Le ignobili parole di un presidente di circoscrizione in quota Rifondazione

[Torino] Le ignobili parole di un presidente di circoscrizione in quota Rifondazione

I profughi di via Bologna? "Qui abbiamo già i drogati, meglio mandarli altrove"
26 giugno 2008| Dopo le irricevibili proposte del ministro Maroni che vorebbe ripristinare le schedature etniche e lo sgombero milanese dello scalo ferroviario che ha buttato per strada più di 200 migranti che occupavano l’ex stabilimento FS di piazzale Lodi, anche l’amministrazione torinese voleva dimostrare di non essere da meno nelle politiche riguardanti il "degrado" e la "pubblica vivibilità".

Quello che stupisce è che a rendersi responsabile di dichiarazioni e proposte tanto insulse questa volta non è il leghista di turno o un sindaco-scerifffo ma, molto più modestamente, il presidente di una circoscrizione del Comune di Torino, la VI.
Gigi Malaroda, noto esponente della "società civile" torinese, eletto come indipendente nelle file di Rifondazione Comunista, con un passato nel Torino Social Forum e voce di spicco nel movimento glbtq.

Di fronte alla proposta della realizzazione di una centro di accoglienza nella sua circoscrizione, il presidente Malaroda ha accampato una serie di scuse e opposizione alla oncretizzazione dell’opera.
Qui di seguito un collage delle sue dichiarazioni apparse oggi su alcuni quotidiani cittadini:

"Questo quartiere sopporta la discarica comunale, ha la pià alta concentrazione di case popolari, i campi nomadi e pure quello che voi chiamate Tossic Park,ora anche i profughi: non è giusto" (La Stampa).

"Non ne possiamo più di avere tutti i problemi sociali scaricati sulle nostre spalle" (E-Polis).

Ovviamente tutta la vicenda vede anche l’attiva e interessata speculazione politica dell’Assessore del Pd Roberto Tricarico cui non par vero di poter così speculare sulle debolezze e contraddizioni interne di Rifondazione Comunista, tante volte fonte di problema nel non garantire tutte le maggioranze desiderate dal’ammistrazione Chiamparino. Da parte sua, più che a un comportamento espilcitamente razzista, l’atteggiamento del Malaroda fa pensare all’opportunismo da politicante in carriera di chi vuol difendere al sua poltrona, costi quel che costi…
Tutto questo però si sta consumando sulla pelle dei profughi di via Bologna che in questi mesi hanno condotto una battaglia per i diritti e la dignità.
Tra l’altro, in più occasioni, gli abitanti del quartiere hanno saputo mostrare la loro solidrietà all’occupazione o comunque la tolleranza di fronte a una situazione difficile.

> Ascolta il commento di Andrea (comitato di solidarietà con profughi e migranti)

> Pier Paolo (del comitato) fa il riassunto sulla lotta degli occupanti di via Bologna (registrata ieri, prima delle esternazioni del Presidente della VI circoscrizione).

Sulla vicenda di via Bologna, vedi l’archivio di InfoAut: YOU SHALL RISE!

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