Morto Nicola Tommasoli, è omicidio fascista!

[Verona] . Fini: "l’omicidio di Verona è meno grave delle contestazioni a Israele a Torino"

Non ce l’ha fatta Nicola Tommasoli. Il giovane ricoverato all’ospedale Borgo Trento di Verona dopo essere stato selvaggiamente picchiato da alcuni fascisti la notte del primo maggio è morto. Alle 18 il collegio medico dell’ospedale ha concluso il periodo di osservazione iniziato dopo l’assenza di attività cerebrale. I genitori di Nicola hanno espresso il desiderio di donare organi e tessuti. Mentre i media continuano a parlare di futili motivi, quello che è un omicidio fascista, il neo presidente della Camera Gianfranco Fini dagli studi di Porta a Porta, giudica l’omicidio di Nicola di rilevanza minore rispetto ai fatti di Torino e la dimostrazione delle bandiere d’Israele bruciate ad opera del Network Antagonista Torinese. La testimonianza: “Erano delle bestie”. Al tg Studio Aperto, uno dei due amici che era con la giovane vittima ha raccontato il pestaggio. “C’erano i ragazzi, noi stavamo passeggiando, ci hanno chiesto una sigaretta, anche con un tono un po’ strano. Noi abbiamo risposto di no e abbiamo continuato a camminare per la nostra strada senza fermarci. Quando ho fatto per girarmi – ha aggiunto – uno mi ha sferrato un pugno, da lì è cominciato tutto. Due minuti di panico, faccio fatica adesso perchè ho preso tante botte, mi tiravano per i capelli, sono caduto più volte e ho cercato di difendermi come potevo, per fortuna mi sono girato, altrimenti potevo esser lì al posto del mio amico. Cosa ci dicevano? No, non insulti – ha aggiunto – ci davano le botte ma non dicevano niente. Erano delle bestie, non c’è un motivo né niente”. La vittima-testimone ribadisce l’aggressione alle spalle: “Se Nicola si fosse girato probabilmente non sarebbe lì – dice l’amico, riferendosi alla rianimazione – si sarebbe potuto difendere, avrebbe avuto solo qualche botta”.

Due latitanti. Fermati nella notte altri due neofascisti coinvolti nella brutale aggressione. Avrebbero ammesso le loro responsabilità convincendo la magistratura a trasformare il fermo in arresto nel carcere veronese di Montorio. Si tratta di Guglielmo Corsi, 19 anni, metalmeccanico, e Andrea Vesentini, 20, promoter finanziario, catturati a Illasi, un paesino a una ventina di chilometri di distanza da Verona. Ieri si era costituito e aveva confessato Raffaele Dalle Donne, un estremista di destra già noto alle forze dell’ordine per episodi di violenza. Gli altri due componenti del gruppo non ancora arrestati sono ricercati ma già identificati. Conosciuti con i soprannomi di Pero e Tabuio, risultano fuggiti all’estero con l’auto della madre di uno di loro, ma non è escluso che presto si costituiscano alla Digos veronese.

I futili motivi. I media nazionali continuano a parlare di "futili motivi", di una sigaretta negata, ma persino dalla testimonianza di uno degli amici di Nicola si evince che la famosa sigaretta era solo un pretesto per un’aggressione di gruppo, infame e brutale come solo un branco di fascisti sa compiere. Il voler continuare a sminuire un omicidio di matrice politica risulta una strategia abile per non far crescere la tensione e la solidarietà antifascista. Persino lo stadio viene utilizzato per celare la matrice politica, mascherando al frequentazione saltuaria degli assini alle iniziative del Veneto Fronte skinhead, preferendoli ultras. La curva del Verona, le brigate gialloblu’ sono proprio questo infatti un connubio di neofascismo, neonazismo e ultras, tenuti insieme dalla matrice politica del gruppo nota per le sue esternazioni e aggressioni politiche nei confronti di curve giudicate di sinistra.

Per Fini l’omicidio di Verona è meno grave delle contestazioni a Israele a Torino. Gli scontri e le contestazioni della sinistra radicale contro la Fiera del Libro di Torino "sono molto più gravi" di quanto accaduto a Verona, dice il presidente della Camera a Porta a porta. L’aggressione dei naziskin veronesi e la violenza dei centri sociali torinesi – afferma il Presidente della Camera – "sono due fenomeni che non possono essere paragonati". A giudizio di Fini, in sostanza, se dietro l’aggressione di Verona non c’è alcun "riferimento ideologico", a Torino le frange della sinistra radicale "cercano in qualche modo di giustificare con la politica antisionista", un autentico antisemitismo, veri e propri "pregiudizi di tipo politico-religioso".

sono in elaborazione alcune iniziative, seguiranno aggiornamenti

 



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Comunicato degli antifascist* veronesi

Nella notte tra il 30 aprile e 1 maggio a Verona, in pieno centro, un gruppo di fascisti di Forza Nuova ha pestato brutalmente un ragazzo di 29 anni di nome Nicola riducendolo in fin di vita e in coma irreversibile. L’unica “colpa” del ragazzo è stata quella di rifiutare una sigaretta e non accettare l’atto arrogante e intimidatorio dei 5 neofascisti, un pretesto già usato in altre aggressioni per dare il via al pestaggio. Queste squadracce di nazi fascisti è oltre 3 anni che scorrazzano impunemente per il centro di Verona aggredendo, picchiando, derubando e accoltellando chiunque sia “diverso” : l’immigrato, il comunista, l’anarchico, quello con i capelli lunghi o con l’orecchino…. l’importante è fare “pulizia” nella “loro” città. La loro ferocia è rivolta a chiunque non entri nei loro canoni estetici o non sia immediatamente pronto ad abbassare lo sguardo e cambiare velocemente marciapiede al loro passaggio. Ricordiamo che da anni sono avvenuti pestaggi a danno di compagni/e, accoltellamenti a militanti antifascisti e una miriade di aggressioni e furti a ragazzi e ragazze solo perché avevano un Kebab in mano o perché semplicemente non gli piacevano ed erano nel “loro” territorio. La polizia, e in primis i carabinieri di Verona con la complicità della stampa e della televisione asservita e obbediente, per tre giorni hanno tentato in tutti i modi di coprire la matrice politica di estrema destra e hanno materialmente dato la possibilità ai fascisti assassini di poter scappare all’estero e nascondersi.
Questa continua copertura a Forza Nuova, a Fiamma Tricolore, Veneto Front, altri infami nazi fascisti e beceri razzisti, a Verona, è possibile grazie ad una serie di coperture date dal fatto che una buona parte di questi lerci individui appartengono a quella che viene definita verona bene, l’elite della verona che sfrutta e produce. Con l’avvento del sindaco Tosi i paladini della verona pura hanno trovato piena legittimità vedendo lo stesso aprire i loro cortei segnati da slogan neonazisti e a selve di braccia tese. Gli slogan lanciati dallo stesso sindaco Tosi e la sua cricca fascista che lo appoggia e lo sostiene anche in consiglio comunale con Andrea Miglioranzi e vari fascisti ripuliti di Alleanza Nazionale, non sono altro che l’appoggio a queste infami squadracce, che hanno il compito di ripulire dove polizia e i vari sgherri al soldo dello stato e del comune non possono arrivare. Questo delirio sicuritario delle ronde e delle squadracce è figlio della mentalità Leghista e dell’estrema destra che ha sempre sostenuto attivamente il sindaco Tosi. Queste aggressioni e l’assassinio di Nicola rispondono alla mentalità leghista e fascista che ormai da anni ha sviluppato la maggior parte dei “bravi” e “onesti” cittadini veronesi, che con sbirri, prefetti, e istituzioni locali, hanno dato carta bianca a questi gruppi di nazisti balordi, in nome della sicurezza e della “pulizia cittadina” e dell’eliminazione di ciò che non è uniforme.
Le istituzioni e le sinistre revisioniste riformiste hanno creato questi mostri che si sentono investiti del potere di stabilire le regole nelle città, dove la parola sicurezza significa persecuzione del diverso, mentre nello stesso territorio quella che manca è la sicurezza sul posto di lavoro, che porta a continue tragiche morti, per il profitto della classe padronale dalla quale provengono gli stessi assassini fascisti di Nicola.
Morire ancora per mano fascista ad oltre sessant’anni dalla liberazione non deve essere tollerato! Ci appelliamo a tutte le realtà antifasciste ad autorganizzarsi per stroncare queste formazioni fasciste che tutt’oggi aggrediscono ed uccidono.

Seguiranno informazioni.

ANTIFASCISTI/E VERONESI

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