La Camera rifinanzia la guerra in Afghanistan: che tristezza!

La Camera rifinanzia la guerra in Afghanistan
Sinistra Arcobaleno già divisa: Prc e Comunisti Italiani votano ‘no’; Verdi e Sd si astengono
Il rifinanziamento 2008 della missione militare italiana in Afghanistan è stato
approvato giovedì pomeriggio dalla Camera dei Deputati e ora passerà al vaglio
del Senato.
Hanno votato ‘sì’ alla conversione in legge del decreto governativo 340 deputati
di Partito Democratico, Radicali, Socialisti, Italia dei Valori, Udeur, Udc, Forza
Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e Destra.
 

Italiani in AfghanistanSinistra divisa sul ‘no’.
Solo 50 i voti contrari: quelli dei parlamentari di Rifondazione e Comunisti
Italiani. I deputati di Sinistra Democratica e Verdi sono invece usciti dall’aula
al momento della votazione, creando una prima divisione all’interno della neonata
Sinistra Arcobaleno che invece, nelle commissioni Difesa ed Esteri della Camera,
aveva votato compattamente ‘no’.
Angelo Bonelli, Verdi, invitando a non drammatizzare le modalità diverse di voto,
spiega che “comunque il giudizio di tutti noi della Sinistra Arcobaleno è contro
la missione in Afghanistan”. Arturo Scotto, Sinistra Democratica, durante le dichiarazioni
di voto aveva detto: “Noi della Sinistra Democratica non possiamo votare questo
decreto sulle missioni all’estero. Ciascun deputato e ciascuna deputata valuterà
come esprimersi al momento del voto”.
Il leader del Pdci, Oliviero Diliberto, si limita a parlare per il proprio partito:
“Abbiamo votato risolutamente e coerentemente contro dopo aver votato per due
anni a favore per lealtà verso Prodi”.
 

Carro armato italiano in AfghanistanMaquillage elettorale.
Per distinguersi dalle destre, il Partito Democratico ha presentato un ordine
del giorno che impegna il governo (Prodi?) a cercare “un mandato internazionale
che unifichi le due missioni attualmente in Afghanistan (Isaf a guida Nato ed
Enduring freedom a guida Usa) e abbia come obiettivo primario la protezione dei
civili, con un maggior controllo internazionale sulla pianificazione delle azioni
militari”. L’odg approvato dall’esecutivo uscente prevede anche il rilancio dell’impegno
dell’Italia per arrivare a “una conferenza di pace regionale” e il sostegno a
“una strategia politica in Afghanistan volta al coinvolgimento in un processo
di riconciliazione nazionale di tutti coloro che si mostrano disponibili ad accettare
la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani”.
Soddisfatto il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, ideatore della proposta
di unificare Isaf ed Enduring Freedom (che è esattamente quello che vuole il Pentagono):
“Sono lieto che la Camera abbia approvato il decreto che finanzia i nostri militari
impegnati in missione di pace nel mondo”.
I nostri incursori e le nostre truppe impegnate a ‘pacificare’ i talebani ringraziano
sentitamente.
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