Crema – Attaccata sede della Croce Rossa Italiana

Muri imbrattati con la vernice e scritte con accuse di genocidio alla sede di via del Macello. Indaga la Digos. Il presidente Vannoni: “Inspiegabile”

Crema – Attacco alla sede della Croce Rossa di via Macello. I muri della facciata, in corrispondenza della finestra con la bandiera italiana ed europea, sono stati imbrattati di vernice rossa. I responsabili si sono firmati con la A cerchiata di Anarchia. Hanno usato uova riempite di vernice rossa.
Davanti alla sede, sotto il muretto del parcheggio adiacente allo stabile, sono stati appesi dei lenzuoli. Sopra c’era scritto: «Complice nelle torture nei Cpt». E ancora: «Fuori dai Cpt».
Tutto materiale che è stato sequestrato stamattina dalla Digos di Crema.
I poliziotti della squadra che si occupa dei reati politici erano alla sede già questa mattina presto. Sono stati alcuni volontari che stavano montando nel turno a chiamare il 113.
Alcuni giorni fa, sempre davanti alla sede, era comparso un volantino (visto anche in altri punti della città, compreso il monumento ai caduti delle foibe; quasi un presagio di quanto sarebbe accaduto alla Croce Rossa), che accusava di «genocidio» la Croce Rossa, proprio per il ruolo di assistenza svolto nei Centri di permanenza temporanea dove sono ospitati gli stranieri in attesa di essere espulsi.
«Un gesto inspiegabile» dichiara il presidente della Cri cremasca, «queste persone non hanno compreso il vero spirito della nostra azione, che è sempre e solo finalizzata a fare del bene e a dare solidarietà».
Anche il sindaco Bruno Bruttomesso ha espresso la sua vicinanza alla Croce Rossa e ha promesso la linea dura contro i responsabili. Negli ultimi giorni la Croce Rossa è finita nella bufera anche per il ruolo avuto nel censimento dei campi nomadi.

Il volantino apparso sui muri della città nei giorni scorsi.

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