Comunicato sulla quinta udienza del processo in corso a Milano contro i compagni arrestati lo scorso 12/02/2007

21/06/2008: Comunicato sulla quinta udienza del processo in corso a Milano contro i compagni arrestati lo scorso 12/02/2007

Il dato più significativo di questa udienza, del 17/6/2008, è stata la buona riuscita del presidio davanti al tribunale con una partecipata presenza di parenti, amici, compagni di lavoro e di movimento che hanno espresso solidarietà ai compagni sotto processo ma anche a tutti i prigionieri rivoluzionari che oggi resistono alla brutalità del carcere imperialista in ogni parte del mondo, in particolare nella repressiva Europa dei padroni e in un’Italia dove, il governo della reazione e del razzismo, incattivisce sempre più le misure repressive e fasciste.
Una giornata che ha voluto con un’iniziativa concreta farci sentire uniti a tutti coloro che in questi giorni si mobilitano per la giornata dedicata ai rivoluzionari prigionieri in occasione del 19 giugno in cui si ricorda il massacro, nel 1986, da parte del governo peruviano di 300 prigionieri politici del Partito Comunista mentre eroicamente lottavano contro le condizioni carcerarie e i loro trasferimenti.
Fuori dall’aula, striscioni, volantini, una mostra sulla solidarietà internazionale, lettura di lettere dei prigionieri hanno contrastato il grigiore del tribunale di Milano accentuato da una mattinata di nubi e pioggia. La forte partecipazione di giovani, anche una delegazione straniera proveniente da Zurigo (dell’assemblea giovanile del Revolutionärer Aufbau) è stata una nota che ha infuso e dato nuovo impulso per un rinnovato slancio della solidarietà in contrapposizione, ancora una volta, all’idea del “Tramonto” veicolata da chi ha orchestrato questa inchiesta in combutta con i mass media.
Dentro l’aula, i compagni, forti nella resistenza contro le condizioni carcerarie, si sono uniti più volte al pubblico negli slogan a sostegno di tutti i prigionieri.
Vincenzo Sisi si trova ancora in isolamento nonostante le promesse del direttore del carcere di Ferrara di essere spostato di sezione, dopo il presidio del 31 maggio davanti al carcere.
Claudio Latino, invece, è stato trasferito al Centro Clinico nel carcere di Solliciano (FI) per la cura di una spalla e gli è stato imposto di rinunciare al processo se voleva sottoporsi alle terapie mediche. In una lettera alla Corte, letta in aula dall’avvocato difensore, ha denunciato di essere stato posto nella condizione di scegliere fra diritto alla salute e diritto alla difesa.
La pm Bocassini, come in altre circostanze, ha fatto la scandalizzata asserendo che ciò era impossibile e assicurando che si sarebbe indagato. Ha inoltre citato gli arresti, avvenuti in Belgio il 5 giugno scorso, di 6 compagni, quasi tutti appartenenti al Soccorso Rosso di quel paese, con un’operazione poliziesca volta a criminalizzare la solidarietà internazionale. E’ uno dei tanti tentativi di creare allarme attorno al processo, di dimostrare la pericolosità degli imputati, di fermare la solidarietà. Tentativo malriuscito visto la forte presenza solidale.
Successivamente gli avvocati della difesa hanno mosso opposizione sia all’accettazione di vari fascicoli provenienti da altre inchieste e inseriti dalla pm nelle prove d’accusa, sia alla richiesta della pm di ascoltare parte dei suoi testi incappucciati. Questa richiesta potrebbe sembrare una carnevalata, ma sappiamo bene che in realtà fa parte del disegno di ingigantire la pericolosità dei compagni dietro le sbarre per condannarli con più facilità. E’ la stessa finalità perseguita dal grottesco dispiegamento di forze di polizia di ogni tipo in aula, dalle vergognose doppie sbarre alle gabbie, dal servile e complice silenzio stampa su tutto ciò che riguarda la difesa e la solidarietà agli imputati e, invece, l’ingigantimento delle notizie fornite ai pennivendoli dall’accusa.
E’ stata inoltre presentata una perizia tecnica che smentisce in toto un’intercettazione fondamentale portata dall’accusa sui presunti preparativi di un’azione contro Ichino e che getta una pesante ombra di dubbio su tutte le trascrizioni delle intercettazioni.
Su tutte queste opposizioni, vista la grande mole di carte, di intercettazioni audio e video messe in discussione dalla difesa e quindi necessitando di tempo per visionare, la Corte ha deciso di sospendere l’udienza riaggiornando il dibattimento al 25 giugno.
Diamo appuntamento alla prossima udienza, il 25 giugno 2007

Milano, 17/04/08
Associazione solidarietà Parenti e Amici degli arrestati il 12/02/07

parentieamici@libero.it

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