha continuato il sindaco, "non appena sarà
quantificato il danno, il Comune si costituirà parte civile contro i
promotori".

 

Dure misure nei confronti del corteo degli anarchici
Il questore annuncia fermi provvedimenti. Cofferati: il Comune si costituirà parte civile contro i promotori

BOLOGNA (11 feb. 2008) – Provvedimenti ‘fermi e duri’ contro gli
autori dei danneggiamenti avvenuti durante il corteo degli anarchici di
sabato scorso. A invocarli è il Questore di Bologna, Francesco Cirillo,
precisando che la Digos ha già mandato una prima informativa alla
Procura, e altre seguiranno.

"Le identificazioni sono in corso, anche perché la maggior parte dei
manifestanti era di fuori Bologna – spiega Cirillo – ma di certo le
singole responsabilità saranno attribuite. Ci auguriamo che le misure
siano adatte a quello che hanno fatto, del resto anche in passato le
misure della Procura sono state abbastanza ferme e dure". Il Questore
ha precisato che nel primo resoconto inviato all’Autorità gli
investigatori della Digos hanno ricostruito i fatti, successivamente
verranno approfonditi tutti i singoli episodi e le responsabilità, dai
danneggiamenti di bancomat e telecamere, all’imbrattamento dei muri.
"La Procura deciderà i provvedimenti, ma l’auspicio – ha concluso – che
ogni atto venga punito nella giusta misura".

Il corteo di sabato, organizzato dagli anarchici del coordinamento
‘Rompere il silenzio’, ha visto sfilare oltre 500 persone dal centro di
Bologna a Piazza dell’Unità, per protestare "contro la repressione e
per chiedere libertà per i ‘compagni’ in carcere". Tra gli atti
vandalici compiuti lungo il percorso, sono state distrutte le
telecamere di una filiale Unicredit ed é stato gettato letame contro un
paio di agenzie interinali nei pressi di piazza XX Settembre.

Domenica, il coordinatore del Partito Democratico di Bologna Andrea
De Maria ha parlato di "inaccettabile intolleranza di un piccolo gruppo
di estremisti", stigmatizzando in particolare l’atto vandalico compiuto
contro il monumento ai Partigiani in piazza dell’Unità che ricorda la
battaglia della Bolognina.

Il Comune di Bologna si costituirà parte civile contro i promotori
della manifestazione anarchica di sabato scorso. E’ l’intenzione del
sindaco Sergio Cofferati il quale ha aggiunto che partirà
immediatamente l’opera di ripulitura "di tutte le scritte lasciate da
una brutta manifestazione, a partire da quelle più oltraggiose".
Secondo Cofferati, che non ha voluto entrare nel merito del corteo
("Ognuno è libero di dire quello che vuole e di assumersi le proprie
responsabilità"), "é stata una brutta manifestazione perché non
rispettosa della città e dei suoi valori, a cominciare da quelli
fondativi". Dunque, ha continuato il sindaco, "non appena sarà
quantificato il danno, il Comune si costituirà parte civile contro i
promotori".

( EmiliaNet )


CORTEO ANARCHICI
Di Nicola: "Ok manifestare, ma non fare apologia di reato"

Pugno duro contro gli anarchici anche da parte della Procura:
"Contrasto di tutte le forme di violenza e massima apertura alla
manifestazione di opinioni. Ma una cosa e’ esprimere un’opinione e una
cosa e’ fare apologia di un delitto o esprimere una minaccia
collettiva". Il che significa, tra le righe, che il Questore avra’ le
punizioni dure che invoca

Il Procuratore capo di Bologna Enrico Di Nicola Bologna, 11 febbraio
2008 – Il Questore Francesco Cirillo chiede punizioni severe per il
corteo anarchico e la Procura di Bologna risponde che anche questa
volta si muovera’ secondo le proprie posizioni, che e’ lo stesso
procuratore capo Enrico Di Nicola a ribadire: "Contrasto di tutte le
forme di violenza e massima apertura alla manifestazione di opinioni".
Dove pero’, e’ la postilla di Di Nicola, "una cosa e’ esprimere
un’opinione e una cosa e’ fare apologia di un delitto o esprimere una
minaccia collettiva". Il che significa, tra le righe, che il Questore
avra’ le punizioni dure che invoca.

"Non sono tenero- assicura infatti il numero uno di piazza Trento
Trieste- l’importante e’ che l’autorita’ si esprima nel rigore assoluto
dell’applicazione della legge". Sara’ lui stesso, annuncia poi, a
esaminare personalmente "tutte le risultanze" che arriveranno da parte
della Digos sulla manifestazione anarchica di sabato pomeriggio.
Ma in Procura, per ora, non e’ ancora arrivato nulla.
Informato per il momento solo preliminarmente dal pm di turno
(Antonello Gustapane) e dal numero uno della Digos Vincenzo Ciarambino,
il procuratore capo di Bologna si limita per ora a dire di essere
"lieto che non ci siano stati danni a persone e rilevanti danni alle
cose". Questo, precisa subito, "rispetto a quelli che si potevano anche
prevedere".

Insomma, "dal punto di vista dell’ordine pubblico non ci sono stati
disordini e questo e’ un fatto positivo". Cio’ non toglie che siano
successe cose che non gli sono piaciute, in particolare l’episodio
delle bandiere della Resistenza di porta Lame a cui gli anarchici hanno
appiccato il fuoco. "E’ un fatto che non mi piace- dice a questo
proposito Di Nicola- bruciare le bandiere e’ la manifestazione di un
atteggiamento che io considero di violenza verso la Costituzione".

Il rogo delle bandiere, ma anche la rappresaglia nei confronti del
camera-man della Rai, colpito da una pioggia di accendini per indurlo a
smettere di riprendere.
Sono entrambi atteggiamenti, dice ancora il procuratore capo, "che vanno contro la democrazia e in quanto tali vanno puniti".
Ecco perche’ Di Nicola assicura che "la valutazione sara’ molto severa,
soprattutto quando si tratta di beni tutelati in via primaria dalla
Costituzione". Lo e’ la bandiera, prosegue il numero uno di piazza
Trento Trieste, che "e’ citata nell’articolo 12 della Costituzione e
rappresenta l’unita’ e il simbolo della Repubblica italiana, basata
sulla Resistenza". Un bene intoccabile, per il procuratore di Bologna,
cosi’ come intoccabile- conclude riferendosi all’episodio del
camera-man colpito "mentre faceva il suo dovere di informare"- deve
essere la liberta’ di informazione, salvaguardata dall’articolo 21.

A parte questo primo giudizio sommario, pero’, il procuratore Di
Nicola ripete piu’ volte di voler "aspettare tutte le informazioni
della Digos" prima di pronunciarsi. "Piu’ sono gli elementi di
conoscenza, maggiore e’ la possibilita’ di valutare", afferma il numero
uno di piazza Trento Trieste. "Ho gia’ dato ordine di ricevere tutti
gli elementi di prova acquisiti, le denunce che si sentiranno di fare e
le registrazioni, dove ci sono, dei momenti importanti.
Esaminero’ personalmente tutte le risultanze, ma prima attendo il
maggior numero di elementi di valutazione ed e’ per questo che non ho
messo fretta alle forze dell’ordine".

( Il resto del Carlino )


Sfila l’esercito degli anarchici. Offese e bestemmie sui muri

Avevano promesso di essere in 800. Sono poco piu’ della meta’ gli
anarchici sfilati in corteo oggi pomeriggio a Bologna. Nessun incidente
accompagna pero’ la parata di bandiere rossonere, che parte dalle Due
Torri intorno alle 15.45. Ma, un’ora dopo, un manipolo riesce comunque
a distinguersi: berretti e cappelli a nascondere il volto, in una
decina si staccano dalla testa del corteo e prendono d’assalto la
filiale Carisbo di via Irnerio: del blitz restano una postazione
bancomat devastata e andata letteralmente in fumo; pugni, bastonate e
pure letame scaraventato contro le vetrate della banca. La polizia, con
tre blindati a guardare le spalle del gruppo appiedato, osserva da
lontano, prende nota e immortala i vandali in qualche scatto
fotografico.

Quando invece il piccolo esercito anarchico aveva iniziato a
muoversi, erano stati un paio di insoliti "imbianchini" ad entrare in
azione: tute arancioni e volto semi-coperto, "armati" di un lunghissimo
rullo oscurano con vernice scura tutte le telecamere di
videosorveglianza piazzate lungo via Zamboni fino a piazza Verdi. Non
hanno risparmiato nessuno dei 12 obiettivi collegati direttamente con
la Questura.
Piu’ che rabbia, abbondano le bottiglie di birra, servite da un camper
e da un carrello della spesa adattato alla bisogna. Il serpentone di
giovanissimi "arrabbiati" ne ha comunque per tutti.
Dai politici ("La sicurezza dei padroni uccide", recita uno striscione
in testa al gruppo) alla chiesa: sulle mura di quella di Santa Maria e
San Domenico di Mascarella, nella via omonima, hanno lasciato da una
parte la scritta nera "Clero uguale Fascio infame", dall’altra una
bestemmia, "impreziosita" dalla dotta rivisitazione di uno slogan
fascista.

Il plotone anarchico arriva in fretta in piazza Verdi, teatro della
rissa con la polizia dell’ottobre scorso, costato prima il carcere a
cinque ragazzi e poi gli arresti domiciliari concessi a tre di loro. Il
fiume di giovani non ha dimenticato: lungo il passaggio in Largo
Respighi lascia un’interminabile serie di slogan contro la Polizia
("Piu’ sbirri morti"; "10,100,1000 Raciti", l’immancabile "Acab"). In
via Mascarella cambiano addirittura la toponomastica: sulle targhe con
il nome della via issano a destra il cartello "Via Francesco Lorusso,
ucciso dai Carabinieri l’11 marzo 1977"; a sinistra, invece, attaccano
il foglio con su scritto "Piazza Federico Aldrovandi, ucciso a 18 anni
dalla Polizia". Tocca a via Irnerio.

Prima dell’assalto alla Carisbo, e’ la volta di una sede di Adecco:
con spray nero gli anarchici lasciano l’enorme scritta "m…" sulla
vetrata dell’agenzia di lavoro interinale.
All’altezza di via Indipendenza gli anarchici provano a chiedere solidarieta’ alla citta’.
"Unitevi a noi" urlano dai megafoni. Ma Bologna sembra piu’ interessata
allo shopping nella vicina Piazzola. Quando il corteo svolta in
direzione della stazione, sullo sfondo restano soltanto una lunga
colonna di auto e di clacson spazientiti.
Immediate le prime reazioni politiche. "Sono arrivati i Lanzichenecchi.
E’ inaccettabile", grida Daniele Carella, capogruppo di Forza Italia.
Sulla protesta anarchica l’azzurro, allertato dalle telefonate di
numerosi cittadini, ha gia’ raccolto un "copioso- racconta- materiale
fotografico" che portera’ lunedi’ prossimo nell’aula del Consiglio
comunale.

Fonte: Il Carlino


"Chiederemo i danni agli anarchici"
Il Comune si costituisce parte civile. Caccia ai responsabili

Tutti contro gli anarchici. Ha cominciato il questore Francesco
Cirillo a invocare «provvedimenti fermi e duri» contro gli autori dei
danneggiamenti avvenuti durante il corteo degli anarchici di sabato
scorso. Gli hanno risposto indirettamente il procuratore Enrico Di
Nicola confermando la linea della Procura e il sindaco Sergio
Cofferati, che ha annunciato la mossa del Comune di costituirsi parte
civile per una «brutta manifestazione». Un corteo durante il quale sono
stati vergati 1200 metri quadrati di scritte spesso oltraggiose,
rovinati bancomat e sedi di agenzie interinali e gettato letame alle
banche, bruciata il tricolore partigiano al monumento della «battaglia
della Bolognina» in piazza Unità, oscurato telecamere di controllo e
minacciato di oscurare telecamere della Rai.

La Digos è al lavoro per identificare gli autori dei reati, «di
certo le singole responsabilità saranno attribuite – assicura il
Questore -. Ci auguriamo che le misure siano adatte a quello che hanno
fatto, del resto anche in passato le misure della Procura sono state
abbastanza ferme e dure». Il procuratore Di Nicola ha spiegato la sua
linea di intervento, pur dichiarando di non aver ancora avuto modo di
leggere l´informativa della Digos e di non conoscere quindi i fatti di
sabato se non per una sommaria informazione ricevuta sia dal pm di
turno Antonello Gustapane sia dal capo della Digos Vincenzo Ciarambino:
«La Procura contrasta tutte le forme di violenza e contemporaneamente
crede nella massima apertura alle manifestazioni di opinione». Però
«una cosa è esprimere un´opinione e una cosa è fare apologia di un
delitto o esprimere una minaccia collettiva».

Dopo aver espresso una parziale soddisfazione dal punto di vista
dall´ordine pubblico («sono lieto che non ci siano stati danni a
persone e rilevanti danni alle cose»), Di Nicola stigmatizza alcuni
episodi accaduti, come la bandiera italiana e europea bruciate in
piazza dell´Unità: «Bruciare le bandiere non mi piace affatto, è un
atteggiamento di violenza verso la Costituzione». Così come contro la
Costituzione, per via dell´articolo 21 sulla libertà di informazione, è
impedire le riprese tv all´operatore Rai, oggetto di lancio di monetine
e insulti.

Contro una «brutta manifestazione che ha lasciato scritte
oltraggiose» da ripulire al più presto, si scaglia il sindaco
Cofferati. Il Comune di Bologna si costituirà parte civile contro i
promotori della manifestazione anarchica. Per Cofferati «è stata una
brutta manifestazione perchè non rispettosa della città e dei suoi
valori, a cominciare da quelli fondativi». Di conseguenza, «non appena
sarà quantificato il danno, il Comune si costituirà parte civile contro
i promotori». Il Pd di Bologna torna a criticare le forze dell´ordine,
dopo la polemica sulla Street Parade, per aver consentito questa
«marcia incivile». «Auspico che nel futuro vi sia da parte delle forze
dell´ordine la massima attenzione e capacità di intervento», ha detto
in consiglio comunale Leonardo Barcelò, «affinchè non si ripetano
manifestazioni autorizzate nelle quali sia permesso impunemente tenere
comportamenti palesemente illegali e oltraggiare i simboli dello Stato
e della Resistenza». Angelo Piazza, deputato socialista, non è invece
d´accordo sulle critica alla polizia.

(12 febbraio 2008)

fonte repubblica.it


Bologna: corteo anarchici di sabato, aperta inchiesta

Sono 11 i reati per i quali il Procuratore di Bologna ha aperto un
fascicolo sul corteo anarchico di sabato scorso. Dal danneggiamento
aggravato all’imbrattamento aggravato, dal danneggiamento e vilipendio
alla bandiera alla violenza o minaccia a pubblico ufficiale,
dall’istigazione a delinquere e istigazione a disobbedire alle leggi
alla violenza privata.

Il fascicolo, che è stato affidato al Pm Luca Tampieri, è stato
aperto contro ignoti, visto che al momento non c’è nessun identificato,
anche perchè i partecipanti al corteo avevano quasi tutti capo e volto
coperti.

Durante il corteo, che era partito dal centro della cittaà per
raggiungere piazza dell’Unità, sono stati prodotti danni a bancomat e
telecamere, tracciate scritte minacciose sui muri, bruciata la bandiera
italiana al monumento che ricorda la battaglia partigiana della
Bolognina, e sono state lanciate monetine verso un operatore televisivo.

”Ho detto agli investigatori – ha spiegato Di Nicola – che bisogna
identificare ogni comportamento attribuendolo ad un soggetto preciso.
Non si tratta di un lavoro precipitoso, ma di un lavoro accurato e
preciso. Andranno visionate tutte le registrazioni del corteo”.

fonte bologna2000

 

This entry was posted in movimento e manifestazioni. Bookmark the permalink.