Arrestato Sandalo (ex Prima Linea)

L’ex terrorista accusato di essere coinvolto negli attacchi ai luoghi religiosi
avrebbe dato vita a una organizzazione denominata Fronte cristiano combattente

Attentati a moschee e centri islamici
arrestato Sandalo (ex Prima Linea)

<B>Attentati a moschee e centri islamici<br>arrestato Sandalo (ex Prima Linea)</B>

Roberto Sandalo nel maggio 1981

MILANO – L’ex esponente di Prima Linea Roberto Sandalo è stato arrestato dalla Digos con l’accusa di essere coinvolto in una serie di attentati che, nei mesi scorsi, hanno colpito moschee e centri culturali islamici a Milano e in Lombardia. Secondo l’accusa formulata dai pm Armando Spataro e Maurizio Romanelli, l’ex terrorista avrebbe dato vita a una organizzazione denominata Fronte cristiano combattente.

Tale sigla è stata nominata in un’unica occasione, quando ha rivendicato il lancio di molotov contro la sede milanese di Islamic Relief, un’associazione che si occupa di raccogliere fondi per la causa musulmana, in via Amadeo. L’attentato era stato messo a segno il 13 aprile del 2007. Una telefonata ai vigili del fuoco aveva rivendicato il gesto a nome di un Nucleo armato del Fronte cristiano combattente.

L’arresto di Roberto Sandalo è stato eseguito in seguito a due attentati incendiari avvenuti ieri nei pressi di due diverse moschee milanesi. Intorno alle 22.30, un’automobile è andata in fiamme in via Passo Pordoi, nel capoluogo lombardo, non lontano da una scuola islamica. A Segrate, verso le 23.30, in via Cervi, vicino alla moschea, hanno preso fuoco una Opel Corsa e un furgoncino Fiorino.

Prima di diventare terrorista, Roberto Sandalo era ufficiale negli alpini. Venne arrestato il 29 aprile 1980, in una retata di militanti di Prima Linea, gruppo terroristico che raccoglieva soprattutto ex militanti di Lotta Continua e Potere Operaio, organizzato in maniera molto meno rigida rispetto alle Brigate rosse. Sembra che all’interno dell’organizzazione fosse soprannominato "Roby il pazzo" per la sua propensione alla violenza. Fu uno dei primi pentiti e con le sue rivelazioni contribuì a smantellare Prima Linea. In seguito sarà uno di quelli che accuseranno Lotta Continua dell’omicidio Calabresi.
Nonostante fosse accusato di tre omicidi e di diversi altri gravi reati, Sandalo se la cavò con poco e dopo poco più di due anni di cella venne liberato grazie alla legge sui pentiti. Dopo la scarcerazione, Sandalo cambiò cognome, prima in Ranieri, poi in Severini. Nel 1999 il leghista Mario Borghezio denunciò l’infiltrazione di Sandalo nelle Guardie Padane con il nome di Roberto Severini. Lui dichiarerà in seguito di essere uscito dalle Guardie Padane perché Bossi aveva rinunciato alla secessione in cambio di denaro.

Nel novembre 2002 Sandalo fu arrestato per una serie di rapine commesse nell’astigiano, non per "finalità terroristiche". A settembre del 2007, in un’intervista a Repubblica, Sandalo, che dichiarò di lavorare in un’agenzia investigativa, disse di battersi, da ex terrorista, contro il nuovo terrorismo islamico e di aver aderito a "Sos Italia" per raccogliere il testimone delle "battaglie iniziate da Oriana Fallaci".

(10 aprile 2008)

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